Dopo oltre un anno, i tifosi dei Philadelphia 76ers hanno potuto esultare per una tripla della loro prima scelta assoluta del Draft 2017, che nella gara contro Orlando ha mostrato una fiducia incoraggiante nel suo tiro in sospensione. "Non c'è più esitazione da un mese ormai, non rinuncia più ai tiri" ha detto un soddisfatto coach Brown
Ci sarà un giorno in cui una tripla di Markelle Fultz non farà notizia, ma non è ancora quel giorno. Dopo tutto quello che è successo negli ultimi dodici mesi alla prima scelta assoluta del Draft 2017, la prima tripla segnata dalla point guard dei Philadelphia 76ers su un campo NBA è stata accolta con un sospiro di sollievo da parte dei tifosi dei Sixers e dagli appassionati di basket – perché un ritorno a pieno regime del giocatore ammirato nell’anno a Washington University sarebbe una notizia meravigliosa per tutta la NBA, non solo per Phila. Dopo il positivo debutto contro Melburne, ieri notte Fultz ha giocato probabilmente una partita meno completa rispetto alla prima, attaccando meno l’area e distribuendo meno palloni, ma ha mostrato finalmente i frutti del lavoro estivo con il guru Drew Hanlen, seduto a bordo campo per godersi tre dei suoi pupilli in campo (gli altri due sono Joel Embiid e Mo Bamba). La notizia più importante, al di là delle cifre (12 punti) e delle percentuali (5/12 dal campo e 1/4 da tre), è la fiducia che Fultz ha mostrato nel prendersi quel tipo di conclusioni, un aspetto sottolineato anche da coach Brett Brown a fine gara: “Quella è la cosa che più mi ha fatto piacere: non c’è alcuna esitazione nel suo tiro, e non c’è da un mese ormai. Potrà non aver segnato tutti i tiri che ha preso, ma di sicuro non ne ha rifiutato neanche uno. Per me è davvero una dichiarazione d’intenti”.
I piccoli difetti nel tiro, alla ricerca della fiducia perduta
Intendiamoci, il tiro di Fultz non è ancora perfetto: c’è un po’ di varianza nella sua meccanica tra un tiro e l’altro, e il movimento tra il caricamento e il punto di rilascio non è ancora fluidissimo o perfettamente naturale – non come quello visto a Washington, per capirci. Inoltre le triple che si è preso sono state tutte da ricezioni di passaggi dei compagni, prendendosi dei tiri dal palleggio solo dalla media distanza. Ci vorrà del tempo, ovviamente, per avere il giocatore che ci si immaginava potesse diventare al Draft – ma vederlo segnare cinque tiri in sospensione è di sicuro l’immagine che i tifosi dei Sixers aspettavano da più di un anno, visto che nei 253 complicatissimi minuti giocati nella scorsa stagione Fultz aveva tentato un solo tiro da tre. “Ho lavorato tantissimo quest’estate per sentirmi a mio agio nei tiri da tre, per ritrovare la fiducia nei tiri che voglio prendermi” ha detto il numero 20 dopo la partita. “Ora sento di averla, e quando si è presentata l’opportunità di prenderli l’ho fatto”. Prossima fermata: la regular season. Ma i primi segnali sono quantomeno incoraggianti.