Esplora tutte le offerte Sky

Superbike, il bilancio di Most: un mondiale stupendo al giro di boa

superbike
Edoardo Vercellesi

Edoardo Vercellesi

Sad Face
THIS VIDEO IS NOT AVAILABLE IN YOUR COUNTRY

Bautista, Razgatlioglu e Rea infiammano il round della Repubblica Ceca, che chiude la prima metà della stagione. Bene Redding e Bassani, rammarico per Rinaldi

Con il round della Repubblica Ceca il mondiale Superbike ha chiuso la prima metà della stagione 2022. Una stagione che fino a questo momento ha elevato ulteriormente il livello rispetto allo scorso anno, con Alvaro Bautista a fare da lepre a Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu. Lotte fisiche e strategiche, sorpassi aspri ma corretti: le emozioni sono state il leitmotiv delle prime sei tappe e Most non ha fatto eccezione

UP

Alvaro Bautista, Jonathan Rea, Toprak Razgatlioglu – E non potrebbe essere altrimenti. I Tre Moschettieri stanno dando vita a un campionato meraviglioso, impressionando ogni volta per un motivo o per l’altro. A Most Bautista rimane sornione nelle prove ed emerge vincendo Gara 1, mostrandosi tenace anche in battaglia. Razgatlioglu ritrova le sue staccate ineguagliabili e si prende le gare di domenica; ora il turco è a soli sette punti da Rea e a trentotto da Alvaro. Il pilota Kawasaki è quello che raccoglie meno dei tre, ma l’aggressività mostrata nella lotta con Toprak in Superpole Race vale il prezzo del biglietto.

Scott Redding – Se la rondine di Donington poteva non fare primavera, a Most l’inglese si conferma molto veloce. Il pacchetto sembra aver compiuto uno step importante e soprattutto Redding pare aver preso le misure alla scorbutica BMW M1000RR. Un terzo e un quarto posto nelle due gare lunghe sono un bottino davvero di qualità per Scott, che quando trova fiducia diventa molto pericoloso.

Axel Bassani – Il pilota di Feltre non smette di stupire e in Repubblica Ceca conquista tre volte il quinto posto. Bassani e Motocorsa Racing sono sempre più padroni incontrastati del campionato Indipendenti. Chissà cosa ci dirà il mercato e che moto guiderà Axel nel 2023: con il team di Lurago d’Erba il feeling è da favola, ma un eventuale passaggio nella squadra ufficiale Ducati sarebbe il coronamento del suo percorso.

Luca Bernardi – Anche il giovane sammarinese merita una menzione nel suo miglior weekend da quando è in Superbike. Prende punti in entrambe le gare lunghe con l’acuto di un decimo posto in Gara 2. Ora finirà sotto i ferri per rimuovere la stabilizzazione vertebrale inserita per l’infortunio di Magny-Cours 2021; proprio sulla pista francese a settembre proverà a continuare la sua crescita insieme al team Ducati Barni. 

DOWN

Michael Ruben Rinaldi – Più che un round negativo, quello di Rinaldi è un round di rammarico. I segnali sono stati buoni fin dalle prove, confermati dalla terza casella in griglia. In Gara 1 però subisce l’attacco aggressivo di Locatelli alla prima curva, perde terreno e non trova ritmo se non alla fine. Il colpo di reni in Superpole Race (4°) fa ben sperare per Gara 2, dove parte bene e lotta coi primi, ma scivola superando Rea. Peccato. La strada intrapresa da Misano, però, sembra essere quella giusta.

Andrea Locatelli – In crescita rispetto a Donington, ma battuto da Redding e Bassani. Chiude tutte e tre le gare in sesta posizione, guadagnando punti nella lotta per il quarto posto in classifica. Il suo non è certo un brutto weekend, ma da qualche round non è più la quarta forza del campionato.

Garrett Gerloff – Fino a Gara 2 è il solito Gerloff discreto in prova e anonimo in gara, poi arriva una svolta: domenica pomeriggio è velocissimo, rimonta fino alla sesta posizione e insidia Bassani per la quinta. All’ultimo giro la doccia fredda: la gomma posteriore si affloscia e il texano porta la moto al traguardo in diciottesima piazza. La sfortuna ci ha visto benissimo, ma c’è da sperare che questo segnale positivo sia la base per un miglioramento costante.

MOTOGP: ALTRE NEWS