GP Thailandia, Alonso: vittoria di astuzia e talento. 4° Masia, fuori Sasaki. HIGHLIGHTS

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Paolo Lorenzi

Paolo Lorenzi

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Podio inaspettato in Moto3: a Buriram vince il 17enne Alonso, davanti a Furusato e Veijer. Più indietro Masia, Oncu e Holgado, rispettivamente 4°, 5° e 6°. Masia consolida il vantaggio in classifica: ora si trova a 17 punti dal secondo, Sasaki, che non ha terminato la gara, complice un incidente con Munoz al terzo giro

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Lezione di guida firmata Alonso. Il colombiano, 17 anni, giovane talento scoperto da Aspar Martinez (“un pilota molto completo”, le parole dell’ex pilota e proprietario del team Gas Gas) ha vinto la sua quarta gara al primo anno in Moto3. Ma è come l’ha vinta a sorprendere. D’astuzia e talento, con grande lucidità. “E’ uno che ascolta, capisce e impara in fretta” spiega Nico Terol, team manager della sua squadra. David ha dimostrato nei fatti. 

Tutta la gara in agguato, qualche curva in testa per saggiare la resistenza degli avversari, e poi di nuovo coperto, in attesa del momento giusto che è arrivato nel finale, quando Masia ha cercato di portarlo fuori, inutilmente, in uscita di curva. Il colombiano ha resistito e risposto, bravo a trovare le linee giuste per mettersi davanti a tutti. Favorito da un’incertezza di Vejier, s’è preso quei pochi metri per allungare, il minimo indispensabile per mettersi al riparo dall’attacco di Furusato, salito sul podio al suo fianco. Podio da cui è rimasto giù, un po’ a sorpresa, Jaume Masia che sembrava averne la possibilità. Masia ha gestito il gruppo di testa, sembrava controllarne le dinamiche, in continuo movimento. L’improvvisa uscita di scena di Sasaki, partito in testa ma fermato al terzo giro dall’incidente con Munoz, gli aveva spalancato un’autostrada in prospettiva di classifica: 17 punti di vantaggio, a tre gare dal termine. Non tantissimi, ma abbastanza per respirare. Masia poteva metterne in cassaforte di più salendo sul podio. E invece.

Podio giovane, 53 anni in tre: 17 il vincitore, 18 il secondo e il terzo. I big tutti fuori. Oltre a Masia e Sasaki, anche Deniz Oncu, quinto dopo l’ottimo spunto al via, ma rimasto invischiato nel duello con Holgado risalito dal fondo e finito a duellare col compagno di marca nelle ultime curve. Bertelle c’ha provato, ha chiuso settimo (davanti a Riccardo Rossi), ma gli è mancato lo spunto finale. Ortolà undicesimo, altro rimpianto, come Yamanaka nono - partiva quarto - e Moreira che scattava dalla seconda casella: il brasiliano era nel gruppo di testa, si è piazzata tredicesimo. 

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