A Lusail le case giapponesi potrebbe eguagliare un record negativo, i 41 GP senza successi: solo da Nurburgring 1968 ad Imatra 1971 si è verificato un digiuno così lungo per il motociclismo nipponico. Ma se continuerà il dominio Ducati la striscia è destinata a durare ancora a lungo...
Il GP di Austin ha segnato un numero tondo poco piacevole per le case giapponesi: non vincono da 40 GP. Questo sarebbe già di per sé un dato eclatante, ma lo sarà ancora di più se Honda o Yamaha non vinceranno a Lusail. I marchi giapponesi hanno iniziato a vincere ad Hockenheim nel 1966, quando, alla prima stagionale, Jim Redman riuscì con la sua Honda a rifilare 26 secondi a Giacomo Agostini con la sua MV Agusta. Da allora, il loro digiuno più lungo è stato di 41 GP e si è verificato una volta sola, per ora, da Nurburgring 1968 ad Imatra 1971. Nel GP successivo a Dundrod, disertato da Agostini e MV perché già campioni, Jack Findlay ottenne una vittoria doppiamente storica: fu la prima per la Suzuki e la prima di una moto a 2 tempi nella storia della top-class. Se le moto europee continueranno a dominare, a Lusail ma non solo, questo potrebbe essere il digiuno più lungo da quella prima vittoria di quasi 60 anni fa.
Quale pronostico?
I plurivincitori di Lusail sono tutti 'pensionati': Rossi e Stoner comandano con 4 vittorie ciascuno, seguiti da Lorenzo a 3. L’unico tra i piloti in attività ad aver vinto due volte è, sorpresa, Vinales, e non il solito Marc Marquez, che vinse qui solo 11 anni fa. Dato doppiamente anomalo, perché questo è l’unico tracciato in cui Maverick si sia imposto 2 volte. Il GP corso a Lusail è stato di recente vinto da 6 piloti diversi nelle ultime 6 edizioni: Dovizioso, Vinales e Quartararo (GP di Doha), Bastianini, Di Giannantonio, Bagnaia, e fare un pronostico è veramente impossibile.