SBK 2017, le pagelle del round in Francia

Motori

Carlo Baldi

SBK 2017 Round Francia (foto: http://www.worldsbk.com)
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Rea, vincendo Gara 1, conquista in Francia il terzo titolo mondiale Superbike consecutivo con la Kawasaki. Nella top 3 anche la Ducati, con Melandri secondo in Gara 1 e Davies primo in Gara 2. Bene la Yamaha, con Lowes stabilmente tra i migliori. Ecco tutti i voti ai protagonisti del round di Magny Cours.

Jonathan Rea – voto 10 – Se Laverty non gli si fosse sdraiato davanti, forse avrebbe vinto anche domenica, ed avrebbe meritato la lode. Ma Johnny merita comunque il voto più alto per aver dominato questo weekend francese, così come ha dominato l’intero campionato 2017. La sua simbiosi con la ZX 10R è ormai perfetta e tolto Davies, non si vede all’orizzonte chi lo possa contrastare. Non essendo mai sazio, siamo certi che punterà a vincere anche gli ultimi due round. Insaziabile cannibale.

Chaz Davies – voto 8,5 – La sua lotta con Rea è resa impari dalla differenza di mezzi a disposizione. Per sua stessa ammissione il nordirlandese deve rischiare meno di quanto non sia costretto a fare Chaz ed è questo il motivo per cui il pilota della Ducati si deve accontentare ogni anno delle piazze d’onore della classifica. In gara uno viene messo fuori gioco da un’elettronica impazzita, mentre in gara due parte con un grande desiderio di rivalsa e vince meritatamente, anche se gli manca il confronto con Rea. Ma gli assenti hanno sempre torto.

Marco Melandri – voto 7 – L’italiano della Ducati di certo non eccita le folle, ma è un pilota con i fiocchi, e se domenica la fortuna non gli avesse girato le spalle, avremmo probabilmente assistito ad una bella lotta in famiglia tra lui e Davies. Sabato vince la battaglia con Sykes ed è secondo, mentre domenica, su una moto completamente rinnovata a causa di un problema tecnico riscontrato nel warm up, si aggiudica un altro duello, questa volta con Mercado, ma è solo quinto. Meritava di più.

Tom Sykes – voto 8 – Sono momenti nei quali il motociclismo celebra i suoi martiri del dolore e non possiamo quindi non cantare le lodi di Tom Sykes, che guida magistralmente la sua Ninja, nonostante una mano con la quale i comuni mortali non riuscirebbero nemmeno ad usare il loro cellulare. L’inglese della Kawasaki stringe i denti ed il manubrio e sabato fa dannare Melandri sino alla bandiera a scacchi, mentre domenica sbaglia la gomma e si deve accontentare della settima piazza. Ma per chi va in moto lui resta un idolo assoluto.

Alex Lowes – voto 7,5 – A Magny Cours l’inglese della Yamaha smentisce chi (come me) non lo ritiene meritevole di una moto ufficiale. Dopo il quinto posto di gara uno è secondo solo a Davies in gara due. Il suo sembra essere essenzialmente un problema di concentrazione. Quando non ha un obbiettivo importante davanti a sé tende a sbagliare, ma quando lotta per il podio non commette errori e anzi, riesce a mostrare il meglio. Anche in Yamaha sperano sia proprio così.

Michael van der Mark – voto 6,5 – Torna deluso da Aragon MotoGP e combina poco in Superpole. Sabato si conferma mago delle grandi rimonte e dopo una scivolata, passa da ultimo a nono. Domenica partecipa allo Yamaha day, ma perde il confronto con il suo compagno di squadra. La R1 è migliorata anche per merito suo, ma come dicevano i professori alla mia mamma: “il ragazzo può dare di più”.

Xavi Fores – voto 7 – Lo spagnolo del team Barni Racing non sbaglia niente e dopo il quarto posto in Superpole, domenica si deve accontentare di un quarto posto in gara, che senza i problemi al cambio si sarebbe molto probabilmente tramutato in un podio. In mezzo c’è un ritiro in gara uno, causato da un avventato VdMark.

Leandro “Tati” Mercado – voto 7,5 – Cosa deve fare ancora questo ragazzo per dimostrare di essere una splendida realtà del mondiale Superbike? Il team Iodaracing, con i brontoloni Sacchi e Noccioli, lo cresce nel migliore dei modi e Tati dimostra di essere velocissimo ed ormai pronto per un team ufficiale. Continua così.

Davide Giugliano – voto 6,5 – Sul bagnato le moto si livellano e si evidenziano le doti di guida dei piloti. Ecco perché in Superpole Davide è quarto ed in gara uno è ottavo. Risultati che sino a pochi mesi fa erano un miraggio per il team Honda. Domenica sull’asciutto torna invece protagonista la CBR e lui deve scendere all’undicesimo posto. Ligio agli ordini dei suoi tecnici, Davide fa fino in fondo il proprio dovere, con la speranza che il team Red Bull lo confermi anche per il prossimo anno.

Leon Camier – voto 8 – Forse il voto è un poco alto, ma se lo merita tutto per le delusioni che deve patire in questa travagliata stagione. Sabato è arrivato ai piedi del podio, mentre domenica lo ha quasi toccato, salvo poi doversi ritirare per l’ennesimo problema tecnico che ha fermato la sua F4. Non mollare Leon.

Lorenzo Savadori – voto 8 - Per gli stessi motivi di Camier. Il giovane pilota di casa nostra morde il freno e reprime il suo talento, per non stressare troppo le gomme della sua nervosissima Aprilia, ma proprio quando sta per raccogliere un buon risultato si ritrova a bordo pista. All’ultimo giro. What else?

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