"Half Man, Half Amazing": è il soprannome che ha accompagnato Vince Carter per tutta la sua carriera. Nel giorno del suo 40° compleanno, celebriamolo con le foto più belle della sua quasi ventennale carriera
Otto volte All-Star, due quintetti All-NBA, Rookie dell’Anno nel 1999, campione olimpico nel 2000, campione della Gara delle Schiacciate nel 2000, 24.295 punti e infiniti voli sopra il ferro in quasi 20 anni di carriera. Vince Carter compie 40 anni e non ha alcuna intenzione di smettere: riviviamo la sua carriera attraverso le immagini più belle
Vince Carter inizia la sua carriera con la maglia dei Toronto Raptors, che lo chiamano con la quinta scelta assoluta nel Draft del 1998. La franchigia del Canada è in difficoltà nei primi anni contrassegnati da sconfitte (mai sopra le 30 vittorie nelle prime tre stagioni), ma nella sera del Draft scambiano la loro quarta scelta con Golden State (che prende Antawn Jamison, compagno di squadra e miglior amico di Carter a North Carolina) ricevendo la cinque con cui prendono V.C.
Il successo personale è immediato: vince subito il premio di Rookie dell’Anno del 1999 con medie da 18.3 punti, 5.7 rimbalzi, 3 assist, 1 recupero e 1.5 stoppate con il 45% dal campo in 35 minuti. Nella stagione accorciata per colpa del lockout, Toronto finisce con un record di 23 vittorie e 27 sconfitte
Il 12 febbraio 2000 a Oakland Vince Carter cambia per sempre lo Slam Dunk Contest: quattro schiacciate dal punteggio perfetto che rimangono nella storia dell’All-Star Game e nella memoria collettiva di tutti, facendolo diventare uno dei giocatori più amati dal pubblico di tutto il mondo e consegnandosi alla leggenda
Nel 2000 Carter fa parte della squadra che vince l’oro alle Olimpiadi di Sydney. Nel corso del torneo realizza la più memorabile schiacciata di tutti i tempi, saltando sopra la testa di Frederic Weis, centro di 2.18 della nazionale francese. Carter è il miglior realizzatore di squadra con quasi 15 punti di media e vince il suo primo e unico titolo di squadra
Quella del 2000-2001 è la migliore dal punto di vista personale e della squadra: Carter viene nominato per il secondo quintetto All-NBA e con 27.6 punti a partita trascina i Raptors a 47 vittorie in regular season, fino a conquistare il secondo turno di playoff. Toronto deve però arrendersi davanti ai Philadelphia 76ers in gara-7, e Carter vive il momento più controverso della carriera. Nella mattina della partita decisiva infatti partecipa alla cerimonia di laurea a Chapel Hill, in North Carolina, sbagliando poi il tiro decisivo quella sera a due secondi dalla fine in una delle partite non di Finale più viste di sempre
Uno dei grandi “What If” della sua carriera è il suo rapporto con Tracy McGrady. Cosa sarebbe successo se i due, invece di separarsi nell’estate del 2000 con la partenza di T-Mac verso Orlando, fossero rimasti nella stessa squadra come successo nelle due stagioni precedenti? Carter e McGrady, tra l’altro, erano anche cugini alla lontana, dando un’ulteriore punta di mistero a quella che sarebbe potuta diventare una delle coppie di realizzatori più intriganti di tutti gli anni 2000
Dal 2000 al 2007 Carter viene sempre nominato per l’All-Star Game, spesso guidando l’intera lega nel voto popolare grazie ai suoi voli sopra il ferro. Il gesto che più gli rende onore è quello nel 2003, quando decise di cedere il suo posto in quintetto – guadagnato con le votazioni dei fan – in favore di Michael Jordan, alla sua ultima apparizione nel weekend delle stelle
Il 18 dicembre 2004 Vince Carter viene scambiato dai Raptors con i New Jersey Nets in cambio di Alonzo Mourning (che però non si presentò mai a Toronto), Eric Williams, Aaron Williams e un paio di prime scelte. Nelle sue cinque stagioni in maglia Nets viaggiò a 23.6 punti di media (due decimi superiore a quella di Toronto) con tre partecipazioni ai playoff, ma senza mai superare il secondo turno.
Il 25 giugno 2009, giorno del Draft, viene scambiato con gli Orlando Magic, la franchigia più vicina alla sua nativa Daytona Beach, insieme a Ryan Anderson in cambio di Rafer Alston, Tony Battie e Courtney Lee. Senza di lui i Nets finirono con 12 vittorie e 70 sconfitte, mentre i Magic (dopo aver disputato le finali NBA un anno prima) finirono con 59-23, ma venendo sconfitti in finale di conference dai Boston Celtics in sei partite
Il 18 dicembre 2010 viene scambiato con i Phoenix Suns insieme a Marcin Gortat, Mickael Pietrus e una prima scelta in cambio di Hedo Turkoglu, Jason Richardson e Earl Clark. Alla corte di Steve Nash, con il numero 25 invece del classico 15 già occupato da Robin Lopez, Carter ha disputato solo 51 partite con 13.5 punti di media
Dopo che la sua opzione era stata declinata dai Suns, Carter firma un contratto annuale con i Dallas Mavericks, dando vita alla seconda parte della sua carriera come giocatore di ruolo in uscita dalla panchina. Ci rimane per tre stagioni disputando 223 partite andando per due anni ai playoff, con il punto più alto toccato nel 2014 mettendo a segno il canestro della vittoria in gara-3 nella serie di primo turno contro i San Antonio Spurs poi campioni NBA
Il resto è storia recente: nell’estate del 2014 Carter firma con i Memphis Grizzlies, uscendo dalla panchina per 15-20 minuti di esperienza e tiro dalla lunga distanza (il 55% dei suoi tiri sono da tre). Ha disputato i playoff nelle ultime due stagioni, tra cui l’ultima con quasi 23 minuti di media per i tantissimi infortuni che hanno colpito i Grizzlies toccando la doppia cifra di media (11.3 punti in quattro partite)
In questa stagione ha disputato 40 partite sfiorando i 24 minuti (il massimo da tre anni a questa parte) con 8 punti di media, toccando il 50% di percentuale effettiva al tiro, quota superata solo quattro volte in tutta la carriera. Recentemente ha dichiarato che intende giocare anche la prossima stagione per arrivare a quota 20 annate in NBA, regalando ancora momenti di spettacolo come quello di ieri notte -
Il volo di Vince Carter contro i Raptors