SBK Estoril, il bilancio del weekend: il peso specifico degli errori. Gli Up&Down
SBKGli alti e bassi di Redding e Razgatlioglu, i due successi di Rea, la crescita dei piloti italiani: tracciamo il bilancio del round di Estoril del mondiale Superbike
La double header che ha aperto il Mondiale Superbike 2021 è giunta al termine con la tappa di Estoril. Jonathan Rea ha trovato il feeling che gli era mancato su questa pista l’anno passato e ha esteso a trentacinque punti il suo margine in classifica generale, frutto di due vittorie e un terzo posto. A recitare il ruolo dei protagonisti insieme a lui sono stati Scott Redding e Toprak Razgatlioglu, velocissimi fin dal venerdì, ma condizionati da sbavature in Gara 2 costate loro un piazzamento migliore. Diamo uno sguardo a chi si è distinto e a chi non ha brillato in Portogallo.
UP
Scott Redding e Toprak Razgatlioglu – Redding non solo vince Gara 1, ma lo fa con la gomma SCX al posteriore, sua nemica giurata; terzo nella gara sprint, scivola lottando con Rea per la vittoria dell’ultima corsa, terminando quattordicesimo con un’emorragia di punti non indifferente. Razgatlioglu viene penalizzato per partenza anticipata in Gara 2 e chiude terzo, ma avrebbe certamente conteso il successo a Rea dopo il secondo posto nelle due gare precedenti.
Eugene Laverty – Nella precaria situazione del team RC Squadra Corse, con una moto sostanzialmente 2020 e pochi ricambi, l’irlandese si pianta in top-10 e non ne esce se non per una scivolata in Gara 1: ottavo in Superpole Race, nono in Gara 2 lottando con gli ufficiali Sykes e Van Der Mark.
I piloti italiani – Escluso Samuele Cavalieri, gli italiani in griglia di partenza lasciano Estoril con un bilancio positivo. Michael Ruben Rinaldi si riavvicina alle posizioni che contano, giungendo quinto in Gara 1 e SP Race prima di essere buttato a terra da Gerloff domenica pomeriggio. Andrea Locatelli si conferma costantemente in zona top-10 chiudendo decimo e addirittura quinto nelle due corse principali. Per Axel Bassani i due undicesimi posti rimediati in Gara 1 e Gara 2 sono più che buoni.
DOWN
Garrett Gerloff – Il texano si dimostra molto veloce su un tracciato che lo scorso anno gli regalò due podi, ma il bottino di fine weekend non rispecchia il suo potenziale. In Gara 1 perde terreno nel marasma della prima curva e perde le chances di giocarsi il podio, chiudendo comunque quarto (come anche in Superpole Race); domenica pomeriggio commette un errore al secondo giro che lo mette K.O. e costa il ritiro anche a Rinaldi. Si dice che sia più facile rendere affidabile un pilota veloce che rendere veloce un pilota affidabile: la strada che attende Gerloff è proprio questa, nel tentativo di limitare gli eccessi di foga.
Leon Haslam – Blackout totale per Pocket Rocket. Il suo compagno di squadra Alvaro Bautista riesce a rimediare a un weekend partito male (tre scivolate al venerdì e la diciottesima casella sulla griglia di partenza) rimontando fino a un ottavo e un settimo posto nelle gare lunghe. Haslam invece non va oltre due dodicesimi posti in un fine settimana di sostanziale evanescenza.
Jonas Folger – Nel corso delle prove si affaccia spesso e volentieri nelle prime dieci posizioni, lasciando presagire buone cose per le gare e un passo avanti rispetto ad Aragon. Sabato e domenica, invece, sparisce del tutto: mai in zona punti e lontano anni luce dalle altre BMW. Le aspettative sul suo rendimento erano sicuramente elevate, ma fino ad ora Folger non ha mai tradotto i segnali positivi delle prove in risultati. Viene anche da pensare che il team Bonovo MGM Racing stia pagando lo scotto dell’inesperienza, sia nel campionato che sulla BMW (dopo anni di Yamaha nel campionato tedesco).