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NBA, risultati della notte: Paul George condanna Houston, Detroit si avvicina ai playoff

NBA

Un canestro a 1.8 secondi dalla fine di Paul George condanna Houston alla sconfitta sul campo di OKC. Utah supera Denver, che rimane comunque seconda a Ovest. Detroit batte Memphis ed elimina Miami dalla corsa playoff, Charlotte vince ed è ancora viva. Vincono Toronto, Boston, New York e Portland, con quest’ultima vincente a L.A. con il canestro allo scadere di Harkless

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Oklahoma City Thunder-Houston Rockets 112-111

Se questo è l’antipasto del primo turno di playoff che ci attende a Ovest, ci sarà di che divertirsi. Con un canestro a meno di due secondi dalla fine, Paul George ha regalato ai suoi Thunder un successo di grande prestigio sugli Houston Rockets, suggellando una rimonta partita dal -14 nell’ultimo quarto. Si tratta della quarta vittoria in fila per OKC, propiziata sia dai 27 punti di PG13 che dalla 33^ tripla doppia stagionale di Russell Westbrook (29 punti, 12 rimbalzi e 10 assist), con l’ultimo passaggio vincente realizzato proprio per ispirare la conclusione dall’angolo del suo amico e compagno di squadra più forte. A Houston non sono invece serviti i 39 punti realizzati da James Harden — che ha sbagliato il tiro libero che avrebbe dato il +3 ai suoi a 9.4 secondi dal termine e la tripla sulla sirena del contro-sorpasso — e i 24 di Chris Paul, fallendo così un’occasione d’oro per operare il sorpasso ai danni dei Denver Nuggets per prendersi il secondo posto a Ovest.

Utah Jazz-Denver Nuggets 118-108

I Nuggets, infatti, sono usciti sconfitti dal parquet di Salt Lake City per un motivo molto semplice: Donovan Mitchell. La guardia dei Jazz ha pareggiato il suo massimo in carriera realizzando 46 punti nell’ottava vittoria consecutiva tra le mura amiche dei suoi, aiutati anche dai 20+10 di Rudy Gobert, dai 10 con 13 assist di Joe Ingles e dai 16 di Derrick Favors. I sette possessi consecutivi realizzati dai padroni di casa nell’ultimo quarto hanno finito per fare la differenza, resistendo ai 25 punti di Malik Beasley e ai 22 a testa di Monte Morris e Jamal Murray, mentre Nikola Jokic ha vissuto una serata alle prese con problemi di falli chiudendo con 2 punti, 5 rimbalzi e 2 assist in poco più di 16 minuti. La già citata sconfitta di Houston, però, lascia mezza gara di vantaggio alla squadra di coach Malone: vincendo la prossima partita contro Minnesota, i Nuggets sarebbero certi del secondo posto alle spalle di Golden State.

Detroit Pistons-Memphis Grizzlies 100-93

Chi invece ha fatto un passo importante — ma ancora non decisivo — in ottica playoff è Detroit, che prendendosi cura dei Memphis Grizzlies è ormai vicinissima al ritorno alla post-season. Di certo però non è stata una passeggiata: i padroni di casa, finiti anche a 22 punti di distanza dagli avversari nel secondo quarto, hanno chiuso il primo tempo sotto di 19 lunghezze e hanno cominciato l’ultima frazione di gioco con 15 punti da rimontare, ma ci sono riusciti grazie ad un’ultima frazione da 36-14. Era dal 1989 che i Pistons non riuscivano a rimontare 19 punti di svantaggio all’intervallo: per farlo hanno sfruttato un Andre Drummond da 20 punti e 17 rimbalzi nonché un fondamentale Ish Smith da 22 (massimo in stagione pareggiato) per sopperire a un Blake Griffin frenato da un ginocchio in disordine. La stella di Detroit ha chiuso con 5 punti e 2 rimbalzi in 18 minuti, giocando a malapena nel secondo tempo mentre Luke Kennard è salito di livello mettendone 12 dei suoi 15 dopo l’intervallo per una delle vittorie più importanti della stagione, che lascia ora alla squadra di coach Casey il destino nelle proprie mani: vincendo con New York, l’ottava posizione sarebbe loro. A Memphis, priva di Mike Conley e Joakim Noah e con sole quattro riserve a disposizione, non sono serviti i 15 a testa di Delon Wright e Bruno Caboclo.

