WRC, vittoria al cardiopalma per Rovanpera nel Rally di Croazia. E doma il meteo

LA CLASSIFICA

Gabriele Cogni

©Getty

In Croazia Kalle ha esorcizzato sé stesso e rimarcato che è lui l’uomo da battere in questo 2022. Alle sue spalle le Hyundai di Tanak e Neuville

La gara più difficile sin qui disputata, una delle più complicate degli ultimi anni. Questo, in massima sintesi, è stato il Rally di Croazia – terzo appuntamento del WRC. Pioggia, nebbia e sole si sono alternati durante tutto il weekend, rendendo gli scivolosissimi asfalti croati una vera e propria roulette. I tanti tagli hanno spesso ricoperto il fondo di ghiaia e fango rendendo le strade ancora più estreme.

Sin dal venerdì, quando la pioggia è caduta copiosa e il grip era veramente minimo, Kalle Rovanpera ha subito imposto alla gara un ritmo da marziano. Aiutato dalla posizione di partenza, vero, ma capace anche nel secondo passaggio di dettare legge in una prima tappa che lo ha visto primeggiare in sei delle otto PS disputate. “È stata la mia migliore giornata in carriera”, ha candidamente ammesso venerdì sera il ventunenne finlandese. Sabato è però arrivata una foratura che gli è costata 40” e che ha di fatto rimesso in gioco Ott Tanak per la vittoria. Una lotta, quella tra Rovanpera e il campione del mondo 2019, che si è poi ulteriormente accesa oggi (domenica, ndr) quando un inaspettato acquazzone ha rimescolato nuovamente le carte. La roulette degli pneumatici ha infatti premiato Tanak che, grazie ad una soluzione incrociata (2 soft e 2 wet) ha recuperato oltre 29” a Rovanpera (2 hard e 2 wet) passando in testa alla corsa per soli 1”4. Ma sull’ultima prova della gara è arrivata perentoria la risposta di Kalle che con un crono-capolavoro si è assicurato la vittoria e il massimo dei punti extra della Power Stage.

Neuville spirito combattivo

A livello di ritmo, l’unico capace di restare inizialmente vicino alla Toyota Yaris numero 69 è stato Thierry Neuville. Anche in Croazia, il belga ha dovuto lottare con i problemi tecnici della sua Hyundai che lo hanno allontanato dalla vetta: 1’50” le penalità totali accumulate a causa di problemi all’alternatore prima e al sistema ibrido poi. Non certo il weekend che si aspettava ma Thierry ha dimostrato di non mollare mai. Ha risalito la china, conquistando una terza posizione più che meritata ai danni di Craig Breen. L’irlandese ha ripetuto la gara regolare disputata a Montecarlo, chiudendo ai piedi del podio. Un risultato che lo soddisfa a metà, considerando le grandi doti della Ford Puma su asfalto.  

Tanti colpi di scena

Abbiamo parlato dei problemi tecnici di Neuville e della foratura di Rovanpera, ma sono stati davvero innumerevoli i colpi di scena nella tre giorni croata. Ad iniziare dai prematuri ritiri di Esapekka Lappi e Adrien Fourmaux. Il finlandese ha colpito un grosso masso posto come anti-taglio sulla PS1 e si è dovuto fermare. Tornato in gara sabato, Lappi si è però fatto perdonare vincendo ben 4 prove speciali. Per Fourmaux è invece sempre più notte fonda: dopo il brutto crash di Montecarlo, anche qui il francese si è esibito in un errore simile buttando via l’ennesima occasione di portare a casa punti. Innumerevoli poi le forature, che hanno colpito soprattutto le Puma di Greensmith e Loubet (al rientro nel WRC): entrambi si sono ritirati per tripla foratura nella prima giornata. Una foratura a testa per Katsuta ed Evans, rispettivamente sesto e quinto alla fine. Per il vicecampione del mondo in carica, una prestazione incolore che rende ancora più complicata la sua rincorsa nella classifica piloti che lo vede ora distanziato di 59 punti dalla vetta.

La classifica iridata piloti dopo il Rally di Croazia:

  • ROVANPERA 76 punti
  • NEUVILLE 47
  • BREEN 30
  • LOEB 27
  • TANAK 27

La classifica iridata costruttori dopo il Rally di Croazia:

  • TOYOTA 126 punti
  • HYUNDAI 84
  • FORD 80