Bagnaia, da inseguitore a dominatore: ma il mondiale non è ancora finito
un anno dopoIl pilota della Ducati sta dominando il mondiale: sono 62 punti di vantaggio su Martin e nessuno sembra essere alla sua altezza. L'anno scorso, però, la situazione era ben diversa: dopo 10 gare il torinese si trovava a 91 punti di distanza da Quartararo in vetta, pienamente recuperati a due gare dalla fine
I numeri di Pecco Bagnaia dicono tanto della sua superiorità, ma non tutto. È vero ha vinto 9 delle 20 gare a disposizione, ha 62 punti di vantaggio sul primo inseguitore in classifica e per ben 3 volte ha vinto sia la sprint sia la gara lunga nello stesso fine settimana. È altrettanto vero che guida la moto migliore della griglia, eppure quello che sta facendo è legato profondamente alle sue qualità e alla sua abnegazione perché ci sono altre 7 Ducati in pista, ma il più veloce e il più costante è quasi sempre lui.
Il serial winner
Il grande talento però non può essere sufficiente, come non lo è mai stato per i grandi campioni dello sport: conta l’allenamento, la forza mentale, la determinazione ma nel caso di Pecco, una delle qualità più importanti, è la capacità di far crescere la prestazione della moto sessione dopo sessione. Il pilota della Ducati ha una sensibilità fuori dal comune, tanto che nel suo lato del box è considerato un collaudatore perfetto capace in gara di trasformarsi in un serial winner, un vincitore seriale. In passato Bagnaia ha avuto il coraggio di prendere strade anche diverse da quelle suggerite dagli ingegneri, nel presente invece riesce semplicemente a estrarre il massimo potenziale dalla Ducati già ai limiti della perfezione. E se a tutte queste qualità, aggiungiamo sì il suo grandissimo talento, il risultato non può che essere un dominio incontrastato.