La prima scelta assoluta segna 20 punti ma tira solo 5/19 dal campo contro la miglior difesa NBA: i Bucks battono New Orleans con un grande Antetokounmpo. LeBron James (36 punti), James Harden (40) e Nicola Jokic (29) sono i protagonisti assoluti dei successi di Lakers, Rockets e Nuggets
NEW ORLEANS PELICANS-MILWAUKEE BUCKS 108-120 | Zion Williamson scopre da vicino cosa vuol dire essere un MVP NBA, nella prima sfida che lo mette di fronte a Giannis Antetokounmpo e alla difesa dei Bucks, la migliore della lega. Le cifre sul tabellino della prima scelta assoluta all’ultimo Draft alla fine sono di tutto rispetto (20 punti, 7 rimbalzi e 5 assist con 14 viaggi in lunetta) ma le percentuali no: il n°1 dei Pelicans tira soltanto 5/19 dal campo (sbagliando tutte e tre le triple tentate) e in particolare fa fatica proprio vicino al canestro (5/15, 33%), dove aveva invece fin qui dominato contro gli avversari NBA (40/60, il 66.7% nelle prime sei gare della sua carriera). New Orleans prova una rimonta nell’ultimo quarto, ma i 19 punti di scarto accusati nel terzo periodo scendono fino a 7 senza però mai riportare davvero a contatto la squadra di Alvin Gentry, che dopo tre vittorie incassa la seconda sconfitta consecutiva.
Protagonista del successo dei Bucks è un Giannis Antetokounmpo in versione MVP: il greco chiude con 34 punti, 17 rimbalzi, 6 assist e una stoppata, rifilata proprio a Zion Williamson a metà del secondo quarto. Per l’MVP NBA in carica si tratta della terza gara in fila con almeno 30 punti e 15 rimbalzi (la 13^ stagionale) ottenuta con percentuali ottime tanto dal campo (12/17) che dalla lunetta (9/13). Oltre a “The Greek Freak” a Milwuakee tutto il quintetto base va in doppia cifra, dai 12 punti di Brook Lopez ai 20 (con 8 assist e 8 rimbalzi di Khris Middleton)
Il migliore in casa Pelicans è l’All-Star Brandon Ingram, che anche contro la miglior difesa della lega dimostra di non poter essere fermato: l’ex Lakers chiude con 12/19 al campo e 32 punti, aggiungendoci anche 7 rimbalzi e 2 recuperi, mentre sono addirittura 14 (cioè il doppio di qualsiasi altro suo compagno) i rimbalzi collezionati da Lonzo Ball, che tira male (4/12) ma chiude in doppia doppia con 11 punti. Per i Pelicans ce ne sono 13 dalla panchina per JJ Redick, mentre viene tenuto a soli 7 punti con 3/14 al tiro Jrue Holiday
Dalla panchina di New Orleans si alza anche Nicolò Melli, che in 16 minuti porta il suo contributo con 9 punti ottenuti tutti da dietro l’arco (3/5 per lui dalla grande distanza, sbaglia l’unico tiro da due della gara che si prende). L’azzurro colleziona anche 3 rimbalzi e 2 assist ed è uno dei pochi giocatori dei Pelicans (tutti dalla panchina) che può vantare un plus/minus positivo (+5) al termine della gara
LOS ANGELES LAKERS-SAN ANTONIO SPURS 129-102 | Terzo incontro stagionale tra Lakers e Spurs e terza vittoria dei gialloviola, che dominano i texani grazie a percentuali al tiro quasi irreali (vicine al 59% dal campo e al 43% da tre punti) e alla strapotenza dimostrata nei pressi del ferro (+30 il differenziale a rimbalzo per gli uomini di coach Vogel, 58-28). LeBron James è il dominatore assoluto dell’incontro ma sia Anthony Davis che Kyle Kuzma (dalla panchina) aggiungono 18 punti a testa, il primo con 8/12 al tiro, il secondo con 7/11 e anche 12 rimbalzi, una delle sue migliori prestazioni stagionali in gialloviola. Agli Spurs non bastano i 28 di DeMar DeRozan (presentatosi allo Staples con una maglia throwback n°8 dei Kobe Bryant)
