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MotoGP, GP Valencia cancellato dopo l'alluvione: le alternative per l'ultimo Gran Premio

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La MotoGP non correrà a Valencia: due giorni dopo le alluvioni che hanno devastato il sud est della Spagna provocando oltre 150 morti e ingenti danni è arrivata l'ufficialità della cancellazione dell'evento conclusivo del Motomondiale sul circuito Ricardo Tormo. Le ipotesi alternative sono un'altra pista spagnola (Barcellona, Jerez o Aragon), Portimao o il Qatar: luogo e data saranno comunicati da Dorna nei prossimi giorni

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La MotoGP non correrà a Valencia nel weekend del 15-17 novembre. La decisione è stata ufficializzata nel primo pomeriggio di venerdì 1 novembre, tarda sera a Sepang, dove il Motomondiale è in pista per la penultima tappa del 2024. Dopo la devastante alluvione che ha messo in ginocchio il sud est della Spagna, provocando oltre 150 morti e danni ingenti (anche intorno al circuito Ricardo Tormo) Dorna e Fim hanno deciso di cancellare la gara valenciana e inziare a valutare una pista alternativa per l'ultimo Gran Premio.

"La MotoGP non correrà a Valencia ma per Valencia"

"In seguito alle devastanti inondazioni che hanno colpito la zona, la MotoGP è al fianco della comunità di Valencia. I nostri cuori sono con tutti coloro che hanno sofferto delle perdite, anche di grande entità. Siamo stati in costante contatto con le autorità locali e il circuito per valutare al meglio come aiutare e procedere - si legge nel comunicato sul sito della MotoGP -. Sentiamo una responsabilità nei confronti di ogni regione in cui gareggiamo, che va ben oltre lo sport e gli eventi. Dopo aver valutato con attenzione il possibile impatto positivo di una gara della MotoGP da disputare a Valencia in date posticipate, tenendo conto dell’esigenza di garantire che nessuna risorsa venisse sottratta dalla presenza della MotoGP agli sforzi necessari per il recupero, il campionato e le autorità locali sono stati costretti a cancellare il GP di Valencia del 2024. La MotoGP non correrà a Valencia, ma per Valencia".

"Nuova sede da confermare"

Il comunicato prosegue poi facendo riferimento anche alla nuova sede che sostituirà Valencia, ancora da confermare. "Il campionato si impegnerà collettivamente per sostenere i fondi di soccorso già esistenti e garantire un impatto positivo collegato all'area nel modo migliore per le persone e le comunità di cui ha fatto parte da così tanto tempo. Gli sforzi inizieranno già durante il GP della Malesia e continueranno in occasione dell'ultimo round del 2024, con una nuova sede e date che saranno annunciate non appena confermate. I tifosi di tutto il mondo, i piloti e il paddock meritano un finale sportivo per la stagione 2024, che possa dare un contributo fondamentale al sostegno delle comunità in cui corriamo. Ogni ulteriore informazione sul finale di stagione verrà confermata appena possibile".

Le ipotesi 

Oltre al dramma umano e sociale di Valencia che rimane prioritario, nulla è banale nell’allestire un nuovo appuntamento in fretta e furia, per motivi logistici, contrattuali, economici, per la vendita dei biglietti o la loro sostituzione e per trovare un buco in calendario che soddisfi tutti. In questo momento le candidature più plausibili sono nell’ordine Barcellona, Jerez e Aragon (poco quotata) in Spagna, forse Portimao in Portogallo e pure una remota idea per il costoso Qatar. La data potrebbe oscillare tra il weekend originario del 17 novembre (molto difficile) e quelli successivi del 24 novembre o del primo dicembre per dare a tutti il giusto tempo di riorganizzarsi.

Le parole dei piloti

E mentre il presidente della federazione internazionale del motociclismo, Jorge Viegas, a Sky diceva che "la MotoGP può aiutare la comunità valenciana e tutta l'economia, sarebbe peggio non andarci", diversi piloti prendevano posizione contro questa possibilità. Marc Marquez aveva commentato che andare al Ricardo Tormo sarebbe stato "eticamente scorretto. C'è chi ha parlato di correre per dare aiuto economico: non è una questione di soldi ma di mani, c'è gente lì che ha perso tutto". Anche Jorge Martin aveva dichiarato che "anche se l'impianto fosse a posto, sarebbe comunque complicato: per il rispetto dovuto agli abitanti, ma anche per la logistica del Gran Premio, per gli spostamenti nostri e del pubblico. È più logico gareggiare da un’altra parte". Più duro Pecco Bagnaia, che dopo le pre-qualifiche aveva addirittura dichiarato che preferirebbe perdere il titolo piuttosto che disputare il GP Valencia: "Non penso sia giusto correre lì. Anche a costo di perdere il Mondiale, io a Valencia non sono disposto a correre". Ma ora non ci sono più dubbi, l'evento conclusivo della stagione 2024 non sarà a Valencia.

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