Pecco Bagnaia guarda al Gran Premio di Germania con ottimismo dopo i progressi registrati al Mugello e soprattutto ad Assen: "Avevo il passo per vincere, ripartiamo da lì". Poi sulla moto: "Si guida in un modo diverso. E' difficile, ma sto facendo di tutto per adattarmi". Di seguito l'intervista rilasciata dal ducatista a Sky Sport e in coda la sintesi delle sue parole al media scrum
Arriviamo su un’altra pista dove in passato hai vinto e sei andato forte, ma abbiamo visto che quest’anno il passato non conta così tanto… Come la vedi qui?
"Vedremo. Sarà un altro weekend dove proveremo ad avvicinarci ancora. In questa stagione c’è stato uno stop, un momento in cui abbiamo fatto dei passi indietro a Le Mans e Silverstone, dove non ci sono stati progressi. Negli ultimi 3 GP, invece, abbiamo migliorato sempre e da Aragon in avanti siamo tornati a essere più vicini e a lottare per la prima posizione per diversi giri. Ci stiamo avvicinando, anche se non nel modo in cui vorrei io: però quest’anno dobbiamo capire che la situazione è questa. Stiamo cercando il modo per farmi sentire più comodo sulla moto, anche se sembra molto complicato. Bisogna guardare il lato positivo: l’ultimo weekend è stato positivo dall’inizio alla fine, avevamo il passo per vincere. Bisogna ripartire da lì e provare a lavorare in quella direzione e vedere se qui riusciremo da subito a trovare un buon feeling".
Anche dopo l’Olanda hai detto che dovevi adattarti alla moto. E’ difficile?
"Molto, perché si guida in un modo in cui non ho mai guidato, quasi più col posteriore che col davanti, che è molto instabile rispetto al passato e non aiuta. Per come guido io, che ho sempre puntato sull’anteriore, va nella direzione opposta, ma ci sto provando in tutti i modi e anche la squadra sta facendo di tutto per darmi una mano. Insieme stiamo cercando di avvicinarci".
Volevo condividere con te un pensiero. Si parla molto più di Bagnaia quest’anno rispetto a quando vinceva. Perché secondo il tuo punto di vista?
"Perché in Italia funziona così. Come disse Enzo Ferrari da noi il successo non viene perdonato. Si perdona tutto tranne il successo. In Italia vedo che funziona molto così e questo è un peccato: chiunque ottenga buoni risultati, non solo nello sport, viene massacrato. In questo momento che sono più in difficoltà se ne parla di più perché è più facile tirar fuori qualcosa in questa situazione rispetto a quando si vince".
"Qui tutta la pressione è su Marc Marquez"
Queste invece le principali dichiarazioni rilasciate da Bagnaia nel media scrum con gli altri giornalisti presenti al circuito. "Ad Assen ero il più veloce e quando lo sei e non vinci non puoi essere felice - ha detto il tre volte campione del mondo -. Fare un podio è sempre positivo, ma non dal mio punto di vista quando fai un weekend come quello dell'Olanda. Ad Aragon era stato diverso". Poi sul circuito del Sachsenring: "Il layout non si adatta alla perfezione al mio stile ma l'anno scorso ero competitivo e mi sono divertito. Avrò qualcosa da provare in questo fine settimana, vedremo come andrà". Su Marc Marquez: "So che il mio compagno di squadra è molto forte qui - ha aggiunto -. La pressione questa volta sarà su di lui, ci si aspetta che disintegri tutti su questa pista. Credo che qui sia ancora più veloce rispetto ad Austin e Aragon. Bisognerà cercare di stargli vicino e mettergli un po' di pressione".
"Fino ad Assen non ho lavorato nella direzione del team"
Ma quanto manca ancora a Pecco per tornare a lottare per la vittoria? "Tanti passi in avanti (ride, ndr). In ogni circuito mi manca sempre un decimo e mezzo o anche due. Non sono tanti, ma il livello è altissimo. E' diverso rispetto al 2024: andavamo più forte ma eravamo solo in due. Quest'anno Marc sta andando più forte con la mia stessa moto e c'è anche Alex che è più veloce con la GP24. Il livello è molto simile, ma questa volta non faccio il ritmo. Sono io che devo recuperare ed è più difficile". Chiusura sulle scuse al team dopo Assen: "Fino al GP d'Olanda ci sono state situazioni in cui non avevo lavorato troppo nella direzione della squadra. Facevo pochi giri, provavo poco e non era fruttuoso. Anche se non ti trovi bene sulla moto è sempre meglio girare per raccogliere più dati possibili. Io capisco subito se una modifica non funziona, ma al team servono tanti dati".