Formula E, batterie e regolamento: cosa ci resta dell'ePrix di Valencia

Motori

Fabio Tavelli

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Nell'ultimo weekend, a molti non è piaciuto vedere la prima gara decisa da un crollo verticale di prestazione da parte di chi non aveva più energia. Non è stata una "questione di batterie", ma un’applicazione troppo ortodossa del regolamento da parte della direzione di corsa che ha tolto progressivamente energia in base agli ingressi della safety car. In questo weekend la Formula E è a Montecarlo è in diretta su Sky Sport

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Le gare di Valencia hanno riaperto una serie di considerazioni sulla Formula E che le vetture di seconda generazione sembravano aver del tutto sopito. A molti non è piaciuto vedere la prima gara decisa da un crollo verticale di prestazione da parte di chi non aveva più energia. Eccole, le solite batterie che non reggono la gara, ha cicaleggiato più d’uno.

In realtà l’energia c’era eccome, a limitarla è stata un’applicazione troppo ortodossa del regolamento da parte della direzione di corsa che ha tolto progressivamente energia in base agli ingressi della safety car. Tutto questo ha esposto alcuni team a figure non certo memorabili visto che terminare la gara quasi fermi non fa piacere a nessuno. Ma sarebbe bastato evitare di depotenziare le vetture con la calcolatrice alla mano e lasciare un po' di carica finale per vedere sorpassi veri e battaglia senza lasciare a piedi nessuno.

Con il risultato che il giorno dopo tutti i piloti nella prima parte della gara hanno evitato di spingere per non rischiare lo stesso problema. Errori che si possono evitare in futuro, a partire da sabato a Montecarlo. Quando si tornerà tra i muretti ad esprimere il vero dna della formula E. Una battaglia che riparte da De Vries e la Mercedes davanti a tutti ma con dietro un pacchetto di mischia pronto ad approfittare di ogni suo piccolo errore.