Rally, WRC Portogallo: impresa Rovanpera, terzo successo stagionale

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Rosario Triolo

Rosario Triolo

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Il finlandese del 2000 conquista la terza vittoria stagionale, tutte aprendo il venerdì, ma questa ha più valore: sullo sterrato è quasi impossibile. Successo anche in powerstage e punteggio pieno per il pilota della Toyota

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Quando prima del rally di Montecarlo Kalle Rovanpera aveva dichiarato di avere come obiettivo il successo nel Mondiale 2022 qualcuno aveva ironizzato, pensando che fosse un obiettivo irrealistico per un ragazzino velocissimo ma ancora acerbo, stando alle prestazioni del 2021. Era stata una stagione positiva per la verità, in cui Rovanpera era diventato il più giovane vincitore di un rally WRC e il più giovane leader del Mondiale di sempre, ma solo per poco, prima che i suoi compagni della Toyota Ogier ed Evans si giocassero il titolo fino all’ultimo, con l’ottavo campionato del francese.

Quando poi, proprio a Montecarlo 2022, Rovanpera con un pizzico di spocchia aveva detto al traguardo di una delle prime prove speciali che non gli importava della rivoluzione ibrida, ma solo di guidare, le ironie sui suoi obiettivi erano aumentate, a fronte di un inizio disastroso. Ma proprio in quel rally, alla fine, Rovanpera aveva rimontato fino al quarto posto vincendo la powerstage. Tutto finito nell’ombra dell’incredibile duello delle wild card Loeb e Ogier. Che tutto sommato avevano mantenuto il cuore della discussione mediatica sul rally anche nelle settimane successive, mentre Rovanpera vinceva aprendo la strada sulla neve svedese e sull’asfalto croato, aiutato un po’ dalla fortuna di condizioni meteo favorevoli, ma con un miracolo in powerstage per rimontare e vincere montando due pneumatici da bagnato sull’asciutto dopo aver perso poco prima la guida del rally per un errore di strategia sulle gomme.

In Portogallo, nel rally in cui sono stati celebrati i 50 anni di storia del WRC tra auto e piloti leggendari ospiti e in strada, Loeb e Ogier erano ancora i più attesi, ma tra errori e problemi tecnici, alla fine, si sono ritirati entrambi (Ogier è arrivato al traguardo in super rally, pagando una grossa penalità).

Ma invece Rovanpera, aprendo la strada in quanto leader del campionato anche sullo sterrato, ha tenuto botta in un difficilissimo venerdì, è risalito nel sabato fino a sorpassare il più quotato compagno Evans in chiusura di giornata e ha gestito alla grande la domenica raccogliendo oltre ai 25 punti della vittoria i 5 addizionali della powerstage, allungando così in campionato su Neuville e “condannandosi” ad aprire la strada anche nei prossimi due rally, in Sardegna e in Kenya.

Nel sabato, salutando Marcus Groenholm, ultimo campione del mondo finlandese nonché ex compagno di squadra di suo padre Harri, Rovanpera dopo un fine prova ha avuto la freddezza di ricordare un aneddoto legato alla vecchia leggenda, che una volta parlando delle condizioni climatiche particolari di un rally aveva detto di non sapere cosa aspettarsi perché non era un meteorologo. Kalle ha fatto la stessa battuta rispondendo a una domanda proprio di Groenholm, da cui non sapeva neanche di ricevere un’intervista.

Questa lucidità, unita al suo talento, ha portato finora a dominare il Mondiale un ragazzino snobbato da tutti gli esperti, che comunque ne riconoscevano le doti anche censurandone la sfrontatezza delle ambizioni.

E ora Kalle è pronto da un lato a trasformarsi nel prossimo campione del WRC, che ha bisogno di un nuovo riferimento dopo Loeb e Ogier, e dall’altro a diventare il nuovo millennial d’oro dell’automobilismo. Se vi impressiona che Max Verstappen sia già un eroe della F1, pur essendo nato nel 1997, significa che non avete ancora visto la data di nascita di Rovanpera. 1 ottobre 2000. La prossima generazione del motorsport non può che attirare la passione dei più giovani.