MotoGP, GP Valencia. Bagnaia: "Valentino Rossi mi farà da coach per questa gara"
MotoGpUltima conferenza dell'anno a Valencia, dove Bagnaia può diventare campione del mondo 13 anni dopo Rossi. Il "Dottore" sarà presente nel paddock per seguire da vicino Pecco: "Valentino sa come mi sento, mi aiuterà come un vero coach, sarà di grande supporto. La MotoGP è un mondo pieno di sorprese, quindi dobbiamo cercare di lavorare come sempre e lottare per la vittoria". La gara è in diretta domenica alle 14 su Sky Sport Uno, Sky Sport MotoGP e in streaming su NOW
Valencia è una pista buona per te, qui sei riuscito a vincere nel 2021. Come ti approccerai a questo weekend sapendo che sei a un passo dalla conquista del titolo?
"La nostra Ducati è molto competitiva su questa pista, è vero, siamo migliorati rispetto all'anno scorso, ma la MotoGP è un mondo pieno di sorprese, quindi dobbiamo cercare di lavorare come sempre e lottare per la vittoria. Dobbiamo continuare a spingere, sarà importante essere intelligenti e svegli questo weekend. Siamo in una posizione migliore rispetto a Quartararo, ma dobbiamo completare l'opera. Cercherà di focalizzarmi sul mio lavoro per rendere al meglio"
Come sei riuscito a migliorare rispetto alla prima parte della stagione?
"Ho avuto una stagione piena di alti e bassi. Ero competitivo anche all'inizio della stagione, ma sono caduto diverse volte. Ho analizzato i miei errori e così sono migliorato. In Giappone, ad esempio, sono stato troppo ambizioso. Ho dovuto imparare a essere competitivo anche in condizioni non ideali per me. Il mio obiettivo in Malesia era vincere per arrivare più rilassato qui. A Sepang ho forzato molto per vincere, allo scopo di arrivare più tranquillo qui a Valencia"
Questo weekend ci sarà anche Valentino Rossi a seguirti da vicino…
"Valentino arriverà presto qui a Valencia, può essere un grande aiuto avere Rossi con noi, sarà qui anche per stare vicino agli altri piloti dell'Academy VR46. Lui sa come mi sento, conosce questa situazione, mi aiuterà come un vero coach. Penso che sarà di grande supporto per me"
Cosa auguri al tuo rivale Quartararo per questo weekend?
"Auguro a Fabio di godersi l'ultima gara, spero sia una battaglia corretta. Penso che Quartararo sia uno dei più grandi piloti, è fantastico poter lottare con lui"
Abbiamo visto che hai preferito non toccare il trofeo che contiene tutti i nomi dei campioni della MotoGP. Sei scaramantico?
"Non tanti piloti possono dire di avere il proprio nome sul trofeo della MotoGP, quindi bisogna avere un enorme rispetto per quel trofeo, per questo non l'ho toccato, ma non sono particolarmente scaramantico"
Cosa ti aspetti dalla prossima stagione?
"Sinceramente è stata una stagione lunga a livello mentale, non so cosa aspettarmi dal 2023, quando ci saranno più gare e sarà ancora più dura. Dovremo capire anche come prepararci, ma penso che il mio preparatore atletico farà un lavoro eccezionale come sempre"
Perché in Malesia hai cercato comunque di vincere invece di gestire il vantaggio in classifica?
"A Sepang ho provato a vincere perché 23 punti di vantaggio su Quartararo sono meglio di 18. Bastianini stava spingendo, ma ero più forte di lui in frenata. Ho rischiato di toccarlo, ma sono andato un pochino largo, ho accettato quel rischio per vincere, sapevo che Enea non mi avrebbe regalato la vittoria. Era importante spingere perché non dovevo consentire a Enea la possibilità di superarmi nel finale"
Hai pensato a come potrebbe cambiare la tua vita dopo l’eventuale vittoria del titolo?
"Non ho pensato a cosa comporterà vincere il Mondiale, semplicemente perché prima devo vincerlo, poi inizierò a pensarci. Non voglio fare il passo più lungo della gamba, mancano ancora tre giorni alla gara, non voglio pensarci troppo. Sicuramente qualcosa potrebbe cambiare, ma in questo momento voglio solo restare concentrato sul mio obiettivo"
Ti ricordi il primo duello in carriera tra te e Quartararo?
"La prima volta che abbiamo lottato io e Quartararo in pista è stato nel 2015 in Moto3 in Qatar, Fabio era alla sua prima gara, ci siamo anche toccati all'ultimo giro: lui cercava di superarmi, è entrato tardi e ci siamo toccati, mi sono ritrovato all'ottavo posto e lui al quinto posto. In altre battaglie negli anni successici ci siamo toccati, ma sono state comunque tutte battaglie belle e corrette"
Cosa ti ha insegnato questa stagione?
"Questa è la stagione in cui ho imparato di più. Ho imparato a essere più calmo, a lavorare meglio nel corso del weekend, è stata una grandissima rimonta e sono fiero del mio team, ma adesso bisogna completare l'opera. Spero davvero di potermi godere tutto il weekend. Quando avevo un distacco di 91 punti ho dovuto giocarmi il tutto per tutto, una sorta di all-in. La gara in Germania ha rappresentato una grandissima lezione per me, perché avevo un potenziale alto, non ero solo una comparsa. Nel momento in cui l'ho capito, tutto è andato meglio, ho iniziato a lavorare meglio. Ero in una brutta situazione dopo la caduta in Germania, ma gara dopo gara ci siamo avvicinati sempre di più, a parte l'errore in Giappone, che comunque non mi ha condizionato troppo"
Quale caratteristica apprezzi del tuo rivale Quartararo?
"Quartararo è uno dei più grandi staccatori. La sua forza mentale inoltre è davvero notevole: nonostante la Ducati sia più veloce e competitiva, lui comunque è ancora in lotta con una moto inferiore alla nostra. In questa condizione era facile perdere fiducia, invece Fabio è ancora qui in lotta, quindi è forte mentalmente"
Cosa fai per mantenere la calma in un momento così importante della tua carriera?
"Per mantenere la calma sto cercando di non pensare a nulla, di non pensare al titolo, di non pensare al campionato. Ho cercato di passare le mie giornate con la solita routine, sono andato a comprare da mangiare, ho passeggiato con il mio cane, mi sono rilassato pensando ad altre cose, ma senza pensare mai al titolo"
Qual è il miglior consiglio che ti hanno dato in questa stagione?
"Il miglior consiglio che mi è stato dato quest'anno è mantenere la calma e rendermi conto che sono competitivo. Io ero già competitivo, ma non ero sicuro del mio potenziale. Sentivo che avevo bisogno di risultati per dimostrarlo, e per questo combinavo dei pasticci"