Cleveland Cavaliers-Charlotte Hornets 97-124

Se la corsa a Est non è ancora finita è per merito di Charlotte, che rimane aggrappata al sogno di staccare un biglietto per la post-season vincendo a Cleveland. Con 23 punti di Kemba Walker e altrettanti di Jeremy Lamb, la squadra di coach Borrego ha tenuto in vita le ultimissime speranze di andare ai playoff, ma ora servirà un miracolo: non solo gli Hornets devono vincere con Orlando (squadra del loro ex allenatore Steve Clifford), ma i Pistons dovranno anche perdere a New York. La speranza, come si suoi dire, è l’ultima a morire: i giocatori di Charlotte hanno seguito la partita degli avversari sui televisori negli spogliatoi, imprecando quando Detroit è riuscita a chiudere la sua rimonta. Si deciderà tutto domani notte. È invece tutto deciso per i Cavs, che con un record di 19-63 hanno chiuso la loro prima stagione post-addio di LeBron James: i 18 punti e 10 assist (massimo in stagione) di Collin Sexton rimangono l’ultimo motivo per sorridere al termine di questa regular season.

Minnesota Timberwolves-Toronto Raptors 100-120

Ora che la regular season è finita, i Toronto Raptors possono concentrarsi sul vero obiettivo stagionale: i playoff. L’ultimo successo — il 58° della stagione, buono per il secondo posto complessivo in NBA — arrivato sul campo dei Minnesota Timberwolves porta la firma del solito Kawhi Leonard, autore di 20 punti seguito dai 16 di Fred VanVleet e dai 15+13 di Chris Boucher, al suo massimo in carriera uscendo dalla panchina. “Tutti vogliamo arrivare alla terra promessa: abbiamo un grande gruppo di ragazzi che sono altruisti, vogliono vincere, difendono e fanno le cose giuste” sono state le parole di Leonard, che a fine anno dovrà decidere del proprio futuro in free agency. Chi invece ha iniziato a programmare il proprio futuro già da oggi è Minnesota, che ha confermato — almeno per il momento — l’allenatore Ryan Saunders e il GM Scott Layden, ma ha anche fatto sapere che cercherà un nuovo capo per la dirigenza nelle prossime settimane. Senza Karl-Anthony Towns, a guidare i T’Wolves in campo sono stati i 16 punti di Andrew Wiggins e Gorgui Dieng.

Washington Wizards-Boston Celtics 110-116

In una partita priva di significati per entrambe le squadre, se non altro Bradley Beal si è tolto una soddisfazione. La guardia di Washington è diventato infatti il primo giocatore nella storia della franchigia a chiudere con 25 punti, 5 rimbalzi e 5 assist di media in una stagione, merito dei 16+5+4 realizzati nella gara contro Boston. Non che siano riusciti a evitare la sconfitta: nonostante dei Celtics decisamente rimaneggiati (quintetto base: Rozier-Brown-Ojeleye-Yabusele-Williams), Washington ha raccolto la 50^ sconfitta di questa tremenda stagione contrassegnata dall’infortunio di John Wall. Il playmaker, peraltro, non ha confermato che possa giocare nella prossima stagione dopo la rottura del tendine d’Achille: “Non ne ho idea in questo momento, ma è il mio obiettivo”.

Chicago Bulls-New York Knicks 86-96

Con la stagione ormai terminate da tempo, a coach David Fizdale non è rimasto altro che sfidare i propri giocatori per evitare di chiudere l’annata con il peggior record nella storia della franchigia. E i suoi hanno risposto, complice una squadra – Chicago – rimasta con ancora meno motivazioni di loro. Ai Knicks servirà però vincere anche l’ultima gara contro Detroit, che però ha assolutamente bisogno di un successo per assicurarsi il biglietto per i playoff. Insomma, non è detto che il progetto di coach Fizdale vada in porto, ma se non altro si è detto contento del successo sui Bulls: “Ho detto loro di affrontare le ultime sette partite come una partita di playoff: eravamo sotto 1-3, ma con l’ultima possiamo vincerla. Sto cercando di allenare le loro menti in vista della post-season”. Era da febbraio che i Knicks non vincevano due partite in fila, mentre per i Bulls si tratta della 32^ sconfitta interna in questa stagione – il peggior record dal 2000-01.

Los Angeles Lakers-Portland Trail Blazers 101-104

Poco dopo l’annuncio con il quale Magic Johnson ha annunciato le sue dimissioni, i Lakers sono dovuti scendere in campo per l’ultima gara di questa loro difficilissima regular season. E ne sono usciti ancora sconfitti, questa volta per colpa della tripla dall’angolo di Maurice Harkless allo scadere che ha dato a Portland la certezza del fattore campo al primo turno dei playoff. Proprio Harkless è stato il miglior marcatore dei suoi con 26 punti, seguito dai 22 con 16 rimbalzi di Enes Kanter e i 20 con 8 assist di Damian Lillard, rimontando nell’ultimo quarto per vincere la 13^ partita nelle ultime 16. Ai padroni di casa non sono serviti i 32 punti di Kentavious Caldwell-Pope (a caccia di un contratto in estate) e la doppia doppia da 12+13 di Alex Caruso, chiudendo una stagione da 37 vittorie (comunque il massimo negli ultimi sei anni). Ora davanti ai Lakers si apre un futuro incerto dopo che la dirigenza ha perso il proprio uomo di riferimento.