Superbike, l'analisi del round di Estoril (Portogallo): up & down

SBK, Up & Down

Edoardo Vercellesi

I Tre Moschettieri animano il weekend portoghese, con Rea e Bautista a spartirsi le vittorie. Razgatlioglu ci arriva vicino due volte, ma dà buoni segnali

LO SPECIALE SUPERBIKE

Il mese di pausa tra i round di Assen ed Estoril ha permesso ai protagonisti del mondiale Superbike di prepararsi al meglio per il Portogallo. I primi due appuntamenti di stagione hanno dimostrato come quest'anno siano i dettagli a fare la differenza e per giocarsi attivamente la vittoria serva non sbagliare (quasi) nulla, in un campionato dal livello più alto che mai.

In particolare, sono stati Toprak Razgatlioglu e Yamaha a muoversi per migliorare la competitività: mentre il team ha lavorato sulla R1, il campione del mondo ha cercato un cambio di mentalità con l’appoggio di Kenan Sofuoglu. Le tre gare portoghesi, tuttavia, hanno visto alternarsi sul gradino più alto del podio Jonathan Rea e Alvaro Bautista, con l’alfiere Kawasaki che ha limato il gap in classifica dal ducatista. Questo e altro nell’analisi Up&Down del round di Estoril.

UP

Jonathan Rea - Nel weekend che lo rende il secondo pilota più longevo della Superbike con trecentocinquanta partenze, il nordirlandese archivia due vittorie rimediando a una Gara 1 conclusa in netto calo. Mentre in Superpole Race è l’errore di Razgatlioglu a (ri)aprirgli le porte del successo, nel pomeriggio compie un capolavoro strategico per mettere in riga Bautista. In classifica il suo ritardo si riduce di un punto, scendendo a diciassette. Da sottolineare inoltre la sua mostruosa pole position, siglata abbassando di mezzo secondo il record del tracciato.

Alvaro Bautista – Sono due gli highlights del fine settimana dello spagnolo: in primis la vittoria di Gara 1, nella quale ha colmato un distacco di tre secondi dalla vetta girando sul ritmo folle del 1’36” fino a due giri dal termine; in secondo luogo, la tenacia con la quale in Gara 2 alza il livello dell’aggressività nel corpo a corpo, risultando ostico da battere e tentando anche qualche sorpasso in staccata. La partita con Rea è sostanzialmente patta; va detto poi che Alvaro non aveva mai girato su questa pista con una Ducati.

 

Iker Lecuona – Non avrà ripetuto il podio di Assen, ottenuto chiaramente in condizioni fortunose, ma la costanza del giovane pilota Honda merita attenzione. In Gara 1 termina sesto alle spalle del compagno Xavi Vierge, ma nella Superpole Race monta la gomma intermedia all’anteriore e chiude quarto. In Gara 2 scala nuovamente al sesto posto: tra Assen e Estoril non ha mai fatto peggio di questa posizione.

Supersport, assolo Aegerter

Menzione d’onore per Dominique Aegerter, mattatore assoluto della classe Supersport. Dopo aver demolito il precedente record della pista in Superpole rifilando otto decimi e mezzo al più vicino inseguitore, il campione del mondo in carica si è aggiudicato facilmente Gara 1 senza spingere a fondo, poi in Gara 2 con gomme slick sul bagnato ha gestito dando lo strappo al momento giusto. Per Aegerter sono cinque vittorie (di fila) in sei gare: al di là di come finirà questo campionato, non vederlo in Superbike nel 2023 sarebbe uno scandalo.

DOWN

Toprak Razgatlioglu – L’unico obiettivo del weekend era tornare a vincere, ritrovando le giuste sensazioni e invertendo la rotta di un mondiale iniziato con qualche difficoltà. Ci va vicinissimo per due volte: in Gara 1 il motore e la trazione della Ducati di Bautista lo beffano proprio sul traguardo, mentre in Superpole Race butta via un successo acquisito rischiando una scivolata all’ultimo giro. Gara 2 lo vede cedere a metà gara con una gomma posteriore ormai andata. I segnali giusti sono arrivati, è mancata la concretizzazione.

 

Garrett Gerloff – Nelle prove libere aveva mostrato cose interessanti, siglando il miglior tempo in FP1 e girando con buon passo. Purtroppo la sua Estoril termina con una caduta in FP3 nella quale riporta una profonda ferita al ginocchio sinistro. Poteva essere un’occasione di riscatto, ma la stagione del texano continua a non voler decollare.

 

Michael Ruben Rinaldi – Per analizzare la posizione di Michael non bisogna necessariamente rapportarlo a Bautista, pilota esperto e dal palmares importante. Forse è più utile fare il paragone con Andrea Locatelli e Alex Lowes in un confronto tra le seconde guide di Ducati, Yamaha e Kawasaki. Se ad Aragon era stato proprio il riminese a brillare, negli ultimi due round è quello che ha raccolto meno e in Portogallo il suo bottino è di due ottavi e un nono posto. La tappa di Misano dev’essere il momento dell’inversione di rotta.