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Moto3, GP Germania (Sachsenring): vittoria di Acosta, 2° Koba, 3° Foggia. HIGHLIGHTS

Sachsenring

Paolo Lorenzi

©Ansa

Pedro Acosta domina la gara di Moto3 al Sachsenring davanti a Kaito Toba e Dennis Foggia, che sale sul podio al terzo posto grazie alla penalità inflitta ad Alcoba, retrocesso per aver superato il limite del circuito nel finale. Quinto posto per Migno, 13° Fenati

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Pedro Acosta è tornato (ammesso che fosse mai sparito). Il rookie spagnolo si è preso la quarta vittoria della stagione, dopo la tripletta iniziale. Alla sua maniera, partendo da dietro, controllando con margine, dimostrando anche un’intelligenza tattica forse non ancora del tutto apprezzata, insieme al suo grande talento.  Negli ultimi giri ha duellato con Foggia, prendendogli la scia al momento giusto, per superarlo e involarsi primo sotto la bandiera a scacchi. “Gara dura, ventisette giri per niente facili - ha raccontato a caldo il pilota della Ktm -, la vittoria più dura di tutta la stagione. Dopo due week end difficili ho ritrovato la fiducia”. Per la cronaca, Pedro era partito tredicesimo, ma la posizione in griglia ormai conta poco per lui. Dennis Foggia sale sul podio al terzo posto grazie alla penalità inflitta ad Alcoba, retrocesso per aver superato il limite del circuito nel finale. Il romano ha condotto in testa per quasi tutta la corsa, ma all’ultimo giro ha anticipato un sorpasso che ha aperto la porta al contrattacco di Acosta che l’ha seguito a lungo, studiandone ogni movimento. “Quando posso superare supero, non sto dietro. Se avessi levato il gas mi avrebbero lasciato lì tutti” la sua spiegazione. Secondo posto per Kaito Toba, bravo a stare col gruppo di testa per tutta la corsa, senza sbavature, al contrario di altri piloti che hanno alimentato il festival degli errori. Oltre ad Alcoba, comunque autore di una bella rimonta dal ventesimo posto, anche Garcia che poteva ottenere di più del sesto posto che gli fa perdere altri punti in campionato a favore di Acosta (al comando con 145 punti, 54 in più del connazionale). 

Buon 5° posto per Migno, 13° Fenati

Gara degli errori, ma anche degli orrori: troppe cadute e incidenti in fasi della gara in cui l’eccesso di adrenalina non era giustificabile. Al tredicesimo giro primo incidente con Oncu, Fellon, Yamanaka (rimasto in piedi), innescato da un’entrata dura all’interno di Fenati (poi penalizzato con un long lap penalty). Due giri più tardi altro incidente collettivo: Fenati, Nepa (ritiratosi furibondo senza nemmeno aver capito chi l’ha tirato giù), Yamanaka e Masia da cui è partito tutto (lungo in staccata, tampona Foggia rimasto in piedi). La Race Direction ha lasciato correre (lo spagnolo aveva era già incorso in un long lap penalty), ma ha avuto il suo daffare, elargendo penalità a destra e a manca, a dimostrazione di un cambio di registro dopo i brutti episodi di Barcellona. E con il ricordo dell’incidente mortale di di Dupasquier ancora troppo fresco. Per la cronaca: buon quinto posto di Migno, sempre coi primi per tutta la gara, davanti ad Antonelli. Ottavo Suzuki, che ha sciupato una buona occasione dopo un week end corso sempre tra i più veloci. Male Fenati, scivolato subito indietro e arrivato tredicesimo.

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