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Coronavirus, in NBA niente porte aperte per i Chicago Bulls fino a maggio

CORONAVIRUS
©Getty

Il Governatore dell’Illinois ha imposto che nessun evento sportivo possa essere giocato con presenza di pubblico almeno fino all’1 maggio, la misura più a lungo termine adottata attualmente. Se anche la stagione NBA dovesse ricominciare dalla regular season entro quella data, i Chicago Bulls lo farebbero senza spettatori sugli spalti

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La NBA ha annunciato di uno stop di almeno 30 giorni, ma la parola chiave è “almeno”: nessuno sa davvero nel mondo dello sport quanto possa durare questa situazione. In questo momento la palla è nelle mani dei governi e dei singoli stati che decideranno come procedere in base all’evoluzione della diffusione del coronavirus. In Illinois, però, hanno già voluto portarsi avanti: il Governatore J.B. Pritzker ha annunciato che non ci saranno eventi sportivi con pubblico almeno fino all’1 maggio. Se anche dovesse ricominciare la regular season NBA, allora, i Chicago Bulls dovrebbero farlo a porte chiuse allo United Center. “Ho parlato con i proprietari di tutte le squadre degli sport maggiori e ho chiesto loro di cancellare tutte le loro partite interne o di giocarle a porte chiuse fino all’1 maggio” ha detto Pirtzker a NBC Sports Chicago. “Tutti i proprietari si sono dimostrati comprensivi e più che disponibili a seguire questa direttiva. Voglio ringraziarli per aver messo la salute e la sicurezza dei residenti del nostro stato sopra ogni altra cosa. Non sono decisioni facili da prendere, ma ognuno dei proprietari delle nostre squadre ci ha detto che l’interesse primario è per i tifosi e le famiglie del nostro stato”. In attesa di notizie più certe, i Bulls — che hanno ancora 7 partite da disputare in casa per chiudere la regular season — sanno già quali sono le condizioni nell’eventualità in cui si torni a giocare: senza pubblico fino a maggio.