Bezzecchi verso Motegi: "Mondiale? Non sono ancora così vicino, vedrò tra 3-4 GP"

mooney vr46
Paolo Lorenzi

Paolo Lorenzi

La classifica piloti ci dice che Marco Bezzecchi, terzo a 44 punti dal leader Bagnaia, è a tutti gli effetti in piena corsa per il Mondiale, ma il pilota del Mooney VR46 sembra piuttosto tranquillo sul tema: "La lotta per ora è tra Pecco e Martin, io non sono ancora abbastanza vicino. Vediamo tra 3-4 gare come sarà la situazione...". Poi su Motegi: "Pista speciale, mi è sempre piaciuta"

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Dei tre piloti in vetta al mondiale Marco Bezzecchi è forse il più rilassato. D’altronde è anche il suo carattere che lo porta a prendere le cose con serenità. Sorride e scherza il romagnolo, anche alla viglia di un Gran Premio che potrebbe cambiare la situazione nel Mondiale. La vittoria perentoria di Buddh ha rilanciato le sue quotazioni nella lotta al titolo. "Sono rilassato, perché la vera lotta riguarda Pecco e Jorge. E’ vero, io mi sto avvicinando, ma non è mai abbastanza. Se potessi avvicinarmi di più, alla fine del Mondiale ci proverò. Certo che m’interessa lottare per il campionato, ma dovrei provare a stare vicino a loro due per almeno tre o quattro week end, poi vedremo".

Sul sistema in partenza utilizzato dalle Ducati ufficiali

Marco ragiona di gara in gara, un passo alla volta, senza farsi prendere troppo dall’entusiasmo che comunque traspare dalle sue espressioni. "Chiederò lo stesso sistema in partenza che hanno Bagnaia e Martin - risponde sorridendo a chi glielo chiede, sapendo bene quanto sia inconsueta questa richiesta -, ma il supporto che mi garantisce la Ducati è già fantastico e io non ho un pacchetto ufficiale. E’ normale che abbia qualcosa in meno rispetto a loro". Motegi potrebbe comunque rivelarsi un’altra buona occasione per portare a casa punti preziosi.

"Motegi posto speciale"

Sulla pista giapponese Bezzecchi è salito per la prima volta sul podio di un gran premio mondiale. Era il 2017: "Mi ricordo bene quel podio, il primo nel campionato del mondo. Motegi è un posto speciale, la pista mi è sempre piaciuta e pure i tifosi, carini, sempre gentili, ogni volta mi portano un sacco di regali”. Rispetto alla gara precedente non mancano però le incognite: "Tracciato e gomme saranno diverse rispetto all’India, e poi qui si frena forte, serve sistemarsi bene in quella fase". Le staccate non sembrano però un problema per lui, visto quanto fatto nelle ultime gare. Marco spiega come c’è arrivato: "Ho cominciato a studiare subito Pecco, Jorge e tutti gli altri piloti della Ducati e poi devo ringraziare Matteo Flamigni (il suo capo tecnico, ndr) per il lavoro che ha fatto con me. Nel complesso l’assetto della mia moto mi piace e credo proprio di poter spingere forte anche in frenata".