MotoGP, Morbidelli in cerca di riscatto: "Come ripartire da un foglio bianco"

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Paolo Lorenzi

Dopo le ultime, difficili, annate Franco Morbidelli inizia il 2023 con voglia di rivalsa. Dov'è finito il talento che diventava vicecampione del mondo nel 2020 con tre vittorie? Valentino Rossi (e con lui la sua Academy) continua a credere nel pilota della Yamaha, che spera che il Mondiale al via da Portimao possa rappresentare la svolta. GP Portogallo LIVE su Sky Sport MotoGP, Sky Sport Uno e in streaming su NOW domenica 26 marzo

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Di lui si parla poco, può essere un bene o forse no. Franco Morbidelli sembra uscito dai radar, il 2022 non l’ha riportato ai vertici della categoria com’era successo due anni prima, quando chiuse il mondiale al secondo posto. Come pilota ufficiale Yamaha potrebbe/dovrebbe fare di più, ma in molti si domandano che cosa succederà quest’anno. Stagione decisiva per lui. Il suo contratto scade a fine 2023, altri piloti bussano alle porte del team giapponese, ma l’italo-brasiliano non ha intenzione di farsi mettere da parte. “C’è molta eccitazione nel mio team per la nuova stagione - ha dichiarato -. E’ come ripartire da un foglio bianco". Tra le righe si percepisce la voglia di rimettersi in gioco, di cancellare un biennio difficile, di mostrare di cosa è capace, di ripartire da zero. Franco non è certo l’ultimo arrivato. Un titolo in Moto 2 alle spalle e tre vittorie in Motogp (c’è chi ha vinto un mondiale vincendo di meno) pesano a suo favore sul piatto di una bilancia però ancora in bilico. Da che lato penderà alla fine? Un filo di smarrimento si avverte anche nel gruppo di amici che lo sostiene. Morbidelli fa parte dell’Academy di Valentino Rossi che ha creduto in lui, forse più di lui, quando lui stesso aveva smarrito le strada, dubitando del suo futuro, ed era rassegnato a correre con le derivate di serie. Poi è arrivata la vittoria con le medie cilindrate, lo sbarco nella classe regina, con una Honda disegnata per Marquez con cui ha vinto il titolo di rookie dell’anno, quindi l’anno di apprendistato in sella alla Yamaha Petronas con cui ha sfiorato il podio in più occasioni. Il 2020 è stato l’anno della consacrazione: vicecampione del mondo con la moto dell’anno prima, tre vittorie, due podi e un finale in crescendo. Il 2021 lo vedeva tra i favoriti. Ma qualcosa si è interrotto nel suo percorso di crescita: l’avvio difficile con una Yamaha obsoleta, l’incidente al ginocchio prima dell’estate che l’ha tenuto fuori per cinque gran premi e il rientro in sella alla Yamaha ufficiale non l’hanno certo aiutato. Il 2022 è stato condizionato molto dal mancato feeling con la M1, peraltro in deficit di potenza rispetto alla concorrenza. Chi dubita del suo talento oggi sbaglia, tant’è vero che alla VR46 gli dedicano molte attenzioni. "L’Academy e Vale personalmente, si concentrano al momento al 60% su Franco Morbidelli e al 40% sugli altri piloti - ha detto Uccio Salucci direttore della VR46 Academy a Motorsport -. Stiamo lavorando molto con lui". Se ci crede uno come Rossi, che di Franco è molto amico, dovrebbero crederci anche i tifosi. Certo, non è facile vincere lo scetticismo giustificato dagli ultimi risultati, ma pensare che il suo talento si sia dissolto come d’incanto è altrettanto ingiusto. Sarebbe invece giusto concedergli (e concedersi) il beneficio del dubbio, e continuare a credere in quel foglio bianco da riempire. Il 2023 sarà una stagione di svolta, di grandi cambiamenti -vale per tutti - e in questi momenti può succedere di tutto.