Il giovane pilota conquista, con una gara d'anticipo, il suo secondo titolo in Indycar. Festeggiano la Spagna e il Chip Ganassi Racing, con un profumo di Made in Italy all'orizzonte
Chip Ganassi Racing è da sempre una garanzia. In pista, politicamente, in fatto di ricavi economici e di garanzie, il team del “buon vecchio” Chip la fa da padrone. Gli si affianca un’altra colonna del Motorsport americano, con le stesse caratteristiche ma quest’anno non vincente, ovvero Roger Penske. Insomma entrambi monopolizzano Nascar, Indy e chi più ne ha più ne metta, visto che si sono anche spostati nelle competizioni europee. E pensare che oltre ad aver corricchiato a loro volta, hanno creato un impero vendendo macchine di serie (concessionari auto) e giocando a fare i Team Principal, cosa che è riuscita loro altrettanto bene. Quest’anno il titolo è andato a Chip e al suo pilota Alex Palou. Hanno messo insieme una stagione a dir poco brillante e si sono aggiudicati l’ambito trofeo 2023. A dire il vero era già successo nel 2021, quando lo spagnolo arrivò dal team di Dale Coyne (praticamente esordiente) e lo stesso Ganassi lo strappò intuendone le potenzialità. Quest’anno e sul finire della passata stagione ci sono state “forze misteriose” che volevano a loro volta strapparlo al team americano. Ma McLaren sembra non essere stata in grado di prevaricare la forza politica e agonistica di Ganassi. Così lo spagnolo rimane fortemente intenzionato a rimandare il proprio esordio in F1 e continuare a pestare giù duro sull’acceleratore in Indy. E pensare che in squadra ha un vero e proprio monumento della Indy che risponde al Nome di Scott Dixon. Nulla Palou ha ridimensionato anche lui e a Portland non ne ha minimamente sentito il fiato sul collo. Chi gongola è il solito Ganassi, che schiera due piloti nelle primissime due posizioni in classifica, attendendo Laguna Seca, dove ognuno si giocherà le sue carte. Il futuro è chiaramente in mano a questi due, Palou e Ganassi, che con il colosso Honda alle spalle continuano a dettare legge, ma soprattutto a far sì che il comparto motorsport europeo si debba necessariamente interessare delle competizioni oltreoceano. Gli spagnoli sono pronti a festeggiare il loro campione e chissà che non arrivi anche un italiano a far festa. D’altra parte il Made in Italy negli States è sempre stato super riconosciuto.