NBA, risultati della notte: Giannis ne fa 48 ma Dallas interrompe la striscia, Gallo da 22
A Milwaukee non bastano i 48 punti di Giannis Antetokounmpo per evitare la sconfitta contro Dallas priva di Doncic, interrompendo a 18 la striscia di successi consecutivi. OKC rimonta 26 lunghezze di svantaggio a Chicago e vince con 22 punti di Gallinari. Houston si prende la rivincita su San Antonio (0 punti per Belinelli), Memphis sorprende Miami. Portland e Washington vincono in trasferta, Toronto facile su Cleveland. Tutti i risultati e gli highlights della notte NBA
MILWAUKEE BUCKS-DALLAS MAVERICKS 116-120 | Era dallo scorso 8 novembre che i Milwaukee Bucks non venivano sconfitti, una striscia di 18 successi consecutivi che sembrava inscalfibile. I Dallas Mavericks, però, avevano altri progetti: anche dovendo fare a meno di Luka Doncic, la squadra di coach Rick Carlisle è andata a vincere sul campo della miglior squadra della Eastern Conference, mantenendo sempre almeno 7 punti di vantaggio per tutto l’ultimo quarto prima di cedere qualche punto in un finale ormai deciso
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A guidare i Mavs nella loro miglior vittoria stagionale sono stati i 26 punti a testa di Kristaps Porzingis e Seth Curry, autori entrambi di 4 triple e accompagnati da altri quattro compagni in doppia cifra (Finney-Smith 15, Brunson e Wright 13, Kleber 10) in una serata da 16/41 dalla lunga distanza. I texani sono riusciti a prendere definitivamente possesso della gara grazie a un parziale di 13-0 nel terzo quarto, dopo che già nel primo tempo erano riusciti a costruire un vantaggio di 14 lunghezze. E i Mavs sono diventati così l’unica squadra in grado di vincere sul campo delle due migliori squadre della NBA, avendo vinto anche in casa dei Los Angeles Lakers a inizio mese
Ai Bucks, privi di Eric Bledsoe per le prossime due settimane, non sono bastati i 48 punti di uno scatenato Giannis Antetokounmpo, che ha aggiunto anche 14 rimbalzi e 4 assist ai suoi 34 minuti in campo segnando 18 dei 31 tiri tentati (pur con 1/6 da tre) e 11 dei 16 liberi procurati, ricevendo però pochissimo supporto dai compagni. Il resto del quintetto infatti ha segnato solo 23 punti, poco più della metà rispetto ai 45 di una panchina guidata dal massimo stagionale di Kyle Korver (17 punti con 5/7 da tre nell’11/41 della squadra di Budenholzer)
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OKLAHOMA CITY THUNDER-CHICAGO BULLS 109-106 | Dopo aver chiuso il primo quarto sotto di 21 lunghezze ed essere stati anche sotto di 26 nel corso del primo tempo, sembrava impossibile che gli OKC Thunder potessero rimontare i Chicago Bulls. E invece, grazie a un’eccellente difesa capace di concedere solo 38 punti nella ripresa, la squadra di coach Donovan ha finito per vincere la partita, grazie anche a un libero di Steven Adams a 4 secondi dalla fine per spezzare la parità. “Me la stavo facendo addosso” la candida ammissione del centro di OKC
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Chi di sicuro non ha provato alcuna paura è stato Chris Paul, assolutamente straordinario nell’ultimo quarto per guidare la rimonta dei suoi. Il veterano ha segnato 19 dei suoi 30 punti nella frazione finale, mandando a segno 5 triple e aggiungendo 10 rimbalzi e 8 assist a una prestazione quasi perfetta al tiro (9/12 dal campo e 6/8 da tre con 6/6 ai liberi, tra cui i due finali per il +3)
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Se OKC è rimasta in partita è anche per merito di Danilo Gallinari, che ha segnato 17 dei suoi 22 punti finali nel solo primo tempo evitando che il passivo nei confronti di Chicago fosse ancora più pesante. Per l’azzurro una serata da 6/16 dal campo di cui 4/10 da tre punti e 6/6 ai liberi con 6 rimbalzi e 4 assist. Importanti anche i 18 dalla panchina di Dennis Schroeder insieme ai 12 del rientrante Terrance Ferguson
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I Bulls erano riusciti a costruire un vantaggio così ampio nel primo tempo facendo pagare a caro prezzo gli errori dei Thunder, trasformando 12 palle perse in 26 punti nel solo primo tempo (26 e 39 il computo finale). Non appena OKC ha ricominciato a stringere le viti dell’attacco, però, la squadra di coach Boylen è andata in difficoltà, senza riuscire a sfruttare i 39 punti di Zach LaVine e gli altri cinque giocatori in doppia cifra
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HOUSTON ROCKETS-SAN ANTONIO SPURS 109-107 | Questa volta non c’è schiacciata non vista che regga. Nella prima partita dopo il famoso episodio dei due punti non dati a James Harden, gli Houston Rockets si sono presi la rivincita ai danni dei San Antonio Spurs chiudendo la più grande rimonta nella storia della franchigia, recuperando 25 punti di svantaggio e vincendo nel finale pur concedendo ai neroargento un paio di chance per pareggiarla. Il tutto nonostante un James Harden sotto le sue medie abituali, riuscendo comunque a cancellare un primo tempo da 9 punti con 4/17 al tiro con un secondo da 19 e 6/12 dal campo
