NBA, Bronny James decisivo contro l’high school di papà: LeBron esulta in prima fila. FOTO
Una partita speciale, dal significato particolare a cui LeBron James non è voluto mancare: il n°23 dei Lakers ha seguito in prima fila la prestazione di suo figlio LeBron Jr. contro la Saint Vincent-Saint Mary's - l’high school di Akron dove il tre volte campione NBA ha giocato ed è cresciuto. Una sfida decisa proprio dal piccolo di casa James, che promette di fare grandi cose come suo padre
Un’altra vittoria per la Sierra Canyon del piccolo Bronny James, in un posto speciale, contro un avversario particolare e davanti a uno spettatore d’eccezione: il piccolo LeBron infatti ha sfidato la Saint Vincent-Saint Mary's high school, la scuola di Akron nella quale è cresciuto suo padre. Una partita giocata a Columbus, nella stessa arena in cui il n°23 dei Lakers vinse il titolo statale nel 2003. Un match dai mille significati, che LeBron ha deciso di godersi in prima fila
È proprio Bronny James a firmare la giocata decisiva per vincere la partita: una palla rubata nell’ultimo minuto di gioco e un canestro rivelatosi poi quello vincente nel 59-56 finale in favore di Sierra Canyon - accolto ovviamente con grande gioia dal papà in prima fila
“Io ero molto più nervoso e teso rispetto a mio figlio”, racconta durante l’intervallo James, che per la prima volta è riuscito a sfruttare al meglio il giorno senza partite dei suoi Lakers e a scappare a vedere suo figlio all’opera: “Essere qui a bordo campo per me, la mia famiglia e per lo stesso Bronny è qualcosa di incredibile. Davvero una sensazione unica”
Alla sirena finale per il piccolo di casa James sono 15 i punti a referto (suo nuovo massimo in carriera all’high school), con tanto di premio di MVP della partita conquistato davanti alle telecamere della TV nazionale e allo sguardo attento di un papà “ingombrante” a bordocampo
Il n°23 dei Lakers si è goduto lo show in prima fila, seduto al fianco di sua moglie Savannah nei pressi della panchina di Sierra Canyon. Un ritorno in Ohio celebrato dal pubblico che ha salutato LeBron, per buona parte della gara fermo al suo posto, prima di esplodere in celebrazioni nel finale quando la squadra di Bronny ha recuperato lo svantaggio e si è portata in testa alla sfida
Un'occasione in cui divertirsi anche per gli "adulti" di casa James, che si sono prestati al gioco e hanno scherzato a bordocampo facendo il tifo per il piccolo Bronny
Una sfida che LeBron ha seguito in compagnia dei suoi vecchi compagni di scuola in Ohio, il gruppo di amici - prima ancora che di compagni di squadra - con cui il n°23 dei Lakers è riuscito a portare Saint Vincent-Saint Mary sui più importanti palcoscenici nazionali. Romeo Travis, uno dei componenti di quella squadra presente alla partita, non ha dubbi: “Bronny non vive di luce riflessa: è un ottimo giocatore, a prescindere dal cognome che porta. Essere qui e salutare LeBron è sempre un piacere”
Una prestazione in altalena per Bronny, che indossava un paio di Nike personalizzate dedicate proprio alla Saint Vincent-Saint Mary’s, e che ha trovato la via del canestro dopo qualche errore in avvio dettato inevitabilmente dalla grande attenzione posta sulle sue spalle: “Aveva tutto l’Ohio che lo stava guardando, con mamma e papà sugli spalti: vincere giocando una grande partita in queste condizioni è certamente la ragione per cui un ragazzo vuole giocare a pallacanestro”, racconta l’allenatore di Sierra Canyon Andre Chevalier a fine partita
Alla fine sono solo applausi per il piccolo di casa James, abbracciato con affetto da LeBron che si è sciolto in una confessione: "L'unica cosa che mi manca, di continuo, è la famiglia. Ogni volta che sono via, che sono fuori o lontano, non vedo l'ora di tornare ad abbracciarli. Non dimenticherò mai il privilegio e la fortuna di aver assistito assieme alla mia famiglia a uno spettacolo del genere"
Una realtà ben diversa quella in cui sta crescendo Bronny, lontana dalle difficoltà affrontate da papà LeBron oltre 20 anni fa: Sierra Canyon infatti è una squadra di primissimo livello, in cui capita di sedersi al fianco di Will Smith - uno dei fondatori dell’istituto - oppure di partecipare a un concerto di Stevie Wonder, organizzatore per raccogliere fondi. Una prospettiva ben diversa quindi da quella in cui è sbocciato il talento del n°23 dei Lakers
Una scuola aperta meno di 15 anni fa, ma già diventata un riferimento per tanti ragazzi che puntano a sfondare nel mondo della pallacanestro: i figli di Kenyon Martin e Scottie Pippen hanno concluso la loro carriera alla high school proprio alla Sierra Canyon, Zaire Wade è un suo compagno di squadra, mentre sul soffitto è già stata esposta la maglia di Marvin Bagley III - scelto alla n°2 dai Sacramento Kings al Draft 2018. Il sogno di Bronny è quello: diventare il prossimo a fare il grande passo in NBA