MotoGP, Misano: le pagelle del GP Emilia Romagna

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Paolo Beltramo

Paolo Beltramo

©Getty

Il weekend di Misano ci regala tante cose impossibili da unire in un unico evento. Il ricordo di Marco Simoncelli, nella domenica in cui Fabio Quartararo ha vinto il Mondiale, Valentino Rossi ha corso l'ultima gara in Italia, Marc Marquez è tornato a vincere su un circuito 'destrorso'

Questa volta non si tratta più di valutare questo o quello, un avvenimento o un altro. Oggi c’è la fine di un’epoca, un cambio generazionale, un amore per chi ha reso il motomondiale quello che è e che tra due corse non ci sarà più. Oggi è la nascita di altri campioni, del proseguimento di questa splendida follia. Oggi è una delle giornate più importanti nella storia del motociclismo perché mette insieme 3 cose impossibili da unire, mescolare, concentrare in un solo evento. Eppure Oggi, cioè Misano 2 è stato il ricordo del mondiale vinto a Sepang da Marco Simoncelli, il sabato il decimo anniversario delle sua scomparsa/presenza inspiegabile, la domenica Fabio Quartararo ha vinto il mondiale, ha in effetti preso il testimone in quell’abbraccio con Valentino Rossi che salutava per l’ultima volta in Italia, a meno di 15 Km in linea d’aria da Tavullia, la capitale dell’impero, il suo “Popolo Giallo”. Nello stesso Oggi Marc Marquez è tornato a vincere su un circuito “destrorso”, proponendosi come Bega Immensa per tutti i giovani pretendenti a quel trono lì, alla corona di Quartararo.

Ciao

Così. Leggero, sincero, semplice, amichevole, per tutti, senza scale o scalette. GIALLO, naturalmente, il colore del suo Impero senza confini che sconvolse Pantone, il categorizzatore dei colori che prima di Valentino Rossi, quel giallo lì acceso, allegro, deciso, forte lo vedevi pochissimo. Ora è dappertutto: su muri, tatuaggi, moto, bandiere, giubbotti, camion, macchine, barche, biciclette, magliette, pantaloncini, camere da letto di bambini ed ex… ovunque, insomma e in tutto il mondo. GRANDE VR46 è stato uno dei più grandi piloti della storia con le sue vittorie e i suoi record, se IL più grande non saprei dire perché altri hanno vinto moltissimo in passato e lo faranno in futuro e confrontare tra di loro epoche diverse è davvero impossibile. Sta comunque tra nomi, gente, leggende di questi calibri Agostini, Nieto, Ubbiali, Surtees, Read, Hailwood, Nuvolari, Omobono Tenni…nell’OLIMPO, insomma… un’EPOCA si Chiude, una si Apre. Con Vale escono definitivamente di scena i piloti che hanno guidato le 2tempi 500, quelli che andavano ai GP guidando i Camper, quelli che hanno vissuto ogni cambiamento di questi ultimi 25 anni: da 125 a Moto3, da 250 a Moto2 (già due versioni, Honda e Triumph) e le varie MotoGP (la prima mista coi 500 le 990, poi le 800, poi le 1000, l’elettronica unica, l’aerodinamica, gli abbassatori). Da quando ha cominciato, nel 1996, è tutto diverso: moto, piste, paddock, regole. È passato come un camaleonte da un’epoca all’altra cambiando stile di guida, maturando, lottando, creando, modificando il suo stile così bene da sembrare nato più volte. Lascia un vuoto, un appuntamento giornaliero, una serie infinita di piccoli gesti sempre uguali, una serie di risposte sempre diverse e divertenti. Ma alla fine non credo ci lascerà del tutto: continuerà il team VR46 con le Ducati, continuerà l’Academy, continuerà lui a venire un po' alle gare e magari troverà il modo per guidare di nuovo una MotoGP. Insomma, davvero: CIAO Vale e GRAZIE. Per il testo c’è tempo.

Corona

Fabio Quartararo è il primo francese a vincere un titolo mondiale delle top class e anche se c’è stata la Rivoluzione Francese contro le teste coronate andrà fiero della sua Corona d’alloro da campione del mondo. È stato veloce, costante, concentrato, ha sopperito con classe, talento, metodo e un ottimo Team alle carenze della moto. Non ha mai sbagliato è restato gentile e simpatico. Benissimo così, 110 cum Laude.

Incubo

Quello che stava diventando comunque un bellissimo sogno s’è trasformato improvvisamente in un incubo. Un conto è finire probabilmente secondo. ma giocandosela, vincere la gara di casa davanti a Marquez, partecipare all’addio alle armi del suo amico e mentore Vale Rossi con un successo, tenere viva la possibilità di vincere il titolo ancora un po’, fino a Portimao… e invece una caduta nello stesso identico punto che aveva tradito qualche giro prima il compagno Jack Miller lo ha steso. Pazienza, la bontà della sua stagione non cambia per un episodio anche se importante. E la Ducati resta la moto migliore.

Sogno

Il secondo terzo posto di Enea Bastianini a Misano nella sua prima stagione in MotoGP lo fa diventare il favorito per il titolo di miglior esordiente della MotoGP 2021 battendo un altalenante Martin e un inconsistente Marini. Per ora almeno perché Luca a Misano in prova è anmdato fortissimo.

Eccolo di nuovo

Marc Marquez torna al successo (il 3°) quest’anno, il primo su piste destrorse. Insomma Marc sembra essere sulla strada del totale ritorno alla funzionalità stellare del suo corpo, anche se la pioggia di venerdì e sabato, lo ha risparmiato. A mio avviso è soltanto questione di pazienza, di tempo, di moto, poi tornerà ancora lui. 10

Merito

Per la prima volta nella stagione Pol Espargaro si merita davvero la Honda ufficiale. Un po’ tardi, ma meglio di niente con un mezzo così difficile.

Sottosopra

In Moto2 sembrava tutto nelle salde mani di Raul Fernandez anche questa volta, poi invece ecco che lo spagnolo cade e l’erosione costante del vantaggio del compagno Gardner smette e anzi ritorna netto per la sua caduta. Ci sarà da divertirsi.  

Conferma

Denis Foggia è ancora il migliore, il più forte, il più continuo, il più sicuro. Stavolta Acosta finisce terzo, perdendo soltanto 9 punti, ma la faccia dei due sul podio la dice lunga. Vai Denis potresti farcela davvero. 

A Misano cadevano anche i 10 anni dalla morte di Marco Simoncelli. È stato un modo fortunato ricordarlo così, correndo, salutando Rossi, scrivendo molto di lui su tutti i giornali, parlandone nelle TV. CIAO MARCONE: tu sì ci mancherai davvero