Quartararo e il titolo MotoGP 2021: "Non vedo l'ora di riprovare quelle emozioni"
'talent time'In una lunga chiacchierata con Giovanni Zamagni per 'Talent time', il pilota della Yamaha ha parlato delle sue prime volte (dal primo bacio alla prima gara in Moto3), ma il francese ha confessato anche la sua voglia di riscatto: "Ci manca ancora qualcoso per tornare a competere per le posizioni di vertice - ha ammesso Quartararo - ma io non vedo l'ora di riprovare le emozioni del titolo Mondiale 2021". Di seguito il testo integrale dell'intervista
12 vittorie, 35 podi, 19 podi e naturalmente il titolo mondiale nel 2021: i numeri di un grande campione, alle prese però con una stagione complicata. Come la stai vivendo, Fabio?
"È un'annata difficile, soprattutto pensando al nostro potenziale in Yamaha. Stiamo lavorando molto sullo sviluppo della moto, speriamo di vederne presto i frutti".
Ti propongo un giochino, per farti conoscere meglio dagli appassionati. Il primissimo ricordo che hai con la moto?
"Avevo 4-5 anni, la prima volta che sono andato in una pista, aveva piovuto ed era completamente bagnata: ho fatto tre giri e sono caduto tre volte...".
La prima volta che hai toccato con il ginocchio per terra?
"Ero sullo stesso circuito, ma con il gomito: è stato bello".
La prima vittoria?
"Era il campionato francese, avevo 6 o 7 anni. Non toccavo nemmeno con i piedi per terra, partivo ultimo e mio padre mi teneva la moto in partenza: belle emozioni".
La prima volta che ti sei detto: da grande farò il pilota.
"Già da piccolissimo. Poi sui 10-11 anni, quando mi chiedevano se preferivo studiare o andare in moto, sceglievo sempre la seconda opzione... Ma i miei genitori volevano che fossi bravo anche a scuola e credo di essere riuscito a fare abbastanza bene entrambe le cose".
La prima gara che ricordi di aver guardato in tv?
"Quella del duello tra Valentino Rossi e Sete Gigernau a Jerez, nel 2005. Lì ho pensato per la prima volta di volere fare il pilota da grande".
La tua prima gara nel Motomondiale?
"Qatar 2015. Sono andato subito in testa: un ricordo che conservo con grande affetto".
Sei arrivato al Motomondiale con l'etichetta di 'predestinato': ti ha pesato un po'?
"Essere definito il 'nuovo Marquez' a 15 anni mi ha sicuramente condizionato. Ho preso delle decisioni sbagliate, sono caduto spesso: direi che è stato abbastanza pesante".
La prima vittoria?
"In Moto2, a Barcellona, con la Speed-Up. Mi ero piazzato 11° al Mugello, la settimana dopo abbiamo qualcosina e ho vinto: un'emozione pazzesca".
La prima volta che hai provato una MotoGP?
"Ero totalmente perso! Ho impiegato un po' per rendermi conto del 'salto' incredibile che avevo fatto dalla Moto2, vedevo Marquez e Dovizioso come dei mostri. Ma dopo due-tre giorni mi sono inserito...".
La prima chiamata della Yamaha?
"Nel 2018, dopo la gara di Assen. Ero in ballo con altri 5-6 piloti, finché al Sachsenring mi hanno comunicato che sarei stato io il nuovo pilota Yamaha: è stata la settimana più lunga della mia vita".
Prima vittoria in MotoGP?
"Nel 2019, a Jerez. Ero felicissimo".
Il primo titolo Mondiale?
"Primo e unico... Un anno incredibile: ho avuto anche un infortunio, in una gara mi si è aperta la tuta... è successo di tutto ma che gioia! E non vedo l'ora di tornare a rivivere quelle emozioni".
Quando hai avuto la percezione che la Ducati avesse cambiato marcia?
"Dopo Misano 2021 ho capito che erano già un pelino più forte di noi".
Passiamo a cose leggermente più private... Il primo bacio?
(sorride) "Credo attorno ai 10-11 anni, a scuola. Ma non ricordo molto...".
La prima cosa che hai comprato con i tuoi soldi?
"La mia casa ad Andorra, seguendo il consiglio dei miei genitori".
Che rapporto hai con loro?
"Sempre buono. È stata dura andare via di casa a 15 anni, soprattutto lasciare mio fratello: volevo sempre stare con lui. Ma alla fine quella scelta, seppur dolorosa, ha pagato".
Il primo sogno che hai realizzato?
"Correre nel Motomondiale, già in Moto3, è stato veramente speciale".
Un pronostico sul Mondiale: chi vince tra Martin e Bagnaia?
(ride) "Non lo so... ognuno ha il suo stile di guida, Pecco sa già come si vince, ma Jorge è molto veloce. Impossibile fare una previsione".
Quando, invece, Quartararo e la Yamaha torneranno a giocarsi il Mondiale?
"Ci manca ancora qualcosina per competere con loro, ma io mi sento pronto per vincere di nuovo".