Di Giannantonio: "Opzione non esercitata, ma sento di poter restare in MotoGP"

MotoGp

Il pilota del team Ducati Gresini, 6° nelle qualifiche e 8° nella Sprint di Motegi, parla del suo futuro al microfono di Antonio Boselli: "Purtroppo oggi si guarda soltanto al risultato finale - spiega 'Diggia' - e al momento il team non ha voluto esercitare l'opzione sul mio contratto per il 2024. Marc Marquez al posto mio in Gresini? Qualunque scuderia vorrebbe un campione come lui, ma io farò di tutto per avere un'altra chance"

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Fabio, allora: le sensazioni di questo weekend?

"Sono molto contento del sesto posto in griglia qui in Giappone perché finalmente sto mettendo a frutto tutto il lavoro che abbiamo fatto fino ad oggi. Sono super soddisfatto". 

 

Ora, però, è il momento di 'scaricare a terra' questo lavoro, di concretizzarlo in gara.

"Certo. C'è da dire che molto non si vede da casa: in MotoGP la prestazione va costruita e purtroppo l'anno scorso non ho imparato tanto, dovendo ripartire veramente da zero. È una classe impegnativa, devi essere perfetto. Passo dopo passo, il lavoro oggi comincia a vedersi e mi piacerebbe mettere una ciliegina su questo weekend".

 

Non è un momento semplice anche perché la tua moto è ambita: vale ancora di più questa tua reazione? 

"Ci sono alcuni retroscena che vanno chiariti. Avevo un'opzione con Gresini per l'anno prossimo, ma chi non vorrebbe avere nel box un otto volte campione del mondo come Marc Marquez? Secondo me ci vorrebbe un po' più di pazienza, si guarda solo al risultato finale. Ma se queste saranno le mie ultime gare in MotoGP, voglio farle al massimo per poter dire a mio figlio, un giorno, che suo padre ce l'ha messa tutta. Questa idea mi fa stare in pace con me stesso".

 

Quanto incide sulla tua stagione la mancanza di alcuni dettagli fondamentali per la moto, vedi il 'famoso' abbassatore?

"Io sono tra i più pesanti in Ducati. Vado molto bene sul giro, ma in partenza sono un po' penalizzato. Ma io sposo la filosofia 'meritocratica' della Ducati: se vai bene ti arriva un 'aiutino' ed è corretto che vada guadagnato con le prestazioni. Ma sono molto fiducioso, soprattutto qui in Giappone mi sento molto bene".

 

Ti lascia sorpreso, deluso, arrabbiato il fatto che anche per un pilota come te, trovare - nel caso - un posto in Moto2 sarà difficile?

"Sto lavorando tanto per la mia crescita personale. Io mi sento un pilota da MotoGP, sento di poter stare in questo paddock. Purtroppo alcune circostanze mi penalizzano, ma chissà: niente ancora è deciso, magari faccio venire voglia a qualcuno di credere in me, anche in Gresini. Chiedo sempre (sorride, ndr): ma siete proprio sicuri che non volete confermarmi?".

 

La risposta del team?

"Al momento non hanno voluto esercitare l'opzione, potrei essere appunto una delle opzioni. Ma se arriva Marquez, che ce posso fa'?".

 

Ma il tuo talento e la voglia di lavorare non è in discussione e nella vita possono sempre ripresentarsi delle altre occasioni: vedi Franco Morbidelli, chiamato dalla Ducati Pramac. 

"Assolutamente. Anche Fabrizio Cecchini (ex capotecnico di Gresini in Moto3, ndr) me lo dice sempre: 'tu ci devi credere'. E mi fa sempre un esempio: Toni Elias era rimasto praticamente a piedi, poi ha vinto una gara e il contratto è arrivato in automatico. Io seguo la linea del 'Cecco': mai dire mai". 

 

In un momento così complicato per la tua carriera è venuto fuori il tuo carattere e forse un Fabio Di Giannantonio così 'combattivo', determinato non si era mai visto prima.

"Da piccolo avevo un sogno: correre in MotoGP. E voglio godermela fino alla fine. Anche la mia fidanzata lo sa: la amo, ma viene sempre dopo la MotoGP (ride, ndr). Scherzi a parte, vorrei fare un ringraziamento speciale ai tifosi, che mi sostengono sempre: anche sui social. Non sembra, ma aiuta: sono onorato di questi attestati di stima, dei loro messaggi di incoraggiamento che sono ogni giorno di più. Ci dobbiamo credere ragazzi!".