Superbike, il bilancio di Magny-Cours: Razgatlioglu si conferma, Bautista turbolento

IL BILANCIO
Edoardo Vercellesi

Edoardo Vercellesi

I Tre Moschettieri sono stati mattatori del weekend francese. Razgatlioglu capitalizza su un Bautista in bianco e nero, Rea terza forza, Rinaldi e Gerloff vere sorprese

HIGHLIGHTS: GARA 1 - GARA 2

Il round di Magny-Cours ha dato il via al rush finale del mondiale Superbike 2023. Un fine settimana caratterizzato da colpi di scena e problemi tecnici in quantità superiore alla media, che non ha comunque lesinato sullo spettacolo. Specialmente in Gara 1 e Superpole Race, dove la vittoria è stata in bilico almeno per alcune fasi. Due gare che, curiosamente, hanno in comune la vittoria di Toprak Razgatlioglu. Il bel duello con Michael Ruben Rinaldi al sabato pomeriggio si è risolto a suo favore, consentendogli di capitalizzare al meglio sulla noia tecnica capitata ad Alvaro Bautista. In Superpole Race si è ripetuto, complice anche lo strike dello spagnolo ai danni del compagno di squadra, mentre in Gara 2 ha ottenuto il secondo posto piegando la resistenza di Jonathan Rea. Nella partita per il mondiale, il bilancio del weekend sorride a Razgatlioglu, che scende da settantaquattro a cinquantasette punti di distacco in classifica.

Weekend di alti e bassi per Bautista

Ciò detto, il potenziale maggiore lo ha mostrato sicuramente Alvaro Bautista, come testimoniano il ritmo tenuto nella rimonta di Gara 1 e la fuga di Gara 2. Il suo weekend, però, è stato di alti e bassi: se il problema tecnico della prima gara non è certamente una sua responsabilità, il contatto col quale ha messo fine alla Superpole Race di Rinaldi è dipeso da un suo errore e molto probabilmente meritava una penalità. Gli è andata bene: una sanzione gli sarebbe costata posizioni e punti nella Sprint, complicando la gara lunga della domenica. Bautista vede ora davanti a sé due piste favorevoli come Aragon e Portimao e resta ampiamente favorito per il titolo.

Tre podi per Rea

Jonathan Rea è stato protagonista come al solito, non riuscendo però a fare meglio di tre terzi posti. Tre podi utili nella corsa alla medaglia di bronzo del mondiale, ma forse la soddisfazione più grande per lui è vedere Yamaha sul gradino più alto del podio, nella speranza di potercela portare lui stesso nel biennio venturo.

Rinaldi e Gerloff le sorprese

Le grandi soprese di Magny-Cours sono state Rinaldi e Garrett Gerloff. Il primo ha condotto una Gara 1 convincente, conquistando il secondo posto, ma la sua domenica è stata rovinata prima da Bautista e poi da un problema tecnico in Gara 2. Peccato, perché il potenziale per fare tre podi era sotto gli occhi di tutti. Il texano di Bonovo Action, invece, è stato tra i primi in tutte le sessioni di prove completando l’opera con la prima Superpole di carriera. Nelle gare lunghe ha collezionato un quarto e un quinto posto, mentre nella Superpole Race è stato buttato a terra da Scott Redding. Una prova di forza quella di Gerloff, che silenziosamente aspira a diventare il pilota BMW più convincente dell’anno.

Gli altri italiani

Infine, uno sguardo agli altri piloti italiani: Danilo Petrucci e Andrea Locatelli sono stati spesso vicini e hanno condotto un weekend molto solido ai piedi del podio. Per il pilota di Barni Spark Racing Team, però, c’è il rammarico di un inconveniente elettronico che lo ha rallentato alla fine di Gara 2. Axel Bassani ha risollevato il suo fine settimana solo domenica, conquistando un ottavo e un sesto posto dopo i problemi tecnici dei giorni precedenti (e la caduta in FP1); quanto a Lorenzo Baldassarri, a fine weekend è arrivato un tredicesimo posto che dà punti e un po’ di morale.