
NBA, risultati della notte: Davis e LeBron spingono i Lakers, Phila e Miami imbattute
Massimo stagionale da 50 punti per Anthony Davis, che insieme ai 32 con 13 assist di LeBron James travolge i Minnesota Timberwolves. Philadelphia e Miami si mantengono imbattute in casa (uniche insieme a Boston) superando Toronto e Chicago. Gallinari segna 12 punti nel successo di OKC a Portland, Dallas interrompe la sua striscia di vittorie perdendo con Sacramento. Vittorie esterne per Clippers e Hawks in casa di Washington e Charlotte. Tutti i risultati e gli highlights della notte

LOS ANGELES LAKERS-MINNESOTA TIMBERWOLVES 142-125 | Quarto successo in fila e decima vittoria su 12 in casa per i Lakers, che scavalcano di nuovo Milwaukee per prendersi il miglior record della lega. Ci è voluto più del previsto per liberarsi dei T’Wolves, rimasti attaccati per quasi tutta la gara ma poi piegati con un ultimo quarto da 32-22 per i padroni di casa, guidati dai 32 punti con 13 assist di LeBron James e il solito contributo del supporting cast, con 16 punti di Alex Caruso
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Il grande protagonista della sfida è stato però Anthony Davis, che ha superato il suo massimo stagionale da 41 in soli tre quarti (42 all’ultimo riposo lungo) e ha poi chiuso con 50 punti, frutto di un eccellente 20/29 al tiro e un perfetto 10/10 dalla lunetta. Tutti i Lakers in attacco hanno fatto quello che hanno voluto, toccando il massimo stagionale da 142 punti con il 58.5% al tiro e i 47% dalla lunga distanza
LA SUPER PRESTAZIONE DI ANTHONY DAVIS
Davvero troppa poca difesa per Minnesota anche solo per pensare di poter tenere testa ai Lakers fino alla fine. La squadra di coach Saunders ha mandato otto giocatori in doppia cifra tra cui tutto il quintetto con almeno 12 punti, guidato dai 19 di Karl-Anthony Towns. I 70 punti concessi in area hanno però finito per condannare i T’Wolves alla quarta sconfitta consecutiva, uscendo dalle prime otto a Ovest

PHILADELPHIA 76ERS-TORONTO RAPTORS 110-104 | Raptors e Sixers hanno un conto in sospeso fin dalla serie di playoff dello scorso anno, reso ancora più sentito in casa Philadelphia dalla sconfitta in Canada di qualche settimana fa con Joel Embiid tenuto a zero punti. Questa volta però la squadra di Brett Brown ha avuto la meglio, soffocando a lungo gli avversari con la loro difesa fino a toccare il massimo vantaggio sul +21, complici anche i 20 di uno scatenato Matisse Thybulle al suo massimo in carriera
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La vittoria di Philadelphia - la 12^ consecutiva tra le mura amiche, senza mai pardere - avrebbe avuto un sapore più dolce se non avessero commesso sette palle perse nell’ultimo quarto, permettendo ai Raptors di riportarsi pericolosamente vicini. In particolare, tre palle perse consecutive di Joel Embiid (10 punti e 8 rimbalzi per lui) hanno fatto storcere il naso a Brett Brown, che lo ha messo in panchina brevemente salvo poi schierarlo nei minuti finali. I 26 punti di Tobias Harris e la prestazione da 16+11+9 di Ben Simmons si sono rivelate però impossibili da superare per i campioni in carica

Ai Raptors non sono serviti i 26 punti del nativo di Philadelphia Kyle Lowry, che nei secondi finali della sfida si è anche preso a male parole con un tifoso piazzato vicino alla panchina degli ospiti, salvo poi dire dopo la partita che “non vale la pena spenderci del tempo”. Ai Raptors non sono serviti i 19+10 di OG Anunoby per evitare la terza sconfitta consecutiva: “Il nostro ritmo non era granché, e non abbiamo tirato bene” l’analisi di coach Nick Nurse sul 43% dal campo dei suoi

MIAMI HEAT-CHICAGO BULLS 110-105 OT | Continua l’imbattibilità casalinga degli Heat, unica squadra insieme a Sixers e Celtics a non aver ancora perso davanti ai propri tifosi. Il decimo successo in fila è stato però più sudato del previsto, avendo bisogno di un tempo supplementare per superare i Bulls. Negli ultimi 84 secondi dei regolamentari infatti la guida nel punteggio è cambiata di mano quattro volte, con i liberi di Zach LaVine che hanno fissato il 97-97 dell’ultimo quarto
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Nella frazione supplementare è però salito in cattedra Tyler Herro: il rookie degli Heat ha segnato 16 degli ultimi 18 punti dei suoi, chiudendo con 27 di cui 11 solamente nell’overtime. Un’investitura arrivata direttamente da Jimmy Butler, che lo ha cercato continuamente nel finale di gara: “Se il max player della squadra ti cerca, sai già tutto quello che devi sapere” ha detto coach Spoelstra, che ha avuto anche 23 punti da Butler (3/14 al tiro ma 17/21 ai liberi) e 21+13+6 da Bam Adebayo
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A differenza di altre volte i Bulls si sono quantomeno battuti, guidati da un Lauri Markkanen da 22 punti (13 nel solo terzo quarto), dai 18 di LaVine e i 16 di Kris Dunn. Il finlandese ha sbagliato una tripla che avrebbe dato il pareggio ai suoi a 1.5 secondi dal termine del supplementare, condannando Chicago alla quarta sconfitta nelle cinque gare chiuse con 5 o meno punti di scarto. “Mi è piaciuto come ci siamo battuti, ci siamo fatti il mazzo stasera” le parole di coach Boylen

