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NBA, Lou Williams show: i Clippers battono Golden State all'overtime. Spurs ko con i Kings

NBA

La squadra di Danilo Gallinari si fa rimontare nel finale, ma riesce a vincere dopo i cinque minuti supplementari trascinata da Lou Williams, autore degli ultimi 10 punti dei Clippers. Agli Warriors non basta la tripla doppia di Kevin Durant. San Antonio cade a Sacramento e perde la terza partita delle ultime quattro giocate

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L.A. Clippers-Golden State Warriors 121-116

Partiamo dalla fine: i Clippers vincono ancora dopo un tempo supplementare in casa contro una grandissima squadra. Tutte belle notizie, anche se questa volta i losangelini ce l’hanno messa tutta per complicarsi la vita, quasi increduli una volta arrivati sul +14 a sei minuti e mezzo dalla sirena del quarto periodo. Golden State senza Steph Curry non riusciva a tenere il passo, nonostante un Kevin Durant da 33 punti, 11 rimbalzi e dieci assist in meno di 40 minuti. Tripla doppia, sì, ma i canestri più pesanti nel finale li segna Klay Thompson, che firma anche quello del pareggio a meno di due minuti dal termine. Gli Warriors, dopo 46 minuti di inseguimento, sono ritornati in partita quando conta di più. Il disastro è dietro l’angolo e soltanto il secondo ferro salva i Clippers e sputacchia fuori una tripla del n°11 di Golden State che avrebbe messo ko i padroni di casa. E invece no, di nuovo overtime e di nuovo palla in mano a Lou Williams per cinque minuti. Il n°23 dei Clippers monopolizza l’attacco, lo occupa fisicamente non permettendo ad altri di mettere mano sul pallone. Tutti a difendere, Williams ad attaccare. Funziona, anche perché il miglior sesto uomo dell’anno (scegliete voi la stagione, tanto vince sempre lui) firma gli ultimi dieci punti dei losangelini, mentre Golden State è costretta da subito a rinunciare a Durant per raggiunto limite di falli. Thompson fa quello che può, sbaglia un paio di conclusione e porta i campioni NBA a perdere definitivamente contatto, nonostante i 31 punti arrivati con 31 tiri (una rarità, chiaro segno di come si sia voluto per una volta caricare la squadra sulle spalle). Dall’altra parte invece sono 25 per Williams, ma se fossero pesati il loro valore aumenterebbe a dismisura. Ne aggiunge 14 con sette rimbalzi Danilo Gallinari, che si prende una tripla in emergenza allo scadere a 90 secondi dalla fine dei regolamentari e poi non la tocca praticamente più in attacco, dando però anche questa volta il suo contributo a protezione del ferro. Lui e i Clippers hanno raggiunto una solidità insperata dopo un mese di regular season e iniziano a fare sul serio. Battere i campioni NBA in fondo non è un’impresa che riesce tutti i giorni.

Sacramento Kings-San Antonio Spurs 104-99

È bastato un 8-0 di parziale a quattro minuti dalla sirena in favore dei Kings per spazzare via le resistenze dei San Antonio Spurs, in affanno contro una squadra che invece a continua a correre e mettere alle corde i texani. Un successo storico per Sacramento, che interrompe una striscia di ben 14 sconfitte consecutive contro gli Spurs, di solito chirurgici nel conquistare in maniera certosina queste vittorie. Stavolta no, il successo se l’è portato a casa De’Aaron Fox, autore di 19 punti, sette assist e protagonista indiscusso di questa elettrizzante versione dei Kings. Non saranno sempre vincenti, ma di sicuro quando scendono sul parquet si divertono (non poco) a giocare a basket. San Antonio invece incassa la terza sconfitta nelle ultime quattro gare, manifestando qualche primo scricchiolio e assenza di continuità che i texani avevano messo in conto. Sottotono anche la gara di Marco Belinelli, in campo per 14 minuti e autore di tre punti con un solo canestro dal campo. Un impatto minimo, quasi impercettibile, a conferma del fatto che quello di Sacramento continua a non essere il suo parquet preferito (per usare un eufemismo). Rispetto a tre anni fa però, il n°18 azzurro deve scendere in campo soltanto due volte all’anno nella capitale californiana. La prima ce la siamo già tolta.