Moto3, GP Olanda (Assen): vittoria di Sasaki, 2° Guevara, 3° Garcia. Caduta per Foggia

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Paolo Lorenzi

Paolo Lorenzi

©Getty

C'è una storica prima volta in Moto3 ad Assen: il giapponese Sasaki fa un regalo di compleanno a Max Biaggi e vince per la prima volta in carriera. Dietro di lui Guevara e Garcia, con quest'ultimo che mantiene la leadership del Mondiale. Caduta per Dennis Foggia

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Sasaki, il miracolato, dopo aver sfiorato il dramma al Mugello (travolto da Masia dopo essere caduto in prova), operato alla clavicola, rientrato in gara in Germania con un quarto posto che sapeva già d’impresa, ha vinto in Olanda. E che vittoria. La prima in carriera, dopo un duello serrato nel finale con il connazionale Suzuki e il fenomeno Guevara. Lo spagnolo ha agguantato un terzo posto insperato dopo aver iniziato l’ultimo giro fuori dalla zona podio. Izan ha dominato per tutta la gara, duellando con un arrembante Munoz e i due giapponesi, ma un errore nel finale gli ha fatto perdere terreno.

 

Ma quando il risultato sembrava congelato, c’ha pensato il giovane Munoz a rimescolare tutto: scivolato in un eccesso d’impeto ha travolto Masia e indotto all’errore McPhee. Risultato: Guevara ha recuperato tre posizioni insieme al compagno di team Garcia, tagliato fuori dalla lotta per il podio fino a quel momento. Vittoria meritata di Sasaki, con i due piloti del team Gas Gas sul podio, fianco a fianco, a prolungare il duello per il mondiale dove Garcia mantiene la testa, ma per soli tre punti su Guevara. Altra giornata orribile per Foggia: dopo avere rimediato a un long lap penalty rimediato per taglio di chicane, il romano ha recuperato dal tredicesimo al quinto posto in sei giri. Due giri dopo si è ritrovato a lottare con l’arrembante e giovanissimo Munoz (alla quarta gara in Moto3), gomito contro gomito; Dennis è finito largo, fuori dal tracciato, e rientrando è “inciampato” nel cordolo finendo a terra.

 

Un errore marchiano per un pilota del suo livello che aggiunge un terzo zero al suo cammino nel mondiale dove conserva il terzo posto (grazie alla caduta di Masia) ma staccato di 64 punti dalla coppia della Gas Gas. “Mi è stato addosso per tutta la gara - si è lamentato Foggia riferendosi a Munoz -. Questi giovani devono avere più considerazione per chi lotta per il mondiale”, ma il pilota spagnolo non ha ricevuto nessun richiamo anche perché le immagini tv non hanno evidenziato irregolarità, almeno in quella fase di gara. Poco dopo David ha invece innescato lo strike che ha cambiato faccia alla corsa. Gara da dimenticare anche per Migno, rimasto intruppato nel gruppo, penalizzato a sua volta da un long lap penalty per taglio di percorso (ma quanti tagli e quante penalità in questa domenica…) e finito in quindicesima posizione.

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