Superbike, il bilancio di Magny-Cours: Bautista e Razgatlioglu emergono dal caos

SUPERBIKE
Edoardo Vercellesi

Edoardo Vercellesi

A Magny-Cours Bautista dà segnali importanti, ma col ritiro di Gara 2 Razgatlioglu si avvicina. Rea nervoso e deluso, grande Italia con Rinaldi e Bassani

Con il settimo round stagionale la Superbike è entrata nella seconda metà del campionato, iniziando quello che sembra un vero rush finale verso un tesoro chiamato titolo. A Magny-Cours è successo davvero di tutto, dal maltempo del venerdì alla pole position a parimerito tra Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu, dalle cadute dei giganti ai podi inaspettati degli italiani Michael Rinaldi e Axel Bassani.

UP

Chi sorride, in primis, forse è la Ducati. Perché Magny-Cours non è mai stata la pista più adatta alla Panigale V4R e Alvaro Bautista arrivava in Francia con meno certezze che altrove. Invece sono stati ben tre i piloti Ducati sul podio, a partire proprio dallo spagnolo che ha vinto Gara 1 e probabilmente ci sarebbe potuto riuscire anche coi rivali diretti in pista. La rabbia agonistica mostrata in Superpole Race è un segnale altrettanto importante, mentre lo zero di Gara 2 è una battuta d’arresto che però non inficia il suo grande weekend. Forse non benissimo il nervosismo nelle dichiarazioni post-gara, dove non ha accettato le scuse di Rea sostenendo che il #65 l’abbia abbattuto apposta.

Il sorriso Ducati viene però soprattutto dalle prestazioni di Rinaldi e Bassani. Per Michael questo era un fine settimana cruciale, culmine di un periodo difficile in cui è stato attaccato ferocemente dal pubblico. Il riminese si è sfogato venerdì con i media, dicendo di essere cambiato in direzione di una maggior serietà e professionalità, a costo di "sorridere meno". La prima risposta stava arrivando in Gara 1, ma un errore gli è costato il podio. Si è rifatto con gli interessi domenica pomeriggio lottando con Razgatlioglu per la vittoria fino a due giri dal termine. Con credenziali, soprattutto. Probabilmente la sua è la storia umana più bella del weekend e verrà ripagata con un anno di fiducia in più dal team Aruba.

Contemporaneamente è tornato a far urlare gli appassionati anche Axel Bassani, che ha chiuso terzo entrambe le gare lunghe. Mai un errore, mai uno scomponimento, né in pista né fuori. Portare un piccolo team come Motocorsa Racing in terza posizione per due volte e sull’asciutto e un’impresa importante. Axel si sta facendo un nome e il prossimo anno dovrebbe passare in Yamaha GRT, dove iniziare a pensare a un trattamento da ufficiale. Una promozione meritata sul campo, gara dopo gara.

Una bella prova di forza l’ha data anche Razgatliogliu, che ha vinto di prepotenza la Superpole Race e ha contenuto Rinaldi in Gara 2. La caduta di sabato (causata secondo il turco da un problema alla leva del freno) gli ha tolto punti importanti, ma nel bilancio del fine settimana la classifica parla chiaro: non solo ha ridotto il gap da Bautista da trentotto a trenta punti, ma ha anche superato Rea per la seconda posizione. Toprak è un martello e quando ingrana difficilmente si ferma.

Menzione d’onore, infine, per Scott Redding. Da Donington in poi ha fatto un salto di qualità, riportando BMW sulla mappa del mondiale dopo un inizio di stagione molto difficile. L’inglese è concreto, domina la M1000RR anche se è scorbutica, sbaglia poco ed è credibile nelle prime posizioni. Ancora una volta finisce a podio, secondo in Gara 1. La nuova collocazione gli ha dato serenità e ora Scott si sente per davvero al centro di un progetto, con un team che si fida e crede in lui.

DOWN

Indubbiamente il grande deluso del weekend è Jonathan Rea. Una caduta piuttosto insolita in Gara 1 (un sensore della sua moto che ha toccato il cordolo interno) gli costa uno zero pesantissimo, poi in Gara 2 sbaglia la misura del sorpasso su Bautista e lo centra. Termina quinto dopo un long lap penalty, ma non sono solo i pochi punti presi il problema. Johnny è parso abbastanza nervoso e nelle due gare di domenica è stato spesso sporco. Lui è spesso molto determinato, ma preciso. Stavolta qualcosa non ha funzionato per il verso giusto.

 

Andrea Locatelli non ha potuto replicare il bel weekend dell’anno scorso, quando arrivò terzo in Gara 1 e poi due volte quarto. Il livello degli avversari è salito e Andrea sembra avere più "da fare" per conquistare il quarto posto in classifica, che peraltro ora è passato nelle mani di Rinaldi. Rammarico anche per Loris Baz, che in Gara 1 ha gettato via la terza posizione con una scivolata. Non bene le Honda, con Iker Lecuona e Xavi Vierge costretti a lottare con una moto che mal si sposa con Magny-Cours.