Domenicali: "Ducati punta ancora sui giovani, come dimostra l’ingaggio di Aldeguer"

a sky sport

L'amministratore delegato di Ducati Corse fa chiarezza a Sky Sport dopo la scelta di Marc Marquez nel team factory: "Non è vero che non puntiamo più sui giovani come si è detto, lo dimostra l'ingaggio di Aldeguer. E' chiaro che tutti non potevamo tenerli". Poi su Di Giannantonio: "Siamo vicini e saremmo contenti se riuscissimo a tenerlo". Di seguito l'intervista integrale

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Claudio Domenicali, l'ultima volta che ti avevamo intervistato era al Mugello, prima di un lunedì nel quale è arrivato l’annuncio di Marc Marquez e quelli di Martin, Bastianini e Pramac. Volevo cercare di capire quali sono stati i tuoi pensieri in tutti questi giorni?

"Sono successe molte cose, abbiamo letto commenti di tipo diverso. È chiaro che abbiamo un po' servito le carte, poi è iniziato un domino che in qualche modo ci ha portati ad avere una situazione per l’anno prossimo diversa, che però è il risultato delle decisioni che abbiamo preso. Da tempo noi abbiamo scelto di puntare sui giovani come Pecco e portarli su. Quando poi diventano dei talenti e dei campioni del mondo quelli nuovi che arrivano fanno fatica a trovare posto, quindi era inevitabile che non potessimo tenere tutti. È anche il risultato della scelta di concentrarci sullo sviluppo della moto nuova, quella del 2027, nessuno ne parla ma è da fare molto bene. Quindi è importante pensare a quello che stiamo facendo oggi in questo campionato bellissimo, all’anno prossimo, ma anche più avanti".

 

Come hai preso le reazioni che immagino vi aspettavate a margine della scelta di Marquez?

"È stata una decisione difficilissima per noi perché a Martin vogliamo un gran bene: la scelta alla fine era Marc o Jorge, che è con noi da tempo ed è fortissimo. Il tempo ci dirà se questa decisione è stata giusta o no. La scelta di Marquez è divisiva, molto più in Italia che nel resto del mondo per la sua storia, il suo modo di guidare e quello che è successo in passato. Quello che leggo è che nessuno mette in discussione il suo talento, ma diverse persone hanno delle opinioni molto caratterizzate sulla sua storia".

 

Tenendo conto della scelta della Pramac, non c’è il rischio di aver rafforzato un po' troppo la concorrenza o era inevitabile?

"Noi speriamo di no, nel senso che servono i piloti, serve la moto, la tecnica, bisogna dosare bene le energie. C’è un problema anche generale di sostenibilità di questo ambiente, in cui ci sono diverse aziende che stanno facendo delle scelte secondo me poco sostenibili, ma è una mia opinione. Noi poniamo grande attenzione per fare in modo che l’azienda sia un tutt’uno: le corse, le famiglie a Borgo Panigale. E anche a bilanciare quello che spendiamo per sviluppare la moto con i costi per i piloti. Mi piacerebbe fare anche un piccolo appunto: ho sentito dire che noi non abbiamo più la strategia dei giovani, questo penso sia negato dai fatti, Fermin Aldeguer è uno dei piloti promettenti e sarà con noi l’anno prossimo. Quindi non solo non cambiamo strategia, ma vogliamo rinforzarla".

 

È fuochino se dico che farete di tutto per tenere Di Giannantonio e Aldeguer lo vedremo in Gresini o sono sulla strada sbagliata?

"Diggia è un pilota che ci piace molto, con VR stiamo lavorando per portare a casa proprio questo obiettivo. Penso che sia cresciuto molto, quindi saremmo contenti se riuscissimo a trattenerlo. Siamo anche vicini, che è una buona cosa. Per Fermin dovremmo decidere in funzione di come si incastrano tutte le caselle e qual è l’assetto migliore tra VR e Gresini".