MotoGP in Thailandia (Buriram): le PAGELLE di Paolo Beltramo
Altro weekend da 'cannibale' per Jorge 'Bastonator' Martin, che si merita il massimo dei voti dopo il trionfo in Thailandia. Subito sotto Bagnaia (10) e Binder (9), gli altri due protagonisti di una gara da sogno a Buriram. Quartararo e Marc Marquez finalmente competitivi, mentre deludono Zarco e Di Giannantonio dopo i rispettivi exploit in Australia. Di seguito le pagelle a cura di Paolo Beltramo
- Una MotoGP che vede i primi tre racchiusi in 3 decimi, due di loro duellando per il titolo, in lotta tra di loro fino alla fine è qualcosa di fantastico, emozionante, difficile da descrivere, bisogna provarlo per capirlo. Oggi in Thailandia è andata così’. Alla fine ha vinto ancora una volta Jorge “Bastonator” Martin con una gestione di gara eccezionale, con un sorpasso subìto e poi reso a un fantastico Brad Binder che lo ha tampinato per tutta la gara da vicino senza mollare mai
- Martin ha ottenuto la sua quarta doppietta (sprint più GP, 37 punti) dopo la Germania, Misano e Giappone. Insomma una macchina da vittoria dopo Barcellona, le ultime 7 gare lo hanno visto perdere la testa della corsa soltanto a Mandalika per la caduta, in Australia nell’ultimo giro per il calo della gomma e oggi per tre giri…un ritratto della sua seconda parte di stagione. 10 e lode per lui
- Un po’ meno per quel Brad Binder, sudafricano aggressivo, privato del secondo posto per un’uscita sul verde all’ultimo giro, un errore, ma comunque sempre forte e convinto. 9 a lui
- E 10 a un Pecco Bagnaia che è riuscito a recuperare molte posizioni dopo bei duelli e prendere i primi due. Un Pecco che perde punti, ma che ha guidato come il suo rivale, adesso però serve migliorare fin dal venerdì mattina per andare senza patemi in Q2 e poi qualificarsi meglio della seconda fila. A questi livelli e con un avversario di questo livello anche le sottigliezze contano e arrivare alla fine con le gomme non sfruttate in una rincorsa può fare la differenza. 13 punti tra di loro, sono pochi
- Ci divertiremo. Un derby tutto Ducati (anche oggi 3 nei primi 4) e comunque buona KTM, che potrà magari decidere il titolo inserendosi tra i due litiganti. Da segnalare il cartellino giallo per Martin causa pressione della gomma anteriore sotto il limite. Alla prossima saranno 3 secondi di penalizzazione, attenti quindi...
- Quarto in prova, quarto in gara dopo una difficile e tosta rimonta, ancora una buonissima corsa per Marco Bezzecchi, che ha recuperato sul suo compagno Luca Marini partito forte, ma poi finito settimo (era 8°, ma la penalizzazione di Espargaró gli ha reso una posizione), una gara all’opposto insomma per i compagni di squadra. 8 Bez, 6 Luca, che comunque sta facendo bene
- Tre piloti con tre moto diverse, due giapponesi, quindi inattese: Aleix Espargaró Aprilia 7 (quinto in gara ma poi retrocesso di 3 secondi per la pressione troppo bassa dell’anteriore e quindi finito ottavo), ma vedere Fabio Quartararo lottare con la Yamaha, dare sportellate, divertirsi, e Marc Marquez sulla sua Honda che ha combattuto con decisione finire a poco più di 4 secondi dal primo, quindi piuttosto vicino. E' stato bello ed è sembrato un ritorno al passato. 8
- Fabio di Giannantonio e Joan Zarco sono stati molto meno competitivi di quanto non fossero stati una settimana prima in Australia, però con condizioni assolutamente diverse. Evidentemente il caldo tropicale li ha un po’ rallentati. 5, perché da loro ci si aspettava di più dopo la stupefacente corsa di Phillip Island e autostima accresciuta
- Delusi e anche un po’ deludenti, soprattutto facendo il confronto coi loro compagni di marca, sono Morbidelli (11°) e Mir (12°). Peggio ancora Bastianini (13°) e Miller (16°) che non riescono a uscire da una crisi profonda. Da loro ci si aspetta molto di più, anche visti i risultati dei compagni di marca in Ducati e KTM. Ancora peggio è andata a Vinales, Alex Marquez (caduto) e Oliveira, che non hanno finito la gara
- Che gara 2!! Questa pista, che coi suoi rettilinei non troppo lunghi ha compattato quasi fino alla fine oltre dieci piloti, ci ha offerto un finale strepitoso con 4 piloti in meno di 4 decimi di secondo. Una volata vinta dal colombiano David Alonso, sempre davanti, in controllo, per quanto possibile in Moto3, della gara e poi autore di un guizzo finale strepitoso che gli ha regalato il quarto successo e la possibilità di giocarsi il mondiale. È giovanissimo e fortissimo, bravo (10 e lode) con ancora 75 punti in palio ci può provare visto che è a meno 25
- Sul podio sono saliti anche altri due ragazzini, Furusato (10), giapponesino al suo primo podio, come l’olandese Veijer (10), altro pischello che ha messo dietro il leader del campionato Masia (9), forse un po’ in controllo per non sprecare l’occasione che gli ha regalato il destino facendo uscire Sasaki (NG). In volata anche il solito confusionario Öncü (8). Questo podio è appena sopra i 18 anni di età media, il futuro in vista lassù. Bravissimo pure Holgado, finito sesto dopo essere partito molto indietro (9), pure lui a meno 25 punti dalla vetta
- Gli italiani stavolta bene con Bertelle settimo e Rossi ottavo, entrambi (8) a poco più di un secondo dal primo, tanto per ribadire cos’è a volte la Moto3
- Avete presente la Moto3, le sue bagarre infinite, il cuore in gola? Ecco la Moto2, almeno stavolta, è esattamente il contrario: Fermin Aldeguer con la Boscoscuro se ne è infatti andato in testa fin da subito e ciao (10), ha conquistato la sua seconda vittoria con la moto italiana per quasi 3 secondi e mezzo. Neppure Pedro Acosta (9) ha quindi potuto andare a prenderlo
- Ma ci sta che si preoccupasse soprattutto di portare praticamente a casa il titolo, cosa non accaduta aritmeticamente visto che ora i punti di distacco di Arbolino sono 63 e in palio ce ne sono 75, ma insomma che lo possa perdere sembra davvero impossibile. Il nostro squalo ha disputato una bella gara, dopo una prima fase difficile, in rimonta fino al quarto posto. Felicità thai per il podio di Somkiat Chantra, che è finito a quasi 10 secondi di distacco, ma comunque era lassù nel suo GP di casa. Bella la felicità del pubblico