Marc Marquez, anche il Mondiale 2023 sarà una corsa ad handicap

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Paolo Lorenzi

Paolo Lorenzi

Per il quarto anno consecutivo Marquez si trova a rincorrere a causa dei problemi fisici: la sua stagione partirà da Le Mans o alla peggio dal Mugello. Il 2023 sarà dunque un'altra corsa ad handicap per l'otto volte campione del mondo. E la domanda, dal 2020 a oggi, è sempre la stessa: rivedremo il Marc di un tempo?

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"Più delle motivazioni oggi mi serve la forza di volontà". Lo ha detto Marc Marquez rispondendo alla domanda di un giornalista spagnolo nella sua personale conferenza stampa di Jerez, in cui spiegava i motivi dell’ennesima defezione. Il metacarpo della mano destra rotto si aggiunge alla lunga lista di infortuni che hanno scandito le ultime stagioni dal 2020, anno del brutto incidente di Jerez. Il braccio destro fratturato e rioperato, la diplopia, adesso la mano, un calvario senza fine che abbatterebbe l’animo di chiunque. Tornerà in pista lo spagnolo, lui ne è certo, ma con quale stato d’animo è difficile dirlo. Per il quarto anno consecutivo lo spagnolo si trova a rincorrere. E’ come una corsa ad handicap. Il recupero costa fatica e sacrifici. "Mi sveglio ogni mattina alle sette, mi faccio due ore di camera iperbarica, poi via per la riabilitazione…", vita grama per chi di solito scalpita, uno come lui, che in passato cancellava ogni ostacolo, fisico e tecnico. Cadeva e tornava in sella come nulla fosse. Rimontava gare già perse, sorpassava chiunque si trovasse davanti. Un demonio. Quello di oggi sembra un pilota più rassegnato e riflessivo. Quante volte in questi anni ha temuto di arrendersi a un fisico che gli presentava un conto salato per i tanti acciacchi patiti?

Ritorno in Francia o al Mugello

Il suo mondiale rischia di ripartire dal Mugello, se in Francia l’ultimo infortunio non fosse del tutto superato. "L’obiettivo è tornare a Le Mans, ma decideremo a ridosso della gara, altrimenti sarà il Mugello". Un’altra stagione forse compromessa, mentre gli avversari scappano. "Il morale vacilla” ha detto, ma la passione lo tiene in vita, sportivamente parlando. Gli dà la forza di non molare. "E’ ciò che mi aiuta ad affrontare il momento, perché so di poter tornare a correre", ha aggiunto. Con la speranza nel cuore, quello di un combattente che sa di dovere affrontare un’altra prova cruciale. Superare le avversità, rincuorare la squadra e se stesso. Dimenticare il passato, per quanto possibile. E rimettere in corsa una macchina rimasta ferma, il suo corpo e una moto sotto osservazione da inizio stagione. Sì, servirà tutta la forza di volontà di cui dispone, per recuperare il terreno perduto, per ritrovare fiducia, per ritrovare il Marquez che era un tempo

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