Incidente Jorge Martin, Taramasso (Michelin): "Nessun problema alla gomma"

dopo l'incidente

Il responsabile Michelin fa chiarezza a Sky dopo l'analisi dei dati sulla gomma media montata sul posteriore di Martin al momento dell'incidente nei test di Sepang: "Lo pneumatico è stato fabbricato l'anno scorso e non è mai stato scaldato. E' strano che Jorge l'abbia tenuto 13 giri, di solito un pilota lo cambia subito se riscontra anomalie". Poi sul possibile rinnovo in vista del 2027: "Abbiamo fatto la nostra offerta e vorremmo restare in MotoGP, ma la concorrenza è difficile"

TEST SEPANG, LA 3^ GIORNATA LIVE

La gomma media conferma di essere un po' 'indigesta' per i piloti

"Sepang è un circuito molto particolare, con poco grip e alta tempeatura. La gomma media al posteriore, rispetto alla soft, è meno performante. I piloti preferirebbero avere tutte specifiche soft, che sono più prestazionali, ma come prevede il regolamento devi portare due specifiche con delle quantità ben precise. Noi abbiamo rispettato il regolamento: queste sono le due specifiche che ultimamente sembravano più opportune per questo tipo di circuito. E' vero che, per tutti i piloti e per tutte le case, non è stato facile metterle in temperatura".

Veniamo all'incidente di Martin: Aprilia ha fatto intendere che probabilmente potesse esserci qualche anomalia sullo pneumatico. Qual è la risposta di Michelin?
"Quando ci sono questi incidenti dobbiamo sempre cercare il perché e logicamente le gomme fanno parte della moto e di tutto il sistema. Abbiamo guardato la gomma posteriore di Jorge: per quanto riguarda la tracciabilità, questa gomma è stata fabbricata l'anno scorso, non è mai stata scaldata e aveva quindi tutte le qualità per essere una gomma performante e per quello l'abbiamo portata qui. Abbiamo guardato la gomma dopo i run che ha fatto Jorge e ha lavorato bene: si vede dall'aspetto, ha lavorato sia a destra che a sinistra. Quando le gomme non lavorano hanno sempre quell'aspetto lucido, liscio e non era il caso per la gomma di Jorge. Poi analizzando anche i tempi al giro: ha fatto un run i primi 4-5 giri sui tempi degli altri piloti, nel secondo run era più veloce di piloti come Bagnaia e Binder. E poi ha avuto le due cadute: è un po' strano che per 13 giri l'ha tenuta, di solito quando una gomma non va i piloti rientrano e chiedono di cambiarla dopo 2-3 giri. E come diceva giustamente Massimo Rivola le pressioni e le temperature erano a posto. Tutto funzionava bene dal punto di vista gomme. Per noi, da quello che abbiamo visto finora e dai dati che abbiamo, non ci sono problemi".

Guardiamo anche al futuro, al 2027: si parla molto di un possibile rinnovo di Michelin ma anche di Pirelli che, secondo alcuni rumors, potrebbe entrare in MotoGP. C'è una vostra posizione ufficiale? State lavorando? Cosa possiamo dire al momento?
"Al momento possiamo dire che noi vorremmo restare, abbiamo fatto la nostra proposta a Dorna. Ma non sarei stupito se altri fornitori di gomme, che siano italiani o giapponesi, abbiano fatto delle offerte. MotoGP è un bel campionato. Stiamo lavorando e stiamo aspettando: penso che potremo avere una risposta intorno alla prima gara. La decisione va presa abbastanza velocemente in vista delle moto 2027 che, potenzialmente, inizieranno a girare già alla fine di quest'anno".

Hai fatto un gran lavoro in questi anni, sei ottimista?
"Devo esserlo (ride, ndr), ma so che la concorrenza è difficile. Però sono contento del lavoro che abbiamo fatto finora".

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