MotoGP, GP Argentina: Termas de Rio Hondo pista severa e gomme ad hoc

MotoGp

Guido Sassi

Michelin ha aggiornato le coperture per l'Argentina. Obiettivo: resistere al degrado. In Argentina resistono ancora i record di Marquez e Valentino, quando l'asfalto era migliore

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Il circuito di Termas de Rio Hondo è una grande incognita: nonostante 6 gran premi già disputati, nelle ultime due stagioni la MotoGP non ha preso parte alla trasferta forse più impegnativa del calendario.

 

Michelin porterà quindi pneumatici simili a quelli del 2019, ma aggiornati nella carcassa e nelle mescole per reggere alle condizioni spesso proibitive dell'asfalto, sporco e degradato. Per quanto riguarda le opzioni disponibili, per la prima volta nel 2022 ci saranno solo gomme simmetriche per l'asciutto, mentre le rain conteranno su posteriori asimmetriche tanto per le soft che per le medie.

 

L'esperienza insegna che a Termas spesso si svolgono sessioni bagnate, su una pista che in termini di puro layout sarebbe invece piuttosto divertente: 4.8 chilometri di lunghezza, un rettilineo di oltre mille metri in aggiunta a quello di partenza, due staccate importanti alle curve 5 e 7.

 

Il tracciato presenta però anche diverse curve da raccordare per un mix equilibrato e il disegno ha favorito i record di Honda e Yamaha, quando l'asfalto era ancora buono. Marc Marquez ha segnato il miglior giro di sempre nel 2014 in 1’37.683, Valentino Rossi il best lap in gara nel 2015, con il tempo di 1’39.019. La velocità di punta è invece marcata Ducati, con Hector Barbera, transitato a 334.4 chilometri orari alla speed trap nel 2017.