MotorSport Magazine denuncia lo sconfinamento dei valori di pressione a Jerez da parte di alcuni piloti tra cui Bagnaia, Martin e Dovizioso. Dall'Igna, Direttore Generale Ducati, replica: "Nessuna violazione: c’è violazione se c’è la norma. La stiamo studiando tutti insieme. Ogni casa monta i suoi sensori, possono funzionare con valori diversi". Piloti che hanno superato i range? "Ci sono, tra vincitori di GP e non Ducati. Ma è normale, ci stiamo lavorando per arrivare a una regola nel 2023"
Gigi Dall'Igna derubrica a polemica fantasiosa le confidenze di un "ingegnere anonimo" della MotoGP, che - in un articolo pubblicato da Motorsportmagazine a firma Mat Oxley - denuncia lo sconfinamento dei valori di pressione (rispetto ai limiti minimi indicati da Michelin) da parte di alcuni piloti a Jerez, tra cui Bagnaia, Martin e Dovizioso. La Ducati finisce così al centro di una piccola polemica basata su un sospetto sgradevole, giusto giusto dopo la vittoria di Bagnaia in Spagna. Sgradevole ma inesistente. Dall'Igna, che non ci sta, convoca così una rapida conferenza stampa online per smontare all’istante l’accusa spiegando la sostanza della questione.
"Non si puó parlare di violazioni da parte di nessuno nel momento in cui ogni casa monta i suoi sensori di pressione proprietari che servono a raccogliere dati condivisi da tutti! I sensori possono funzionare con valori diversi l'uno dall'altro. Ve lo spiego meglio: l’agreement (riservato) tra costruttori quest’anno serve proprio a questo: le case si sono accordate per raccogliere dati nel 2022, condividere di volta in volta, per arrivare ad avere un metodo certo nel 2023 e per poterci dare una regola definitiva da rispettare tutti su criteri condivisi. In materia di pressioni gomme le case vedono tutto l’uno dell’altro, ad ogni gp. Ribadisco, tutto. Come può esserci qualcuno che si lamenta infrangendo la riservatezza dell’accordo se partecipiamo tutti e tutti vediamo quello che fanno gli altri?”
C'è qualche altro pilota che è andato fuori dai range durante la stagione?
"Certo che c’è. Ma a me non piace fare nomi. Non lo trovo giusto. Rispetto la riservatezza del’accordo".
Qualche pilota vincitore di gare e non Ducati?
"Si, qualche vincitore importante di Gp , non pilota Ducati (la rosa si riduce a Quartararo, Oliveira e Aleix Espargaro ndr). Ma è normale. Ci stiamo lavorando tutti. “
Non essendoci sensori unificati sarebbe possibile tarare quelli esistenti per ottenere dati non veritieri?
“Certo, il sistema attuale non è blindato. Quello della pressione delle gomme è un segnale che si puó modificare. Quindi potrebbero essere veri i dati di quelli che vanno apparentemente fuori soglia e fake i dati di chi magari risulta entro i confini. Ma che senso avrebbe se l’obiettivo è quello di raccogliere dati utili a tutti?”
Perché attaccare voi quindi?
"Non è a me che dovete chiederlo. C'è un ingegnere che ha passato dei dati, destinati a rimanere ristretti alla cerchia dei costruttori, ad un giornalista e mi dispiace che quest’ultimo non abbia fatto le verifiche che poteva fare".
Quali sono i valori minimi indicati come limite e quali le conseguenze se vengono oltrepassati?
"1,9 bar per la gomma davanti e 1,7 per quella dietro. Qui di parla di limiti minimi. Scendere troppo significa rischiare di rompere la gomma. Salire troppo significa perdere grip. In ogni caso il tema riguarda la sicurezza. Ma a fare la differenza è la gomma davanti. Se stai in scia a qualcuno la pressione sale molto di più. Ma tu non puoi prevedere dove sarai in gara. Si cerca di farlo, ma se prevedi di stare davanti, fai la pressione per quella situazione, e poi ti ritrovi dietro, ecco che cambia tutto. O viceversa. Sul posteriore è difficile sbagliare. Sul davanti di solito si sbaglia in funzione della scia".
E se si sballa di quanto si sballa?
“Un decimo di bar a dir tanto. Invece stare a 1.9 magari finisci a 1.8. E anche lì gioca il tipo di sensore. Magari il nostro dice una cosa e quello di un’altra casa la dice diversa”.
C'è globalmente un sistema di controllo inefficiente?
"Per nulla. Lavoriamo insieme proprio per renderlo sempre più efficiente. Ci sono alcune regole sulle quali siamo arrivati a controlli certi e ben applicati. Altre aree, come questa, sono in evoluzione per arrivare ad un risultato , tecnico e regolamentare, che ci garantisca tutti".
Quindi dov’è l’infrazione?
"Non c'è un'infrazione. C’è un lavoro comune per mettere a punto un metodo di controllo delle regole. Peraltro, e mi sembra importante, il punto iniziale dei valori di pressione viene stabilito ed effettuato con i tecnici della Michelin! E tutti lavoriamo per stare nei limiti che Michelin ci indica".