Incidente Jorge Martin: Michelin "gomma troppo fredda", ma Aprilia non ci sta
dopo l'incidenteIl responsabile Michelin aggiorna a Sky sull'analisi della gomma montata sul posteriore di Martin al momento della brutta caduta nel day-1 di test a Sepang: "Abbiamo visto che la temperatura interna dello pneumatico era più bassa di 15 gradi, che sono davvero tanti". La replica di Rivola: "I nostri dati non confermano le dichiarazioni di Taramasso: credo che la priorità debba essere la sicurezza dei piloti e gli ho suggerito di organizzare un incontro con i team"
Qual è il bilancio dei vostri test?
"Il bilancio dei test è positivo. Abbiamo provato delle nuove gomme anteriori, la costruzione e una mescola. Tutti i piloti le hanno provate e hanno detto che vedono progressi. E anche i tempi sono buoni: siamo vicini al record della pista".
E' rimasto il dubbio sull'incidente di Martin. Ci sono aggiornamenti?
"Sì, grazie ad Aprilia che ha condiviso i dati con noi, nelle ultime 24 ore abbiamo potuto analizzarli. C'erano veramente tante cose da vedere e abbiamo notato qualcosa di importante sulla temperatura interna dello pneumatico. All'inizio, dopo l'incidente, io e Massimo Rivola avevamo detto che le temperature e le pressioni erano a posto, ma parlavamo delle temperature esterne che puoi vedere direttamente. Martin, quando è uscito all'ultimo run, aveva una temperatura interna della gomma 15 gradi inferiore rispetto alle uscite precedenti. 15°C sono parecchi: abbiamo anche fatto il confronto con Bezzecchi, che aveva anche lui la gomma posteriore media e, in quel momento, rispetto a Marco quella di Jorge era 15 gradi più fredda. La gomma non era pronta, in più le condizioni della pista non erano buone: c'era vento e dello sporco. Tutto questo insieme ha fatto sì che la gomma non abbia lavorato e il pilota purtroppo sia caduto".
Come si realizza la temperatura interna?
"Con il movimento dello pneumatico: il movimento di carcassa e la mescola che va in temperatura. E' un funzionamento complicato, ci sono 4 temperature per le gomme: c'è quella di superficie, che è la meno rilevante perché dipende dal livello di spinning e slittamento; poi c'è la temperatura che prendiamoi noi tecnici con lo spillo per vedere la temperatura nel compound; poi c'è quella interna, la più rilevante, e infine la temperatura di cavità, dell'aria all'interno. Quindi non è facile".
La temperatura interna, quella che ha generato il malfunzionamento della gomma di Martin, deve essere lo pneumatico stesso a generarla oppure è il team a doverla generare?
"Questo dipende dall'aria che metti dentro, dal carico che mette il pilota e da tanti fattori. Per far funzionare bene lo pneumatico devi avere questa temperatura interna nel giusto range, fra i 90 e i 110 gradi. Dipende dai circuiti. Ma 15°C di meno sono tanti: abbiamo visto cadute anche solo con 5 gradi in meno".
A chi attribuiamo, quindi, la responsabilità?
"Per me non c'è responsabilità, bisogna solo capire cosa sia successo e perché e trovare la soluzione. Certamente lo pneumatico non era difettoso, non ha dato abbastanza aderenza perché era freddo".
Rivola: "Troppi infortuni, la situazione è critica"
Massimo Rivola, amministratore delegato di Aprilia Racing, ha replicato alle parole di Taramasso, attraverso delle dichiarazioni inserite nel comunicato stampa Aprilia sull'operazione di Martin: "Sono contento che l’operazione di Jorge sia andata bene, ora speriamo in un pronto recupero, la sua salute è la priorità. Rispetto alla caduta, tengo a precisare che i nostri dati non confermano assolutamente le dichiarazioni riportate da Piero Taramasso. Credo che la priorità debba essere la sicurezza dei piloti e ho già suggerito a lui di organizzare un incontro, anche con tutti i team, per affrontare in maniera costruttiva una situazione chiaramente critica, come testimoniato dai troppi infortuni".