
500 Miglia di Indianapolis: la storia tra miti, record e un bicchiere di latte
Vittorie affascinanti, sconfitte dolorose, gloria e dramma: questa è la 500 Miglia di Indianapolis, arrivata alla 106^ edizione. E tutto nasce (anche) da un "leggendario" sorso di latte. Andiamo a scoprire le 10 curiosità riguardanti il "Greatest spectacle in racing". Gara live su Sky Sport F1 (canale 207) domenica 29 maggio dalle ore 18:15
di Matteo Pittaccio

1. LA PRIMA EDIZIONE: la pista è stata fondata nel 1909 con Carl Graham Fisher alla guida del progetto. Due anni dopo si è svolta la prima Indianapolis 500 della storia, caratterizzata da 40 iscritti e vinta da Ray Harroun su Marmon Wasp. Harroun fu il primo a vincere una gara a bordo di una macchina dotata di specchietto posteriore, progettato da lui stesso.

2. TROFEO BORG WARNER: Borg Warner è una famosa azienda produttrice di componenti per automobili. Dal 1936 dà il nome al trofeo, edizione in cui Louis Meyer divenne il primo pilota a vincere la terza Indy500. Viste le dimensioni (163 cm per 69 kg) il trofeo viene conservato nel museo di Indy ed al vincitore viene consegnato il Baby Borg, replica in miniatura istituita nel 1988 (vittoria di Rick Mears). Borg Warner è l’azienda che fornisce le turbine alle IndyCar.

3. IL LATTE: Appena vinta la gara del ’36, Meyer entrò ai box e chiese qualcosa di fresco. Gli venne dato del latte e le foto scattate in quel momento fecero il giro del mondo. Da quel momento l’American Dairy Association si è occupata di gestire una delle tradizioni più celebri del Motorsport. L’unico a non bere latte a fine evento è stato Emerson Fittipaldi (1993), ricoperto di critiche dai tifosi americani.

4. LA INDY500 E LA F1: Tra il ‘50 ed il ‘60 la Indy500 ha fatto parte del mondiale piloti di Formula 1. Tuttavia, l’evento fu considerato dalle realtà europee solo dopo l’uscita dal calendario di F1. Nel ’63, infatti, Chapman portò la Lotus a Indianapolis e nel ’65 vinse con Clark, nello stesso anno campione in Formula 1. Ricordiamo anche la vittoria ottenuta nel ’66 da Graham Hill, unico pilota capace di conquistare la Triple Crown (Le Mans 24, GP Monaco, Indy500).

5. TROY RUTTMAN, IL VINCITORE PIÙ GIOVANE: 70 anni fa Troy Ruttman vinceva la 500 miglia, all’epoca secondo degli otto round del mondiale piloti F1. Ruttman è ancora oggi il più giovane vincitore della Indy500 avendo vinto la gara all’età di 22 anni e 80 giorni.

6. 50° ANNIVERSARIO PRIMA VITTORIA MCLAREN. Nel 1972 Mark Donohue regalò alla McLaren la prima vittoria nella Indy500 utilizzando motori Offenhauser. Il pilota Penske comandò gli ultimi 13 giri registrando il record di velocità media, battuto solo nel 1984 da Rick Mears.

7. DRAMMI A INDY: 40 ANNI DALLA MORTE DI SMILEY. Indianapolis è teatro di gare memorabili e, al tempo stesso, di eventi drammatici. Quest’anno ricorre il 40° anniversario dalla morte di Gordon Smiley (nella foto con Mario Andretti), venuto a mancare nel corso delle prove dell’edizione 1982. Smiley stava chiudendo i giri di riscaldamento quando perse il controllo a circa 200 mp/h schiantandosi violentemente contro le barriere. Il forte impatto provocò la morte istantanea del pilota.

8. INDY500 2002: POLEMICA CASTRONEVES – TRACY. L’incidente tra Laurent Rédon e Buddy Lazier al giro 199 dell’edizione 2002 creò un gran caos. Paul Tracy, secondo, passò Castroneves nello stesso momento in cui venne chiamata la caution. La direzione gara impiegò cinque ore per confermare i risultati e assegnare la vittoria a Castroneves. Il Team Green (squadra di Tracy) provò ad appellarsi alla decisione ma Tony George, ex presidente di Indianapolis, confermò la vittoria di Castroneves e del Team Penske.

9. DALLA POLE ALLA VITTORIA. Nonostante l’importanza storica della pole, solo 21 piloti sono riusciti a vincere la Indy500 scattando dalla prima posizione. Il primo a riuscirci fu Jimmy Murphy nel 1922, l’ultimo Simon Pagenaud nel 2019.

10. TECNICA:LE GOMME. Essendo Indianapolis un ovale ad altissima velocità media, Firestone progetta degli pneumatici speciali per l’occasione. Uno degli aspetti più interessanti riguarda l’asse posteriore: la ruota sinistra è più piccola e morbida della destra per agevolare la percorrenza delle quattro curve sinistrorse per molti giri consecutivi.