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Quando a Russell Westbrook è stato chiesto qual è stata la chiave della rimonta, il numero 0 non ha risposto subito battendosi più volte la mano sul petto. “A volte bisogna volerlo più dell’altra squadra, non c’è molto di più da dire. Non ci sono giocate, possessi o tiri che possano cambiare questo” ha detto per commentare la sua prestazione da 31 punti, 10 rimbalzi e 4 assist con 11/25 al tiro. Bene Ben McLemore con 17 punti in uscita dalla panchina (4/9 da tre) e Clint Capela con la doppia doppia da 15+15
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Gli Spurs non sono riusciti a capitalizzare sul miglior primo tempo della stagione, segnando solo 35 punti dopo averne messi 72 a referto nei primi 24 minuti. A guidare la squadra di coach Popovich sono i 19 con 13 rimbalzi di LaMarcus Aldridge e i 18 di Bryn Forbes, che ha avuto tra le mani la tripla del pareggio a 10 secondi dalla fine prima che i Rockets facessero fallo intenzionale per due volte sugli avversari. Per Marco Belinelli zero punti a referto in poco meno di 10 minuti sul parquet con cinque errori al tiro di cui 4 con i piedi dietro l’arco, raccogliendo 2 rimbalzi e distribuendo un assist
MEMPHIS GRIZZLIES-MIAMI HEAT 118-111 | I giovani Grizzlies sembrano aver cominciato a capire come funzionano le cose in NBA. Dopo un primo tempo da 73 punti (quinto migliore nella storia della franchigia), Ja Morant e soci sono riusciti a rispondere alla rimonta dei Miami Heat, a differenza di quanto successo all’esordio stagionale quando la squadra di coach Spoelstra era riuscita a recuperare e poi a vincere. Stavolta i 21 punti di Jonas Valanciunas e i 20 con 10 assist di Morant sono bastati ai Grizzlies per vincere la quarta partita nelle ultime cinque, certamente il miglior momento della loro stagione
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Miami aveva vinto quattro delle ultime cinque gare, ma a differenza di tre di queste vittorie non è riuscita a forzare l’overtime per portare a casa la vittoria. Non sono serviti i 25 punti con 8 assist di Jimmy Butler e i 22 di Tyler Herro, cambiando il volto della partita con la difesa a zona ma senza riuscire a mantenere il vantaggio conquistato a 5:30 dalla fine con 5 punti in fila di Derrick Jones Jr. Memphis infatti ha realizzato un parziale di 11-0, infliggendo a Miami la prima sconfitta da parte di una squadra sotto il 50% di vittorie
PHOENIX SUNS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 110-111 | Vittoria tirata dei Blazers a Phoenix, decisa solamente da un gioco da tre punti di Damian Lillard a 26 secondi dal termine e dall’ultima difesa di Portland, che se la era vista brutta dopo il canestro del sorpasso con un gioco da 4 punti di Kelly Oubre a 32 secondi dal termine. Sono i 27 punti del numero 0 uniti ai 30 di CJ McCollum e ai 23 di Carmelo Anthony a portare i Blazers al successo, avvicinandosi sempre di più alla zona playoff nella Western Conference
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Ai Suns, privi di Devin Booker per la terza partita in fila, non sono serviti i 24 di Oubre e i 17 a testa di Dario Saric e Frank Kaminsky, mancando la vittoria con l’errore da tre punti di un Ricky Rubio in tripla doppia (10 punti, 11 rimbalzi e 14 assist). Se non altro, dalla prossima gara arriveranno i rinforzi: in attesa che torni Booker, nella trasferta sul campo degli L.A. Clippers tornerà a disposizione Deandre Ayton dopo la squalifica per doping
DETROIT PISTONS-WASHINGTON WIZARDS 119-133 | A Scala 40 si direbbe che gli Wizards “aprono e chiudono”: dopo un primo quarto da 43 punti e l’81% al tiro (17/21), Washington si è quasi ripetuta nel quarto finale mettendone 37 andando a vincere la sfida sul campo di Detroit, trascinata dai 35 punti di Bradley Beal e i 23 di Isaiah Thomas. Soprattutto nell’ultimo quarto i due hanno segnato 11 punti a testa con un solo errore al tiro, interrompendo una striscia di quattro sconfitte in fila grazie anche al caldissimo Davis Bertans (17 punti con 3/6 da tre)
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Ai Pistons, privi sia di Blake Griffin che di Andre Drummond per infortunio, non sono serviti i 22 punti a testa di Derrick Rose e Markieff Morris nonché i 20 di Bruce Brown, palesando chiari limiti difensivi nel fermare un attacco come quello guidato da Beal e Thomas. Era dal 1995 che i Pistons, storicamente una delle migliori difese della NBA, non concedevano così tanti punti nei regolamentari
TORONTO RAPTORS-CLEVELAND CAVALIERS 133-113 | Tutto facile per i Raptors, che si prendono la seconda vittoria casalinga dopo averne perse tre in fila. I 33 punti di Pascal Siakam e la doppia doppia da 20+11 assist di Kyle Lowry sono solo la punta di un iceberg formato anche dai 26 di un ottimo Norman Powell (terza in fila con almeno 20 punti), i 14 di Serge Ibaka e i 12 di OG Anunoby, ritoccando il nuovo massimo stagionale per i canadesi
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Per i Cavs invece si tratta della 16^ sconfitta nelle ultime 18 gare, trovando giusto i 25 punti di Collin Sexton, i 20 di Darius Garland e i 18 di Tristan Thompson. La squadra di coach Beilein non ha mai dato l’impressione di potersela davvero giocare, come confermato anche dall’allenatore: “Loro sono un’ottima squadra, e stasera sono stati certamente migliori di noi”