La più leggendaria gara di endurance del mondo, dopo un giorno e una notte di battaglia, vede trionfare la tedesca: la Toyota 050 Hybrid, che stava dominando, si ferma a meno di 4 minuti dalla fine. Secondo posto per la Ferrari di Fisichella in LM GTE Pro
La vittoria della 24 Ore di Le Mans, giunta all'edizione n° 84, sin dal cuore della notte sembrava ormai essere una contesa fra tre auto: due Toyota e una Porsche. E, alle 15 in punto del 19 giugno, dopo un giorno e una notte di battaglia di fronte a 263.000 spettatrori sembrava proprio ce la facesse la Toyota TS050 Hybrid numero 5 di Anthony Davidson, Sebastien Buemi e Kazuki Nakajima. Ma a meno di 4 minuti dalla fine, dopo avere dominato la corsa, la giapponese si ferma clamorosamente per un guasto. E allora trionfa la Porsche 919 Hybrid numero 2 di Romain Dumas, Neel Jani e Marc Lieb (che prima era staccata di un solo giro). In categoria LM GTE Pro, invece, bellissima seconda piazza finale per la Ferrari 488 GTE numero 82 del team Risi Competizione guidata da Giancarlo Fisichella, Toni Vilander e Matteo Malucelli.
Twenty-third hour: the final sprint between @Toyota_Hybrid and @Porsche_Team #LEMANS24 https://t.co/lfUPa1T9Yk pic.twitter.com/6Rfhe3z7Ie
— 24 Hours of Le Mans (@24hoursoflemans) 19 giugno 2016
La Porsche 919 Hybrid di Lieb, Jani e Dumas si è imposta comunque con merito nella terza prova del Mondiale Endurance, che sabato aveva avuto come starter d'eccezione Brad Pitt, grande appassionato di motori. Un successo insperato, strappato come detto all'ultimo giro alla Toyota condotta da Davidson, Buemi e Nakajima, fermatasi quando ormai era in vista della bandiera a scacchi. Che avrebbe decretato il primo trionfo della casa giapponese nella classica corsa di durata. Il secondo posto è andato così a un'altra Toyota TS050 Hybrid, quella condotta da Sarrazin-Conway-Kobayashi, staccata di tre giri, il terzo alla Audi R18 affidata a Di Grassi, Duval e Jarvis, con 12 giri di distacco. Per la Porsche si tratta del secondo successo consecutivo sul circuito della Sarthe, dove in tutto ha trionfato 18 volte, mentre l'Audi, che vanta 13 vittorie, è riuscita ancora una volta a salire sul podio come le è sempre accaduto dal suo debutto nella corsa nel 1999. La Toyota stava pregustando il successo, con Nakajima saldamente al comando, quando la vettura numero 5 ha perso improvvisamente potenza, fermandosi a lato della pista. Il giapponese, superato intanto da Jani con la Porsche, ha poi ripreso la gara e ha tagliato il traguardo, ma ormai fuori classifica.