PORTLAND TRAIL BLAZERS-OKLAHOMA CITY THUNDER 96-108 | Quarta vittoria nelle ultime cinque gare per i Thunder, che in qualche modo si ritrovano al settimo posto nella Western Conference. Il solito trio di guardie ha guidato anche stavolta la squadra di coach Donovan: Shai Gilgeous-Alexander e Dennis Schroeder ne hanno messi 21 a testa, seguiti dai 20 di Chris Paul in una gara decisa in un ultimo quarto da 26-18 per gli ospiti, alla loro prima fermata di una trasferta da quattro gare
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Non una gran serata offensiva per Danilo Gallinari, che ha chiuso con 12 punti e 7 rimbalzi tirando 4/11 dal campo e 1/8 dalla lunga distanza, commettendo anche 5 palle perse e 4 falli (ma con la tripla del +8 a 4 minuti dal termine che di fatto ha chiuso i giochi). Il suo contributo, insieme alla doppia doppia da 13+12 di Nerlens Noel, è però servito per costruire un vantaggio di 18 lunghezze nel primo tempo da cui i Blazers hanno dovuto risalire, arrivando col fiato corto nel finale
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Per Carmelo Anthony forse la peggior gara da quando veste la maglia dei Blazers, chiudendo con 9 punti, 8 rimbalzi e 4/18 al tiro. Damian Lillard (26 punti ma con 8/24) e CJ McCollum (20 con 8/21) non sono andati poi molto meglio all’interno di una serata da 36% dal campo per i padroni di casa, arrivati alla terza sconfitta nelle ultime quattro e scivolati a due gare di distanza dall'ottavo posto a Ovest

DALLAS MAVERICKS-SACRAMENTO KINGS 106-110 | Cadono a sorpresa i Dallas Mavericks, che nel mese di dicembre non avevano ancora perso ed erano reduci da 10 vittorie nelle ultime 11 gare. Merito dei Kings di uno scatenato Nemanja Bjelica (13/18 al tiro con 4/7 da tre e il sottomano della staffa nei secondi finali) e dei 26 di Buddy Hield (10/15 dal campo con 5/6 dalla lunga distanza), capaci di interrompere una striscia di tre sconfitte consecutive toccando anche il massimo vantaggio sul +24
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I Mavs infatti sono entrati in campo in maniera pessima, andando all’intervallo sotto 66-46 con un atteggiamento difensivo criticato da coach Carlisle. La rimonta del secondo tempo si è fatta furiosa, guidata dai 29 punti di Tim Hardaway Jr. (massimo in carriera da 9/12 da tre) e dai 27+7+8 di un Luka Doncic che ha avuto tra le mani il tiro del pareggio a 8 secondi dalla fine, salvo sbagliarlo contro la difesa di Cory Joseph

WASHINGTON WIZARDS-L.A. CLIPPERS 119-135 | Dopo la peggior sconfitta della stagione sul campo dei Bucks, una trasferta a Washington contro la peggior difesa della lega era quello che serviva ai Clippers per ritrovare un po’ di fiducia. Il parziale finale di 22-10 ha permesso agli ospiti di chiudere i conti al termine di una sfida in cui gli Wizards erano comunque rimasti a contatto, grazie ai 25 di Davis Bertans (6/12 da tre) e i 22 di Troy Brown (massimo in carriera) pur avendo un Bradley Beal da 5/18 al tiro per 20 punti
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La difesa dei Clippers ha frustrato Beal per gran parte della gara, con Kawhi Leonard che dall’altra parte ne ha messi 34 con 11 rimbalzi, Paul George che ne ha aggiunti 27 e la coppia Williams-Harrell da 38 uscendo dalla panchina. Dopo la sconfitta di Dallas i Clippers sono ora proprietari unici del secondo posto a Ovest, a 4 gare di distanza dai cugini dei Lakers
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CHARLOTTE HORNETS-ATLANTA HAWKS 107-122 | Dopo dieci sconfitte consecutive, gli Hawks stanno provando a raddrizzare la rotta con due successi nelle ultime tre, tra cui questo sul campo di Charlotte. Dopo essere andati all’intervallo sotto di due lunghezze, gli Hawks hanno aperto in due la partita con una ripresa da 71-54, propiziata dai 19 punti di Jabari Parker e da quattro riserve in doppia cifra, tra cui un redivivo Vince Carter da 17 con 7/11 al tiro

Ogni vittoria di Atlanta passa però dalle mani di Trae Young, che pur senza tirare bene dalla lunga distanza (4/13) ha comunque chiuso con 30 punti, 6 rimbalzi e 9 assist, mettendone 14 solamente nella frazione finale per chiudere i conti. Il tutto dopo essersi preso una ginocchiata in faccia che lo ha costretto a lasciare il campo per qualche minuto, fortunatamente solo per suturare un taglio sul labbro: “È apparso più brutto di quanto fosse in realtà” il suo commento dopo la gara
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BROOKLYN NETS-DENVER NUGGETS 105-102 | I Nets conquistano il nono successo nelle ultime 12 gare - tutte giocate senza KYRIE Irving - al termine di una sfida molto combattuta contro i Nuggets: Dinwiddie chiude con 24 punti, 8 assist e il canestro del definitivo sorpasso a 26 secondi dalla sirena. Agli ospiti non basta un Nikola Jokic da 24 punti, 11 rimbalzi e 6 assist, fermato dalla difesa di Brooklyn nel possesso decisivo
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