MotoGP, da Ducati a Yamaha: il bilancio dei due giorni di test a Misano
MotoGpNei due giorni di test a Misano sono tante le novità viste in pista. La Honda ha portato un nuovo prototipo, la Suzuki ha lavorato con il propulsore 2022, pacchetto Yamaha con un nuovo telaio, in casa Ducati prove con la nuova carena, mentre per Aprilia primi giri con le ali più piccole. Ecco il bilancio di quanto visto nei test sul circuito intitolato a "Marco Simoncelli"
Motori, telai e pacchetti aerodinamici in vista del 2022. A Misano le novità sono state tante, anche se è opinione comune che serviranno le prove di Jerez di metà novembre per capire le componenti che hanno passato l'esame. Tra le "primizie" il prototipo Honda, con tanto di codone di ispirazione Ducati/Aprilia che ha convinto sia Pol Espargaró (che con questa moto ha girato più veloce rispetto a quella standard) sia Marc Marquez che, alle prese con il post infortunio, ha bisogno di una Honda più guidabile e meno brusca nell’erogazione della potenza. Soddisfazione in casa Suzuki dove il propulsore 2022 piace a Mir cosi come il nuovo telaio. "I cavalli ora si sentono, ma vanno gestiti", dice il maiorchino. In Yamaha con la moto 2022 Morbidelli è caduto una delle due volte nel tentativo di riconquistare il feeling con la M1, mentre Quartararo giudica il propulsore migliorabile nella potenza massima. Il nuovo pacchetto Yamaha prevede anche un nuovo telaio, che è comunque piaciuto. In casa Ducati la nuova carena, provata anche da Pirro che ha sostituito Zarco (che ha affrontato l'operazione di sindrome compartimentale), ha soddisfatto tutti i piloti e la rivedremo omologata il prossimo anno, sempre che gli Gigi Dall’Igna non inventi qualche altra "diavoleria". Diverso il discorso per il nuovo telaio, che implica un ripensamento tecnico nell'approccio. In Aprilia ali più piccole e gran lavoro per permettere a Vinales di adattare il suo stile di guida con una moto che consente di approcciare la curva con i "freni in mano". Dovizioso torna a casa consapevole che per adattarsi alla Yamaha dovrà cambiare le proprie linee di percorrenza: ci vorranno quattro o cinque GP per ottenere il risultato sperato. Sorridenti Remy Gardner e Raul Fernandez, che hanno fatto il proprio esordio in KTM Tech3 sostituendo gli ufficiali Petrucci e Lecuona in vista del prossimo anno.