Jorge Martin: "È stata la caduta più brutta della mia vita. Provo a tornare in Qatar"
apriliaIl pilota Aprilia, ancora infortunato, è ad Austin e seguirà la gara da spettatore in attesa del ritorno in pista: "Non è stato per niente facile, è stato un incubo - ha raccontato su Sky Sport -. Proverò a tornare in Qatar, devo fare una visita ma l'osso sembra stia guarendo bene: poi vedremo se riuscirò a finire il weekend. Credo che quella in allenamento sia stata la caduta più dura della mia vita e l'infortunio più complicato"
Jorge Martin è ad Austin, dove seguirà da spettatore il GP delle Americhe. Il campione del mondo è ancora infortunato ma, in attesa del rientro in pista, ha voluto riassaporare l'aria del paddock e della pista. Il pilota Aprilia nel venerdì statunitense è intervenuto su Sky Sport.
Come stai?
"Sono molto felice di essere qua. Essere qui significa che siamo un passo più vicini a tornare. Non è stato per niente facile, è stato un incubo. Finalmente siamo qui, sono felice e non vedo l'ora di tornare".
Ci sono le condizioni fisiche per provare a correre in Qatar dopo la visita medica che devi superare?
"Vediamo, sicuramente sì. Devo fare la visita medica ma sembra che l'osso stia guarendo abbastanza bene. Qui abbiamo voluto stare calmi, non era nel nostro piano correre ad Austin mentre in Qatar sì. Dopo vediamo una volta che torno in pista se riesco a finire il weekend o no".
Ti abbiamo ammirato perché abbiamo provato a metterci nei tuoi panni e deve esser stato terribile passare quello che hai passato da campione del mondo. Poi vederti quando hai cominciato a parlare e comunicare, hai raccontato che già in passato avevi affrontato dei momenti difficili. Secondo me è stata una cosa di grande esempio come ti sei proposto pubblicamente...
"Ero molto deluso e triste, quindi sono rimasto un po' distante dalla gente e dai miei followers. Ma a un certo punto ho pensato che era positivo far capire come mi sentivo, ed è importante riuscire a parlare apertamente. Ora sono felice perché la luce la vedo già da vicino".
Fisicamente va molto meglio? Stai bene?
"Devi pensare che ho rotto 10 ossa, ti puoi fare un'idea di com'è stata la caduta. Dopo un mese riuscire a stare qua ad Austin sulle mie gambe penso di essere molto fortunato, e molto presto tornerò in moto perché tutto sta guarendo bene. Potevo anche essere sfortunato e non guarire così in fretta...".
Avevi certamente la priorità di metterti a posto e di stare bene fisicamente. Poi è entrata la priorità di sapere, magari anche da Bezzecchi, come va l'Aprilia? Ti sei sentito anche con Ogura, Fernandez, per capirne di più, rimanere in contatto e capire che moto sarà?
"Sono sempre stato in contatto con Massimo, Fabiano, Marco. Penso che è il miglior pilota per avere un riferimento perché anche lui era in Ducati e avevamo un setup molto simile. Penso che la sua base mi possa servire per iniziare. Sicuramente il potenziale c'è, lo abbiamo visto con Ogura e Bezzecchi. Arrivo e riniziamo a lavorare".
Ti sei rotto tante ossa, però non ha niente a che vedere con l'incidente pesante di Aragon quando eri caduto con la Ducati. Questo è un infortunio in allenamento, e anche nei test, ma credo meno pesante psicologicamente per te come recupero...
"Non pensare. Penso che quella in allenamento sia stata la caduta più dura della mia vita e l'infortunio più complicato. Altre ossa come il radio guariscono velocemente. Lo scafoide, invece, ci mette più tempo. L'importante è guardare avanti e spero di tornare molto presto".
Hai visto le gare? Che idea ti sei fatto?
"Seguivo molto l'Aprilia sinceramente. Ho visto un Marquez molto molto in forma, speriamo che presto anche Pecco entri in questa battaglia. Io guardo quello che mi serve che è l'Aprilia, ho seguito molto Bezzecchi e Ogura. E' stato un bell'inizio, un po' strano. Senza di me mancava qualcosa, nei primi giri ci provo sempre. Spero di riuscire a farlo presto".