Dakar 2017: Viladoms presenta il “suo” Team KTM

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Piero Batini

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A capo della formazione imbattuta dagli inizi del nuovo millennio, Viladoms può disporre del migliore “materiale” umano e tecnico disponibile. Ivan Ramirez è la new entry della squdra, il messicano sostituirà Antoine Meo ancora convalescente dopo un'operazione allo scafoide

Jordi Viladoms è il pilota-ingegnere maestro di vita, autentico signore e acuto analista che cambia totalmente faccia e attitudine per trasformarsi, una volta salito in sella, in uno dei più forti piloti della storia del Rally Raid. Dopo aver corso, vinto e… assistito le vittorie altrui, giustamente la Squadra per la quale correva, KTM, lo ha premiato scegliendolo per dirigere la formazione che affronta il Campionato del Mondo Cross-Country Rally e la Dakar, ora alla vigilia dell’edizione 2017. Anche per la squadra KTM è stata una stagione densa di impegni ma atipica, con scelte mirate sempre alla preparazione della Dakar. Di fatto abbiamo visto poco Viladoms e i suoi uomini durante l’anno ma finalmente lo incontriamo alla Presentazione della Dakar a Parigi.

Dunque, che avete combinato in vista della Dakar appena presentata dal tuo vecchio amico Marc Coma? Come sta Antoine Meo?

“Cominciamo dalle note dolenti: purtroppo Antoine Meo non è ancora a posto. È un peccato, soprattutto perché è stata una stagione molto difficile per lui. Si è fatto operare allo scafoide, si era infortunato nel finale della scorsa Dakar, ma ha bisogno di sottoporsi ad un nuovo intervento. Il dolore era rimasto, la preparazione ne ha ovviamente risentito e la decisione è stata saggia e inevitabile. Meo non parteciperà alla prossima Dakar. Mi dispiace tantissimo, per lui prima ancora che per noi. È un pilota che si è rivelato importante e molto veloce anche in una disciplina nuova per lui, ma non possiamo rischiare e cureremo il suo completo recupero prima di riportarlo alla Dakar 2018”.

Parliamo allora della Formazione ufficiale KTM, eventualmente con i ruoli assegnati, se ce ne sono.

“Innanzitutto non ci sono ruoli. Come l’anno scorso, tutti i piloti KTM saranno liberi di interpretare la loro gara come ritengono più opportuno. Non ci sono ovviamente ordini di scuderia a priori. Bisognerà vedere come si presenterà la nuova Dakar e quale dei nostri piloti si adatterà meglio a quel tipo di gara. La Formazione Red Bull KTM Factory Racing Team: Toby Price, (Australia) è il vincitore dell’ultima edizione; Sam Sunderland (Gran Bretagna) è vice campione del mondo ed entrambi hanno rinnovato il rispettivo contratto con KTM, fino alla fine della stagione 2019. Mathias Walkner (Austria) campione del mondo uscente che tornerà al massimo della forma dopo l’infortunio di inizio anno; Ivan Ramirez (Messico) un giovane bravo e promettente che debutta al posto di Meo. A latere, nella formazione integrata KTM Factory Racing Team, la Regina delle Dune, Laia Sanz, (Spagna).

Squadra che vince non si cambia, insomma. E la Moto che vince? Secondo tradizione anche in questo caso?

“Più o meno, la 450 Rally è… esattamente uguale alla moto dello scorso anno. È in effetti tradizione KTM non cambiare continuamente e conservare e migliorare costantemente le buone cose. La moto è andata molto bene l’anno scorso. Abbiamo lavorato su un’ampia area di affinamenti e di piccoli miglioramenti possibili ma sostanzialmente è la stessa moto che ha vinto la Dakar 2016”.

Invece c’è un Pilota che è cambiato molto… tu. Come è stato quest’anno di cambiamenti totali?

“Difficile. Molto lavoro. Ma molto contento. È una strada molto diversa, un lungo cammino nel quale non si deve sbagliare. Il “lavoro”, tuttavia, mi piace moltissimo, anche se ho ancora tante cose da imparare. Mi impegno molto, e cerco di mettere tutta la mia esperienza al servizio della squadra. È un grande team dunque c’è anche una grande responsabilità ma anche una grande e invidiabile opportunità!”

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