La MotoGP con Bagnaia, la SBK con Bautista: la Ducati ha conquistato il mondo

TRIONFO ROSSO
Antonio Boselli

Antonio Boselli

Il successo di Bautista in Superbike dopo quello di Bagnaia in MotoGP è l'ultimo tassello di una stagione che ha consacrato la forza della casa di Borgo Panigale. Talento, forza, caparbietà: c'è tutto in questo trionfo del Made in Italy con la Desmosedici GP22 e la Panigale V4 

BAUTISTA CAMPIONE DEL MONDO SBK 2022

La Ducati sul tetto del mondo. Non era facile immaginare a inizio stagione che la casa italiana potesse vincere i due campionati più importanti del Motorsport a due ruote. A distanza di una settimana dalla conquista del Mondiale di Pecco Bagnaia, infatti, Alvaro Bautista ha vinto il titolo in Superbike in Indonesia. Anche nelle derivate di serie, il pilota spagnolo ha dominato con la Panigale V4, 14 vittorie in 34 gare disputate salendo sul podio ben 29 volte. Bautista ha disputato una stagione impeccabile, grazie a un talento straordinario e una maturità completa nella gestione di gara e in generale del campionato. 

Un discorso a parte va fatto per la Ducati, a partire dal suo amministratore delegato Claudio Domenicali che scelse Gigi Dall’Igna nel 2014 per ricostruire il reparto corse. La Ducati era reduce da un periodo complicato, senza più un riferimento tecnico e manageriale. Con Dall’Igna arrivarono anche Paolo Ciabatti e Davide Tardozzi. Questa è la base sui cui si è costruito un successo passando per i piloti, su tutti Andrea Dovizioso che è stato il primo a dare la consapevolezza alla Ducati di poter lottare per il Mondiale.

Il resto è storia recente con la decisione di puntare su piloti giovani in MotoGP, Bagnaia tra questi, e su Bautista per la Superbike. Sullo sfondo ma neanche troppo le due moto, la Desmosedici GP22 e la Panigale V4 due moto italiane, espressione della nostra grande capacità di creare, innovare e vincere. Perché se la Ducati è sul tetto del mondo, l’orgoglio è loro ma anche un po’ nostro per l’Italia protagonista nel Motorsport e non solo.