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Playoff NBA: i Clippers le provano tutte, ma Golden State fa 3-1 nella serie

NBA

Ben 33 punti di Durant e 32 di Thompson regalano agli Warriors il secondo successo consecutivo in trasferta (nonostante un Curry da 12 punti e 3/14 al tiro). Ai Clippers non bastano i 25 di Gilgeous-Alexander e i 16 di un impreciso Gallinari per evitare il 113-105 finale

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Il racconto del primo tempo

Contro Golden State è complicato riuscire a dare un giudizio dopo qualche possesso, anche se non incassare canestro a ogni azione già sembra un enorme traguardo. Doc Rivers però è di parere diverso e così, non appena gli Warriors prendono due possessi di margine sul 13-7 con un paio di canestri di Klay Thompson, preferisce chiamare timeout e parlarci su. Il ritmo offensivo però non manca ad entrambe, soprattutto a Shai Gilgeous-Alexander che fa le veci di Gallinari in avvio: il n°8 azzurro tira 0/5 dal campo e non riesce a muovere la retina, il rookie dei Clippers invece segna 14 punti in otto minuti con 5/6 al tiro. Il punteggio però resta sul 20-20, visto che dall’altra parte ci pensa un chirurgico Thompson a segnare 11 punti tirando 5/5 in apertura di gara. Il n°11 di Golden State non si ferma, chiudendo con 17 punti a referto la prima frazione (e sbagliando gli ultimi tre tiri aperti), spingendo così gli Warriors sul +10 al primo intervallo. "L'inizio della fine" secondo molti, ma non per i Clippers che nonostante gli zero punti dopo un 16 minuti sia di Gallinari che di Williams, trovano forze inattese e piazzano il parziale da 11-0 che rimette in equilibrio il match e costringe Steve Kerr al timeout. Thompson supera quota 20, come Durant la doppia cifra d'ordinanza, ma la squadra di L.A. regge a suo modo il colpo e risponde per le rime, almeno fino a quando la quinta tripla del n°11 Warriors non rimette nove lunghezze di distanza tra le squadre. Il terzo fallo di Steph Curry - fuori partita e poco incisivo su entrambi i lati del campo - è un’ottima notizia per i Clippers, anche se il vantaggio degli Warriors resta sempre a ridosso della doppia cifra. I temi del primo tempo restano gli stessi: da una parte Thompson che supera quota 27 punti segnati già prima dell’intervallo, mentre Gallinari dalla lunetta evita di chiudere a quota 0 punti segnati il primo tempo (l’ultima volta per l’azzurro è stata il 10 febbraio 2015, letteralmente una vita fa). Dopo i liberi arriva anche la schiacciata per il n°8 Clippers, a cui risponde con la stessa moneta Durant dall’altra parte, prendendosi nell'ultimo possesso prima dell'intervallo lungo un gioco potenziale da quattro punti. Sono 19 quelli di KD dopo due quarti, con Golden State avanti di otto punti.

Il racconto del secondo tempo

Il ritorno dagli spogliatoi è equilibrato ed elettrizzante, con canestri e bersagli da entrambe le parti, con i Clippers non intenzionati a fare passi indietro, ma in grado di rispondere colpo su colpo agli Warriors - distanti soltanto quattro punti quando Steve Kerr chiama il primo timeout della ripresa. Il protagonista principale tra i padroni di casa è sempre Gilgeous-Alexander (che raggiunge i 25 punti segnati con 17 minuti ancora da giocare, già massimo in carriera mai messo a referto in NBA), mentre la carica dei giovani coinvolge anche Landry Shamet che con tre triple in rapida successione riporta in vantaggio i Clippers dopo essere stati sotto anche di 11 punti. Il +3 di L.A. diventa più +5 (massimo vantaggio mai toccato nella serie dai padroni di casa), nonostante un ispirato Durant risponda colpo su colpo, in una partita davvero spettacolare e molto divertente. I Clippers però si concedono un paio di passaggi a vuoto, non approfittando del momento difficile degli Warriors e quando Curry dopo sette errori trova la prima tripla della sua serata, i campioni in carica si riportano in vantaggio con un quintetto “sperimentale” costruito tutto attorno al n°30 che con fatica arriva a quota 10 punti segnati. All’ultimo intervallo è 87-84 Golden State. Il primo canestro della ripresa di Thompson arriva in un momento decisivo, quando gli Warriors avevano bisogno di una sua tripla per rimettere 4 punti di distanza sul tabellone, seguiti da un rimbalzo d’attacco che vale il +6. Un paio di errori dei Clippers costringono Doc Rivers al timeout sul -8, quando il rischio è quello di perdere contatto con la gara e forse con la serie. E dopo tanti errori a scuotersi è Gallinari con una super tripla che vale il -5, a cui risponde Bogut da sotto in un finale molto combattuto. Due errori Clippers da un lato, due canestri Warriors dall’altra, mentre Williams di furbizia va a prendersi un paio di liberi che riportano i padroni di casa sul -8. Il miglior sesto uomo dell’anno si procura anche il sesto fallo di Bogut, costringendo gli Warriors a rivedere il loro quintetto a 5 minuti e mezzo dalla sirena. Al ritorno dal timeout, schiacciata di Durant su gioco perfetto disegnato in panchina, mentre dall’altra parte Gallinari si prende due liberi che valgono il -6. Gli errori a cronometro fermo di Green valgono il potenziale -4 per i Clippers che invece sbagliano e si ritrovano sotto di otto a 4 minuti e mezzo dal termine. A segnare la sfida è la tripla di Durant che con un minuto e 50 secondi ancora da giocare regala a Golden State 11 lunghezze di margine. Finisce così 113-105 una gara combattuta e che probabilmente avvicina in maniera definitiva i Clippers all'eliminazione dai playoff.