Sandro Donato Grosso con il responsabile Michelin, Piero Taramasso, fa il punto sulle gomme: dall'anteriore ai dubbi tra soft e media al posteriore
La temperatura dell'asfalto ha quasi raggiunto i 60°, c'è un tema gomme a Mandalika dopo i tre giorni di test di MotoGP. Facciamo il punto con Piero Taramasso, responsabile Michelin, partendo dall'anteriore
"C’erano due soluzioni: la soft e la media, hanno funzionato bene entrambe. Abbiamo proposto una dura come gomma da prova, da test, da usare quando le temperature superano i 50-°55°. Queste tre specifiche saranno presenti alla corsa, perché funzionano bene".
Ci sono dei dubbi anche abbastanza importanti sulla gomma al posteriore: avevate portato una soft e una media
“Vista la configurazione, le temperature elevate e il tipo di asfalto, al posteriore la soft dopo una decina di giri fa dei blister; anche la media oggi con il long run e il pieno di ha prodotto dei blister, dopo 20-25 giri, per cui abbiamo proposto una nuova gomma da test più dura sul lato destro. L'hanno provata Marini e Zarco, con loro ha funzionato bene, aspettiamo i risultati degli altri. Quindi la soft non la proveremo di sicuro, la media è difficile".
Per quale motivo alcuni piloti come Aleix Espargaró e Bastianini hanno deciso di provare il long run con la soft, anche se poi non la avranno mai?
"Ci sono poche probabilità che sia presente, ma dipende cosa vogliano provate i team: se vogliono spingere al massimo i componenti anche per pochi giri prendono la soft; altri invece vogliono fare la distanza e quindi la durata anche con meno grip, e prediligono la media".