Un quarto quarto da assoluto fenomeno di LeBron James spegne le ultime speranze dei San Antonio Spurs in trasferta allo Staples Center: il 23 gialloviola segna 19 dei suoi 36 punti nell’ultima frazione, quando manda a bersaglio anche 5 triple nell’arco di soli 3 minuti, una dimostrazione di assoluto dominio che manda in visibilio la Lakers Nation. Per James ci sono anche 9 assist e 7 rimbalzi in una gara chiusa con 12/20 dal campo e 6/9 sia dalla lunga distanza che ai liberi
Marco Belinelli vede il campo per la prima volta solo a 3 minuti dalla fine del terzo quarto, dopo aver trascorso in panchina tutto il primo tempo e l’inizio del secondo. Quando Popovich però ricorre al suo veterano, l’azzurro non fa mancare il suo apporto, tanto da convincere l’allenatore degli Spurs a non toglierlo più dal campo fino alla sirena finale: per Belinelli ci sono 11 punti in 15 minuti con 4/5 al tiro e un perfetto 3/3 dalla lunga distanza. Ai texani resta forse il rammarico di non aver sfruttato la mano calda del Beli già prima nel corso della gara
DENVER NUGGETS-PORTLAND TRAIL BLAZERS 117-99 | Convincente vittoria dei Nuggets contro i Blazers di un caldissimo Damian Lillard, che nulla può contro la strapotente prestazione di Nikola Jokic, che in soli tre quarti sfiora la tripla doppia chiudendo con 29 punti, 13 rimbalzi e 9 assist prima di prendersi un ultimo quarto di assoluto riposo. La gara d’altronde è già in ghiaccio dopo un secondo periodo da 27-10 per i padroni di casa, che costringono i Blazers al loro minimo stagionale per un quarto di gioco (10 punti) e per un intero primo tempo (38, contro i 64 punti dei Nuggets). Denver ha anche 20 punti con soli 9 tiri da Jamal Murray, 17 da Jerami Grant e 16 da Will Barton, vincendo l’ottava gara su otto contro rivali divisionali
L’ottimo lavoro difensivo di Gary Harris ha messo fine alla striscia di 8 partite in fila con almeno 30 punti di Damian Lillard, che chiude la sfida contro Denver a quota 21 con 8/23 al tiro e una sola tripla a segno sulle sei tentate. Rimane lui il miglior marcatore dei Blazers, che però hanno 20 punti anche da CJ McCollum ma soli due altri giocatori (entrambi dalla panchina) in doppia cifra: Gary Trent Jr. con 11 e Anfernee Simons con 10. Soli 2 punti ma 0/5 al tiro in 26 minuti invece per Carmelo Anthony
HOUSTON ROCKETS-CHARLOTTE HORNETS 125-110 | Vittoria meno facile di quanto dica il punteggio finale quella degli Houston Rockets contro Charlotte, che ancora all’inizio del quarto periodo è in vantaggio nel punteggio (101-98). Un break di 15-2 dei padroni di casa però consegna alla squadra di Mike D’Antoni la terza vittoria in fila, nonostante una rotazione a soli 8 uomini per le assenze di Russell Westbrook e Clint Capela (che poche ore dopo il termine della gara verrà a sapere della sua cessione agli Atlanta Hawks). Per Charlotte si tratta invece del quarto ko consecutivo e del 12° nelle ultime 13 gare
Per la seconda partita in fila a James Harden manca un nulla per completare una tripla doppia ai 40 punti: il n°13 dei Rockets finisce la gara contro gli Hornets con una linea statistica di tutto rispetto: 40 punti, 12 assist e 9 rimbalzi, dopo che contro New Orleans aveva chiuso sempre a quota 40, con 10 rimbalzi e 9 assist. Dopo aver attraversato un periodo difficile al tiro, “Il Barba” è tornato a dominare l’attacco di Houston, e anche contro gli Hornets lo ha fatto alla sua maniera, andando in lunetta tantissimo (14/15) e alternando canestri dalla lunga distanza (4/11)