500 Miglia di Indianapolis 2022, chi corre e cosa serve per vincere

INDY500

Matteo Pittaccio

FOTO da @IndyCar - Twitter

La 106^ edizione della 500 Miglia di Indianapolis è alle porte e, dopo le spettacolari e velocissime qualifiche, i 33 piloti della NTT IndyCar Series si preparano a correre la gara più veloce dell’anno. Live su Sky Sport F1 domenica 29 maggio alle 18:15, appena dopo il GP di Monaco

Le qualifiche svolte domenica scorsa hanno aumentato a dismisura l’attesa e l’interesse verso la 106^ Indy500, già entrata nella storia grazie alla pole position da record di Scott Dixon (234.046 mp/h - 376,5 km/h) seguito a ruota da Alex Palou e Rinus VeeKay, piloti che completano la prima fila più veloce di sempre. Archiviata la lotta per la Pole, le squadre pensano alla domenica più importante della stagione, il giorno in cui trentatré piloti sfrecceranno a più di 360 km/h di media con l’obiettivo di veder scolpito il proprio volto sul Borg Warner Trophy e di bere un’intera bottiglia di latte freddo sul podio di Indy.

Tanti sono i volti che potrebbero puntare al successo: Scott Dixon cercherà di bissare il trionfo del 2008 partendo dalla Pole Position ma tutti i suoi compagni di squadra sembrano avere a disposizione il pacchetto tecnico giusto per vincere. Palou, secondo lo scorso anno, partirà dietro al neozelandese, Ericsson ha dimostrato un’ottima velocità in ogni sessione, Kanaan ha l’esperienza dalla sua parte e Johnson, rookie a Indy, sa come interpretare le corse negli ovali visti i sette titoli conquistati in NASCAR Cup Series.

Lente d’ingrandimento puntata anche su Carpenter Racing, formazione che partirà al 3° posto con VeeKay, al 4° con Ed Carpenter (proprietario del team) e al 18° con Daly, pilota che corre in casa dimostratosi efficace nell’ultima prova libera. Da non sottovalutare Arrow McLaren SP, al 7° e 8° posto in griglia con Pato O’Ward e Felix Rosenqvist, piloti che già si sono fatti valere nelle precedenti esperienze ovali.

Inoltre, due sono le squadre poco veloci in qualifica ma pronte a rimontare in gara: Andretti Autosport e il Team Penske. La squadra diretta da Michael Andretti è entrata in Top12 con il solo Romain Grosjean (rookie) mentre Rossi, Herta (motore rotto) e DeFrancesco (anche lui debuttante) partiranno oltre il ventesimo posto. Per quanto riguarda Penske, invece, molti sono i dubbi sull’effettivo potenziale della squadra del “Capitano”, statisticamente la favorita visti i 18 sigilli in quel di Indianapolis. Power partirà 11°, Newgarden 14° e ancora peggio McLaughlin, solo 26°, appena davanti a Hélio Castroneves, vincitore lo scorso anno.

I debuttanti

La griglia di partenza della 106^ Indy500 è arricchita dalla presenza di 7 debuttanti: Romain Grosjean (Andretti Autosport #28), Jimmie Johnson (Chip Ganassi Racing #48), David Malukas (Dale Coyne-HMD #18), Callum Ilott (Juncos-Hollinger Racing #77), Devlin DeFrancesco (Andretti-Steinbrenner #29), Kyle Kirkwood (A.J. Foyt Racing #14) e Christian Lundgaard (RLL Racing #30).

Le wild card a Indianapolis

In occasione della 500 Miglia di Indianapolis 2022 tornano in pista Tony Kanaan (vincitore nel 2013) e Juan Pablo Montoya, entrato in Victory Lane nel 2000 e nel 2015. Il colombiano, 30° in griglia, ha già corso l’Indy GP finendo a muro a pochi minuti dalla fine quando occupava il 5° posto. Kanaan è invece alla prima gara del 2022 e, nonostante le poche ore al volante, si è già reso protagonista ottenendo il 6° posto nelle qualifiche. Occasione importante anche per Marco Andretti, solo 23° in griglia, pronto a sfruttare ogni possibilità per vincere la prima Indy500 in carriera dopo le tante chance sfumate, tra cui quella al debutto nel 2006 (battuto in volata da Hornish Jr). Doppio impegno per Dreyer & Reinbold Racing, squadra che schiera il giovane e arrembante Santino Ferrucci e l’esperto Sage Karam, alla nona Indy500 in carriera. Dall’ultima casella della griglia scatterà Stefan Wilson, fratello minore del compianto Justin, al volante della Dallara-Chevy preparata da DragonSpeed, Cusick Motosports e Foyt Racing.

7 piloti hanno vinto almeno una Indy500

L’albo d’oro della mitica gara americana è comandato da A.J. Foyt, Al Unser, Rick Mears e Hélio Castroneves, tutti con quattro vittorie. Tra i piloti in pista nella 106^ edizione ben sette vantano almeno un successo a Indy: oltre a Castroneves annoveriamo Juan Pablo Montoya, Takuma Sato, Tony Kanaan, Scott Dixon, Alexander Rossi, Will Power e Simon Pagenaud. Passando alle squadre, nella storia della Indy500 il Team Penske ha raccolto 18 trionfi tra il 1972 (50° anniversario dalla vittoria di Mark Donohue) e il 2019 (Simon Pagenaud). Al secondo posto figura Andretti Autosport a quota 6 successi davanti a Lou Moor (5) e Ganassi Racing (4), che non vince dal 2012 (Dario Franchitti). Tra le formazioni vincenti in attività citiamo anche Foyt, McLaren ed il team Rahal Letterman Lanigan Racing.

Le chiavi per vincere a Indianapolis

La gara si svolgerà come da tradizione sulla distanza di 200 giri, pari a circa 800 km. Superato il grande ostacolo della partenza, i piloti dovranno incentrare la strategia della prima metà di gara sul risparmio del carburante per poi dare il massimo nell’ultima parte. Attenzione anche alle Full Course Yellow, le variabili più importanti e rischiose dell’intero evento. Secondo quanto visto nelle prove libere, un pieno di bioetanolo dovrebbe consentire ai piloti di correre 30 giri, perciò sono attese cinque o sei soste ai box, caution a parte.

Indy500, il programma LIVE su Sky Sport F1

·       18:15 - Pre Gara

·       18:18 - Inno nazionale

·       18:35 - Back Home Again in Indiana

·       18:45 - Bandiera verde