IndyCar, caos a Laguna Seca: la spunta Scott Dixon

indycar

Matteo Pittaccio

fonte: Chip Ganassi Racing - Twitter
indycar_5

Otto neutralizzazioni, quasi metà gara dietro alla Pace Car – costretta addirittura a rifornire – e una sequenza di battaglie unica. A Laguna Seca finale di stagione spettacolare per la IndyCar. Scott Dixon dalla penalità alla vittoria, a podio McLaughlin e Palou

È successo di tutto nel Gran Premio di Monterey a Laguna Seca, ultima e caotica tappa della IndyCar Series 2023. Dopo ben 8 neutralizzazioni e 35 giri percorsi alle spalle della Pace Car a spuntarla è stato il 6 volte campione Scott Dixon, partito 11° a causa della penalità per il cambio motore, sanzionato a inizio gara per l’incidente con Rinus VeeKay ma bravo a sfruttare il caos creatosi nel corso del GP per presentarsi davanti a tutti una volta completata l’ultima sosta. Per Dixon si tratta del terzo successo stagionale, nonché del 56° in carriera, a meno 11 dal record di A. J. Foyt. Grande soddisfazione per i neozelandesi una volta chiusi i 95 giri infernali nella Laguna. A seguire Dixon sul traguardo, infatti, è stato Scott McLaughlin, che grazie al 2° posto dell’ultimo round scalza il compagno Josef Newgarden dalla 3^ posizione in campionato, beffando Pato O’Ward (9° a fine gara) per soli 4 punti. Una gara molto simile ad una montagna russa per Scott McLaughlin, toccato da Christian Lundgaard nella seconda curva del primo giro e finito in ghiaia, per poi ritrovarsi coinvolto in altri contatti che hanno richiesto la sostituzione dell’ala anteriore. I numerosi ingressi della Pace Car hanno poi permesso a McLaughlin di seguire la strategia di Dixon, stabilirsi al 2° posto ed avere la meglio sul neo-campione Alex Palou, dominatore della prima parte di gara grazie ad un ritmo forsennato. 

Tra rimonte e spettacolo

Tuttavia, gli sforzi dello spagnolo sono stati vanificati dalle numerose interruzioni, che hanno portato Palou nella parte centrale della top10. Nell’ultimo stint la sua rimonta è culminata con il sorpasso su Callum Ilott, 5° e passato da Will Power nei giri finali a causa di un lungo alla curva Rainey. Ilott – finito addirittura in testacoda in ingresso pit lane - ha successivamente offerto spettacolo proteggendo la 5^ posizione al volante della Dallara di Juncos Hollinger Racing, rispedendo al mittente gli attacchi di Christian Lundgaard e Alexander Rossi, impegnati a duellare nelle curve finali. Tra i due l’ha spuntata Lundgaard, inizialmente penalizzato dalla Direzione Gara per aver speronato McLaughlin in partenza. Anche il danese del Team Rahal ha ottimizzato le caution per scalare la classifica, guadagnando il 6° posto attraverso un magnifico sorpasso su Rossi a due curve dalla bandiera a scacchi.

IndyCar

Marcus Armstrong, esordiente dell'anno

Il titolo di esordiente dell’anno è andato a Marcus Armstrong, 8° a fine corsa. Il giovane neozelandese ha battuto un coriaceo Agustin Canapino nel duello per il Rookie of the Year, ma onore al pilota argentino per averci provato fino all’ultimo. Canapino, infatti, ha gareggiato con un ritmo davvero ottimo, occupando a metà gara anche il 2° posto. Tuttavia, le speranze dell’argentino sono crollate nel momento in cui ha provato un attacco aggressivo sul compagno Ilott, danneggiando l’ala anteriore e chiudendo al 14° posto. Niente da fare per Patricio O’Ward, solamente 9°. Il messicano – così come Grosjean – ha deciso di non fermarsi nella caution del 64° passaggio, scelto dalla maggior parte dei piloti come quello perfetto per smarcare l’ultima sosta. Fermandosi nella neutralizzazione chiamata al giro 75, O’Ward e Grosjean sono usciti dalla top10 ma, mentre il messicano è riuscito ad artigliare almeno il 9° posto, il francese (all’ultima gara in Andretti) si è arenato nel traffico fermandosi in 11^ posizione. 

I piloti coinvolti negli incidenti

Tra i numerosi piloti coinvolti nella miriade di incidenti menzioniamo Josef Newgarden, travolto da Vips e Rahal nella carambola della partenza e finito successivamente in testacoda dopo la prima caution. Impossibile non citare Santino Ferrucci, a tratti vicino ad artigliare il podio. L’americano di casa Foyt ha regalato spettacolo al giro 37, quando in ripartenza è stato tamponato da McLaughlin all’altezza del traguardo, tenendo dritta la macchina dopo un triplo controsterzo sulla ghiaia. Anche David Malukas – futuro pilota McLaren – e Devlin DeFrancesco hanno perso una grande chance di portare a casa punti pesanti, venendo a contatto in curva 3 al 58° giro. Nello stesso punto Hélio Castroneves, all’ultimo evento da pilota a tempo pieno, ha posto fine alla gara di Colton Herta, speronando il figlio d’arte all’inizio della 75^ tornata. Con la seguente classifica va in archivio l’ultimo round del 2023. La IndyCar ora va in pausa. La prossima stagione sarà all’insegna dei motori ibridi, grande novità che cambierà profondamente le dinamiche di gara.