Da Fenati a Aprilia, che orgoglio essere italiani a Silverstone: gli highlights della gara

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Sandro Donato Grosso

Sandro Donato Grosso

Da "It's coming Rome" di Euro 2020 a "It's coming Romano" dedicato a Fenati nel GP di Silverstone. La Gran Bretagna porta bene quest'estate allo sport italiano, tradizione che si conferma anche nel Motomondiale. Abbiamo assistito nella stessa domenica a una tripletta azzurra in Moto3, al primo podio dell'Aprilia nella storia della MotoGP, all'annuncio di Morbidelli che vestirà il blu del team ufficiale Yamaha e al ritorno in sella di Dovizioso con Petronas. Un mix di notizie che ci rende fieri di essere italiani

L'Italia protagonista in terra britannica fa sorridere, anche perché il richiamo ai recenti Europei di calcio si presta fin troppo facilmente alle battute del caso. Ma di fatto anche a Silverstone abbiamo catturato attenzione, generato consensi e stima. Il podio tutto italiano in Moto3 con Fenati davanti ad Antonelli e Foggia ha un sapore intenso per mille motivi, ma principalmente perché questi tre ragazzi hanno destini incrociati e storie personali che più volte li hanno portati a dover soffrire e reagire. Piloti che hanno il talento sufficiente anche per la Moto2 (dove abbiamo gioito per il secondo posto di Marco Bezzecchi), categoria che meriterebbero a pieno titolo, ma che stentano ad agguantare.

Lacrime di gioia ed orgoglio italico per l’Aprilia, che con il podio di Aleix Espargaró incornicia una giornata realmente storica. A Noale non hanno i budget giapponesi, ma le moto le sanno fare, i nostri tecnici e i nostri meccanici hanno esperienza da vendere. Anche il management con Massimo Rivola e Romano Albesiano è un valore di casa: lo si è visto per come è stata programmata e costruita l’avventura in MotoGP, ben più impegnativa delle derivate di serie. Vedere l’Aprilia lì davanti e pensare che un pilota come Maverick Vinales nelle prossime ore possa salirci su fa venire l’acquolina in bocca anche per il futuro.

Lo stesso gusto che si prova nel pensare che sensazioni potremmo vivere a Misano Adriatico, dove troveremo Franco Morbidelli in Yamaha ufficiale e Andrea Dovizioso che rientra in MotoGP con il team Yamaha SRT (in Petronas, per intenderci). Sono gli ultimi tasselli di un mosaico messo assieme dal managing director Yamaha Lin Jarvis e dal team manager Maio Meregalli, che hanno trasformato (dopo diversi mal di pancia) il rompicapo Vinales in una bella opportunità, che nasce con i migliori presupposti del caso. Ma permetteteci di dire che la matrice, il DNA, la pasta è italiana. Poi se l’impasto risulta poco digeribile agli inglesi ce ne dispiace, ovvio, ma sportivamente parlando alla fine “Italians...“.